Articolo 21 - IDEE IN MOVIMENTO
F-35: Lockheed Martin in soccorso del ministro-ammiraglio Di Paola
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di redazione*
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Una strada, quella dell'azienda a stelle e strisce, che in Italia
trova forte sponda in quanto da alcune settimane sta facendo un forte
estimatore del programma: il Ministro-Ammiraglio Di Paola che nel 2002
ha firmato il primo memorandum di cooperazione a riguardo tra USA e
Italia.
Il vice-presidente Burbage è venuto a dirci, come raccontano diverse
agenzie, che il programma procede bene e che per l’Italia si
tratterebbe di "un investimento relativamente basso ma che avrà un
ritorno molto grande": peccato che a supporto di tale fantasiosa
affermazione non abbia fornito (nemmeno dopo richieste esplicite
avanzate anche dalla nostra Campagna all'ufficio stampa) alcun dato o
evidenza documentale di contratti e di cifre di ritorno economico.
Unico numero citato, quello delle aziende italiane coinvolte nella
produzione: "oltre 20" sembra siano state le testuali parole. Peccato
che la cifra non coincida con quanto dichiarato in sede parlamentare
ufficiale dal Ministro-Ammiraglio Di Paola, che alla Camera in una
risposta ad un'interrogazione ha parlato di 40 aziende italiane
partecipanti a vario titolo nella filiera produttiva. Ennesima
dimostrazione di poca chiarezza e trasparenza, probabilmente dettata
da ritorni in realtà molto bassi e perciò imbarazzanti.
Ma si sa che le bugie hanno le gambe corte e non possono fare molta
strada; anche perché in Italia a riguardo del programma F-35/JSF
esiste una società civile molto attenta, che dal 2009 ha in corso la
campagna "Taglia le ali alle armi" per fermare l’acquisto di questo
inutile e costoso cacciabombardiere (la cifra da noi stimata e mai
smentita ci porta a 15 miliardi di euro di sola fattura di acquisto,
in piena crisi economica).
La campagna è promossa da Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci
e Tavola della Pace ed ha lanciato per tutto il prossimo febbraio un
mese di mobilitazione di respiro nazionale. Occorre esplicitare ai
contribuenti italiani come il Ministro-Ammiraglio Di Paola (aiutato da
tutti coloro che hanno interesse nel caccia F-35) voglia sprecare le
loro tasse senza fornire dati concreti, evidenziando invece le
alternative possibili tutte socialmente utili e in grado di creare
molti posti di lavoro risultando di forte stimolo per l'economia. Un
simbolo forte della problematicità in generale delle spese militari e
non solo per il programma F-35 che viene segnalato in quanto più
costoso e problematico, ma che serve soprattutto a dimostrare che le
priorità vere del nostro paese non possono passare per armi, cannoni e
cacciabombardieri.
*Tutte le informazioni sulla campagna si possono trovare sui siti delle
organizzazioni promotrici:
www.perlapace.it (Tavola della Pace) – www.sbilanciamoci.org (Campagna
Sbilanciamoci!) - www.disarmo.org (Rete Italiana per il Disarmo)
La petizione online (con i dettagli per la raccolta di firme cartacee)
è invece raggiungibile all'indirizzo www.disarmo.org/nof35,
http://www.disarmo.org/rete/a/35458.html
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