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Berlusconi e la 53° fiducia: perchè "indignarsi"?
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di Osservatorio TG

Berlusconi e la 53° fiducia: perchè "indignarsi"?

 

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I Tg di venerdì 14 ottobre - Fiducia, indignados, inchieste Tarantini e Penati, caso Sarah Scazzi: questi gli ingredienti  cucinati dai Tg di prime time, con esiti assai diversi. Nessun dubbio, nessuna perplessità nell’enfasi con cui TG 5, Tg 1, Tg 4 e Studio Aperto celebrano il ”successo” del governo Berlusconi alla Camera. Passata la paura, il Direttorissimo Minzolini spende il suo settimo editoriale in 35 giorni: non vi aspettate novità. Si tratta ancora una volta di una esplicita difesa del governo, con l’aggiunta di una piccata risposta alle critiche di ieri avanzate contro la faziosità del Tg 1 da Gianfranco Fini (e già espresse dal cdr della testata). La ciliegina consiste nell’affermazione secondo cui  i segnali per l’economia italiana sono buoni: bassa disoccupazione, ripresa industriale, riduzione del debito pubblico. Inoltre Minzolini ci fa notare che  Berlusconi ha ottenuto oggi due voti di fiducia in più  rispetto al 14 dicembre, permettendo così a tutti noi di concederci un sospiro di sollievo. Solo  Mentana – che probabilmente è un “birbantello”  – coglie i 4 premi fedeltà consegnati pronta cassa nel pomeriggio a 4 dei 316, con le promozioni a vice ministri e sottosegretari .

Archiviata la politica di palazzo e passando a quella “di strada”, ancora una volta la flotta dei Tg appare astigmatica: attenzione e curiosità per gli “indignados”americani e, comunque, stranieri  (Tg 1 e Tg 5), aperture “securitarie” sugli indignati di casa nostra; su tutto, la grande preoccupazione per i disordini temuti ( o invocati) per la protesta globale di domani a Roma. Tg La 7 snobba l’avvenimento, mentre Tg 2 appare meno squilibrato, e annuncia alcune delle più importanti adesioni. Solo Tg 3 dedica uno spazio adeguato e ci fa “toccare” le ragioni delle proteste e delle manifestazioni in atto da giorni. Nel commento abbiamo sentito Giuseppe Giulietti, Portavoce di Articolo21, partendo proprio dall’assunto per cui “gli indignados del vicino” sono  i soli dignitosi e meritevoli di attenzione.

Chiudiamo con una segnalazione consolatoria: in mezzo a tanta politica di palazzo,  cronaca criminale, gossip ed infotaiment, stasera il Tg2 ci presenta un servizio sulle ludopatie e su quello strumento in più che lo Stato ha messo a disposizione degli italiani, affinché si rovinino anche da soli: i “gratta e vinci”.

Alberto Baldazzi


Il Commento di Giuseppe Giulietti, Portavoce di Articolo21
(Intervista di Lorenzo Coletta)

Beppe Giulietti , buona parte dei media italiani hanno inneggiato agli indignados americani come un nuovo ’67. Per gli Indignati Made in Italy invece ha prevalso la telecamera securitaria, ovvero la previsione di disordini e scontri

“Assolutamente sì, anche se bisogna distinguere tra telegiornale e telegiornale; ma il consueto schema che prepara l’incidente, che lo invoca, lo attende e lo spera per rilanciare poi una certa politica e un certo tipo di media dall’industria della paura alla ricchezza della repressione, è un atteggiamento stupido. Sarebbe molto meglio riprendere in diretta questo grande evento, far conoscere le storie di queste ragazze e di questi ragazzi. Comunque da domani partirà una pagina nuova; impedire agli italiani di capire significa francamente rendere questo paese più povero.”

Ormai non si contano le occasioni in cui si verificano manifestazioni di massa non organizzate con gli strumenti tradizionali della politica.

“Questo dipende da una società che è diversa, che è cambiata, che ha altri modi di aggregazione, che usa la rete; dipende dalla crisi della politica, ma non mi sembra un fatto negativo. Il fatto che donne e uomini scendano in campo per rivendicare beni comuni contro la privatizzazione, contro l’illegalità contro gli sprechi quotidiani e dicano “me ne occupo!” ; quella ragazza che si alza e pulisce le scale, o i ragazzi che tengono aperto il Valle, ma perché dovrebbero essere dei nemici? Questi fanno politica, difendono i beni comuni; spetta alla politica tradizionale e ai sindacati presentare una proposta alternativa  che entri in relazione con queste che sono domande di democrazia e di uguaglianza. Io li avverto come un fattore di liberazione, non come un ostacolo.”


Dati auditel di giovedì 13 ottobre

Tg1 - ore 13:30 3.729.000 22,11% ore 20:00 5.564.000 21,99%.
Tg2 - ore 13:00 2.772.000 18,10% ore 20:30 2.352.000 8,61%.
Tg3 - ore 19:00 2.750.000 15,94%.
Tg5 - ore 13:00 3.365.000 21,61% ore 20:00 4.961.000 19,73%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.084.000 17,30% ore 18:30 967.000 7,76%.
Tg4 - ore 19:00 1.185.000 6,50%.
Tg La7 - ore 13:30 1.211.000 7,17% ore 20:00 3.107.000 12,18%.

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