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Nei Tg ritorna lo spread, ma una volta tanto "affiora" anche il sociale
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di Osservatorio TG

Nei Tg ritorna lo spread, ma una volta tanto "affiora" anche il sociale

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I Tg di venerdì 23 dicembre 2011 - Dopo giorni e giorni di “latitanza” riprende il posto occupato per mesi da protagonista lo spread; titolo su Tg 3 , Tg La 7 e Tg 2, con Mentana che si chiede come mai lo stravolgimento del quadro politico e la manovra lacrime e sangue approvata ieri non abbiano di fatto sortito effetto sull’appeal del debito pubblico italiano.
Triplice apertura “coraggiosa” per Tg 1 dedicata agli esteri: l’attentato a Damasco, le ulteriori proteste in Egitto e lo scontro in atto tra Francia e Turchia per la polemica sulle persecuzioni degli armeni: da stropicciarsi gli occhi, vista la consueta inappetenza per i temi internazionali e il provincialismo inveterato dei nostri Tg.
Molto sociale su Tg 3, con gli sviluppi nella vicenda dei lavoratori del comparto ferroviario licenziati, la crisi di Fincantieri, quella che ha lasciato a casa le lavoratrici dell’Omsa, e la difficoltà, anzi, l’impossibilità di ottenere il mutuo casa per i lavoratori a tempo determinato, oltre alla perdita del potere d’acquisto per salari e stipendi, aumentati solo dell’1,5% contro un’inflazione al 3,3%.
Protesi al seno ancora su quasi tutte le testate, così come l’interrogatorio del calciatore Doni a Cremona nell’inchiesta sulle partite truccate e le scommesse. Tra Tg la 7, Tg 1 e Tg 5 si assiste ad una sorta di palleggio per lanciare poi il seguente concetto: il dirigente Enav Simoni ed il calciatore Farina, “premiati”, il primo perchè non si è fatto  corrompere, il secondo perché non ha accattato soldi per truccare partite, con il rischio che appaiano due storie “natalizie”. E “natalizio”  quanto familiare appare il clima di Tg 4 e Studio Aperto, che non fanno altro che citare e riprendere Berlusconi tra pubblico e privato: da quanto è lungo  il guinzaglio al collo di Monti, a quanti saranno i suoi commensali per il cenone.
Bello, infine, il servizio del Tg 2 su L’Aquila, deserta e abbandonata a tre anni e mezzo dal terremoto, e quelli del Tg 1  e ancora del Tg 2 rispettivamente sulle condizioni degli immigrati di Castel Volturno, e sulle condizioni del Cie di Ponte Galeria: non c’eravamo più abituati.
Ora non rimane che salutare, da parte della redazione di Osservatorio Tg, tutti i nostri amici e lettori che ci seguono da due anni. Un paio di settimane di riposo che saranno però occupate dall’ indigestione di una montagna di carbone, che dovremo ingurgitare come punizione per tutte le cattiverie che abbiamo detto sui Tg di Raiset, sulle notizie scomparse, sull’abuso della cronaca criminale e di gossip nella  prima serata dell’informazione. Ma noi rimaniamo impenitenti, e, se necessario, torneremo dopo l’ Epifania ancora più “cattivi”.

Alberto Baldazzi


Dati auditel di giovedì 22 dicembre

Tg1 (ed. ridotta) - ore 13:30 3.766.000 21,35% ore 20:00 5.014.000 21,84%.
Tg2 (ed. ridotta) - ore 13:00 1.996.000 13,05% ore 20:30 2.467.000 9,69%.
Tg3 (ed. ridotta) - ore 19:00 2.040.000 12,26%.
Tg5 - ore 13:00 3.864.000 23,50% ore 20:00 5.492.000 22,76%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.295.000 18,12% ore 18:30 1.436.000 9,72%.
Tg4 - ore 11:30 514.000 8,21% ore 19:00 1.048.000 5,77%.
Tg La7 - ore 13:30 1.316.000 7,32% ore 20:00 2.747.000 11,30%.

Fonte: www.tvblog.it


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