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"Siamo tutti precari dell'Ispra". Venerdì 15 gennaio assemblea cittadina
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di Redazione

"Siamo tutti precari dell'Ispra". Venerdì 15 gennaio assemblea cittadina

La vicenda dell’ISPRA è ormai giunta ad un momento cruciale. Dopo l’incontro avuto da USI/RdB con il Ministro Prestigiacomo si è aperto un tavolo tecnico per studiare le possibili soluzioni alla vertenza. L’ISPRA rappresenta solo la punta dell’iceberg. Gli enti di ricerca e le università continuano ad essere piene di lavoratori precari che consentono alla ricerca pubblica di andare avanti ed in cambio hanno un presente ed un futuro all’insegna della precarietà sul lavoro e nella vita. Lavoratori che sono stati esclusi dagli insufficienti provvedimenti del Governo Prodi e che continuano a non avere risposte dal Governo in carica. I processi di riordino che sono in vista per molti enti non lasciano tranquilli, soprattutto se si guarda alla vicenda ISPRA che ha preso il via proprio dalla riorganizzazione.
 Mentre si continua a finanziare la ricerca privata, è di pochi giorni addietro la notizia dei due miliardi elargiti alle imprese dal Ministro Scaiola per i "contratti di innovazione tecnologica", gli Enti Pubblici di Ricerca vedono costantemente ridotti i propri budget mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro precari e il futuro della Ricerca Pubblica.

CONTINUA IL PROCESSO DI SMANTELLAMENTO DELLA RICERCA PUBBLICA.
COLORO CHE PAGANO IL PREZZO PIÙ ALTO SONO I LAVORATORI PRECARI.
OGGI È L’ISPRA, DOMANI A CHI TOCCHERÀ?

Per questi motivi la vertenza ISPRA è ormai diventata la vertenza di tutti. Di tutti coloro che credono che la ricerca pubblica sia un patrimonio del Paese. Di tutti coloro che combattono la precarietà. Di tutti coloro che credono che tutti abbiano diritto a costruirsi una vita ed un futuro non a tempo determinato. Di tutti coloro che hanno un’idea di  giustizia sociale e di equità.
È la vertenza di tutti noi.
Dobbiamo aggregarci e ricostruire un fronte compatto che metta insieme le vertenze aperte in altri enti di ricerca e ne apra altre mille laddove si assiste con rassegnazione alla cancellazione delle ricerca pubblica ed al licenziamento dei precari.

PER DISCUTERE SU QUESTI TEMI E ORGANIZZARE IL RILANCIO DELLE LOTTE
CONTRO LA PRECARIETÀ E PER LA DIFESA DELLA RICERCA PUBBLICA.
VENERDÌ 15 GENNAIO ALLE ORE 10,30
ASSEMBLEA CITTADINA ALL’ISPRA

Via di Casalotti 300 (bus 146 da Battistini)
USI/RdB Ricerca organizza un pullman che partirà
da Piazzale Aldo Moro alle ore 9,00


Ieri mattina una delegazione di Articolo21 formata dal portavoce Giuseppe Giulietti, dal direttore Stefano Corradino insieme al presidente della Fnsi Roberto Natale, e al direttore di Rainews24 Corradino Mineo sono saliti sul tetto dell'Ispra, raccogliendo l'appello dei lavoratori.
"Ci piacerebbe - ha affermato Giuseppe Giulietti nel corso dell'incontro - poter vivere in un paese nel quale ai grandi delitti collettivi contro la legalità e contro la libertà venisse dedicato, nei grandi contenitori, almeno lo stesso spazio riservato a due o tre delitti privati, da Garlasco a Cogne a Perugia. Un vero e proprio delitto collettivo perchè siamo nella condizione paradossale di un paese in cui si blatera tanto di meritocrazia e poi si mettono alla porta alcuni tra i migliori talenti. Per queste ragioni Art21 ha deciso, nel corso della prossima Assemblea nazionale di Acquasparta di consegnare ad una delegazione Ispra il Premio Speciale Libertà informazione a questi ricercatori che con la loro azione vogliono giustamente accendere i riflettori su una realtà dimenticata. Parafrasando "M'illumino di meno", il titolo di una nota campagna di "Caterpillar" - conclude Giulietti - noi lanciamo la nostra iniziativa "Ti illumino di più" per richiamare l'attenzione di tutti sui temi e sui soggetti sociali dimenticati".
"Il sito di Articolo21 - afferma il direttore Stefano Corradino - aprirà uno spazio fisso per accogliere le testimonianze e le denunce dei ricercatori e, da domani, inserirà un contatore progressivo che indicherà da quanti giorni (ad oggi 50) i lavoratori sono sul tetto della loro azienda per rivendicare i loro diritti".


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