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Tg1 "scopre" tate italiane per bambini cinesi: razzismo inconsapevole in prima serata?
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di Osservatorio TG

Tg1 "scopre" tate italiane per bambini cinesi: razzismo inconsapevole in prima serata?

ASCOLTA L'OSSERVATORIO TG DEL 29 NOVEMBRE 2011
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ASCOLTA IL COMMENTO DEI TG DEL 29 NOVEMBRE 2011

LEGGI L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 29 NOVEMBRE 2011 

 

I Tg di martedì 29 novembre – Abbiamo usato il punto interrogativo, anche se il titolo ed il servizio lo abbiamo visto e rivisto, senza credere ai nostri occhi. In prima serata il Tg 1  fa uno scoop e ci dice, - udite, udite!-  che a Napoli esistono dei bambini cinesi assistiti da babysitter italiane. Ma come siamo caduti in basso! Per di più la ricca comunità con gli occhi a mandorla paga bene le tate: 500/600 euro al mese e – udite, udite! -  “a nero”!!  Inoltre, l’attempata tata intervistata ci presenta il suo pensiero, senza che la giornalista faccia una piega: le mamme cinesi non sono affettuose, non danno mai i baci. Insomma questi cinesi sono anaffettivi con i figli, lavorano troppo e pagano a nero, utilizzando tate “italiane” e , per di più sono benestanti. Insopportabile.

Per noi insopportabile è che la più importante testata del servizio pubblico scivoli inconsapevolmente lungo una deriva razzista, che taglia il mondo secondo il taglio degli occhi. Ma forse - consapevolmente,  questa volta – si è trattato di un tentativo di “fare cassa” negli ascolti, dopo le frane degli ultimi giorni, sollecitando istinti biechi, insulsi e deteriori,  e purtroppo assai diffusi. Quando si parla di crisi del servizio pubblico, non va sottaciuto il problema di una professionalità latitante o, comunque, non sfruttata  (come ci diceva ieri Vittorio Roidi), che si somma a quello della accondiscendenza alla politica, dello strapotere dei partiti, del carrierismo di cordata. Nel commento, rimanendo al tema servizio pubblico, abbiamo riproposto l’intervento odierno del Direttore de La Repubblica Ezio Mauro, tratto dal sito: un intervento secco, che chiede alla politica di “provarsi” proprio sul tema dell’agonia della maggiore industria culturale del Paese: la Rai.

Per il resto, tantissimo Angelino Alfano e tantissimo Berlusconi su tutti i TG. L’ex premier, dopo la sua rentreè di sabato, ha ritrovato il gusto antico, e diversi Tg le vecchie routine. Molto sociale nel Tg 3: i pastori sardi che, giunti nella Capitale, non hanno potuto esporre le loro ragioni davanti ai palazzi della politica, i licenziandi del comparto ferrovie sui tetti; la Fiom che non viene fatta entrare al tavolo delle trattative torinesi sul contratto “griffato” Marchionne.

Infine, il saluto mesto a Lucio Magri e la sua ultima scelta, si ritrovano  ampiamente in tutte le maggiori testate; diversi servizi, approfondimenti sul suicidio assistito; il tutto caratterizzato da  toni rispettosi. Solo Tg 2 va un po’ oltre, e pone  a Magri una domanda senza risposta: perché non sei rimasto tra noi, continuando a cercare, come sempre hai tentato di fare, di migliorare il mondo?

Alberto Baldazzi

 


Il Commento di Ezio Mauro, Direttore de La Repubblica
(da 
www.Repubblica.it)

“C’è uno spazio per i partiti quasi quotidiano se i partiti volessero “riempire” questa tregua tecnica, che in qualche modo sono stati costretti ad accettare per l’emergenza della situazione finanziaria. E ogni giorno c’è un’occasione che va nel solco del rinnovamento della politica, ovvero di ciò che chiede l’opinione pubblica; ed è anche un modo per sbarrare la strada all’anti politica, che invece è soltanto qualunquismo. Il rinnovamento della politica passa – ad esempio – per la strada della Rai. Diciamo che c’è un'altra emergenza, che  - com’è evidente - non è comparabile con la prima: un emergenza di buon senso. Ovviamente nessuno chiede uno spoil system per la Rai. L’obbiettivo rimane liberare la Rai dai partiti e restituirle in qualche modo la funzione di servizio pubblico nell’interesse dei cittadini. Ma intanto c’è una Rai armata, al servizio del potere della destra italiana quando questa era onnipotente. Bisognerebbe almeno disarmarla, metterla nella condizione di fare il suo lavoro in modo neutrale, in attesa di poterla liberare dal peso dei partiti. In questo senso, siamo di fronte ad uno spazio reale che si apre alla politica; Invece di parlare dell’esproprio che la “tecnica” starebbe compiendo nei confronti della politica, bisogna ribadire che la politica ha un mestiere, uno spazio reale. Ha dei doveri, ha delle opportunità, basta che le colga. La Rai è la prima occasione evidente”.


Dati Auditel di lunedì 28 novembre

Tg1 - ore 13:30 3.826.000 21,84% ore 20:00 5.904.000 21,97%.
Tg2 - ore 13:00 2.582.000 16,50% ore 20:30 2.384.000 8,19%.
Tg3 - ore 14:30 1.887.000 12,01% ore 19:00 2.890.000 14,65%.
Tg5 - ore 13:00 3.338.000 20,95% ore 20:00 5.533.000 20,61%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.286.000 18,39% ore 18:30 1.381.000 8,36%.
Tg4 - ore 11:30 480.000 7,37% ore 19:00 1.138.000 5,72%.
Tg La7 - ore 13:30 1.036.000 5,91% ore 20:00 2.983.000 10,99%.

Fonte: www.tvblog.it


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