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Mario a Bruxelles, Giorgio al Quirinale: si rivede un'Italia "normale"
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di Osservatorio TG

Mario a Bruxelles, Giorgio al Quirinale: si rivede un'Italia "normale"

ASCOLTA L'OSSERVATORIO TG DEL 22 NOVEMBRE 2011
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ASCOLTA IL COMMENTO DEI TG DEL 22 NOVEMBRE 2011

LEGGI L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 22 NOVEMBRE 2011  

I Tg di martedì 22 novembre - Per una buon piatto di portata serve, oltre alla perizia dello chef, la qualità degli ingredienti. Per questo i TG di serata non hanno avuto difficoltà a sfornare edizioni più che accettabili, “normali” le definiremmo. Anche volendo sarebbe stato  infatti  difficile rovinare le performance del nuovo Presidente del Consiglio alla sua prima uscita europea, o  annacquare  il valore ed il significato dell’intervento di Napolitano sulla cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia.  Per il Presidente, pur senza l’additivo di qualche editoriale che, una volta tanto ci poteva stare, tutte le testate hanno fatto una specie di ola, impaginando alto il suo intervento e riportando i commenti positivi ma, anche, le critiche dei celti ( i leghisti) e dei dioscuri (La Russa e Gasparri).  Basso profilo solo per Studio Aperto ed  Emilio Fede.

Analoghe le impaginazioni anche per l’inchiesta Enav-Finmeccanica: garantismo bilaterale (Pdl-Udc) e universale fiducia nella magistratura. Anche in questo caso, è nel Tg 4 che si esprimono le posizioni più di parte, con l’ospite Sallusti per il quale l’occasione è ghiotta  per proseguire nell’attacco a Casini.

Il braccio di ferro Fiat-Fiom, la cronaca del pomeriggio in tribunale dell’ex premier Berlusconi, completano le “scalette unificate”; presente, ma tenuta in basso, la drammatica situazione  egiziana.

Nel commento abbiamo sentito  il direttore di un altro telegiornale, piccolo piccolo ma puntuto: Pino Maniaci, direttore di Telejato, l’emittente antimafia di Partinico che, come molte altre televisioni comunitarie, rischia di chiudere per il passaggio al digitale terrestre. Oggi all’Ordine nazionale dei Giornalisti, conferenza stampa del comitato “Salviamo Telejato”. A lui abbiamo chiesto, per una sera, di analizzare i nostri Tg.

Una segnalazione dal Tg 2: splendido servizio su una scuola di frontiera a Caivano, nel napoletano, tenuta in piedi da un settore della comunità e da una preside eccezionale. Il grido d’allarme parte da Studio Aperto : un finto chirurgo estetico americano che utilizzava cemento e mastice da pneumatici per “modellare” glutei e seni.
Luca Fargione

 

 


 Il Commento di Pino Maniaci, Direttore di Telejato
(Intervista di Alberto Baldazzi)

Cosa si può fare,  oltre che protestare e denunciare? C’è qualche possibilità concreta che TeleJato e anche tante altre emittenti comunitarie possano continuare a trasmettere?

“Bisogna modificare la legge. È quello che abbiamo chiesto oggi ai gruppi parlamentari durante la conferenza stampa. Abbiamo inviato un documento politico al Presidente Napolitano, al Governo Monti ed al ministro Passera. La legge va modificata, e in questo momento va bloccato il “ beauty contest”. Queste frequenze vanno, eventualmente, vendute, ma bisogna bloccare la legge prima del passaggio al digitale terrestre, previsto nel giugno del 2012.

Maniaci, tu anche in una situazione di difficoltà, con la spada di Damocle che pende su TeleJato, non rinunci a fare il giornalista. Noi osserviamo i tg tutte le sere. Ci puoi dare anche tu una sintesi di cosa significa assistere allo spettacolo dei telegiornali nazionali ogni sera per 22 – 23, 25 milioni di italiani? 

“Io credo che l’unico telegiornale serio sia Striscia La Notizia, e guarda che la mia non è una battuta. Ormai i telegiornali … credo che, tra di loro, si telefonino  anche i titoli. Non c’è più informazione. Informare gli italiani  significherebbe  ragguagliarli su quello che succede sul nostro territorio. Nessuno si preoccupa, ad esempio,  del fatto che le mafie sono ormai un problema di tutti gli italiani. Nessuno si è mai occupato, in questi anni, di denunciare che l’Italia stava andando in default. È un giornalismo– e mi assumo la responsabilità di quello che dico - che non ha bisogno della legge bavaglio. Ci sono giornalisti che il bavaglio se lo mettono da soli. Credo bisogna incominciare da questo,  evitando  le lottizzazioni della politica. Io continuo a ripetere che l’informazione in Italia è tutta politicizzata, sia da destra che da sinistra. Il 90% dell’informazione è nelle mani di una sola persona  e – lo continuo a ripetere – chi doveva opporgli il conflitto d’interesse e non lo ha fatto, almeno ora e dovrebbe svegliarsi. Credo che guardare i telegiornali sia ormai come assistere ad una messa in scena in  teatro. Fa venire solo  da ridere”.


I Dati auditel dei TG di lunedì 21 novembre

Tg1 - 22.24% - 3.912.000 ore 13:30 22.04% - 6.086.000 ore 20:00.
Tg2 - 17.31% - 2.767.000 ore 13:00 8.46% - 2.538.000 ore 20:30.
Tg3 - 13.74% - 2.239.000 ore 14:30 15.27% - 3.158.000 ore 19:00.
Tg5 - 22.41% - 3.644.000 ore 13:00 21.59% - 5.948.000 ore 20:00.
Studio Aperto - 18.21% - 2.314.000 ore 12:25 9.27% - 1.589.000 ore 18:30.
Tg4 - 8.70% - 614.000 ore 11:30 5.67% - 1.190.000 ore 19:00.
Tg La7 - 6.17% - 1.086.000 ore 13:30 10.41% - 2.901.000 ore 20:00.

Fonte: www.tvblog.it


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