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I Tg "in bianco". La freddura di Monti "scalda" il dibattito
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di Osservatorio Tg

I Tg "in bianco". La freddura di Monti "scalda" il dibattito

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I Tg di giovedì 2 febbraio - Quasi tutte le testate si tingono di bianco per la neve scesa copiosamente, e per quella che è attesa al centro sud. Tg 1, addirittura, dedica al gelo e ai disservizi 12 minuti abbondanti. Si “sfilano” dalla meteorologia Tg 3 e Tg La 7, che prediligono il voto della Camera sulla responsabilità civile dei magistrati, prima vera “mina” politica su cui il governo è inciampato. Il Tg 5 “tifa” esplicitamente per la punizione inferta dall’aula alla Magistratura, mentre gli altri sono più cauti. Ancora sulla giustizia, solo il Tg 3 dedica un titolo ed un editoriale di Bianca Berlinguer,  molto critico , alla sentenza della Cassazione che rende non più obbligatorio il carcere per gli autori di stupri di gruppo.
Le “parole dal sen fuggite” – come Mentana definisce,  citando Metastasio,  la frase di Monti su lavoro fisso e monotonia – campeggiano con la quasi universale bocciatura su tutte le testate. Casini sul Tg 3 e Bersani sul Tg 2 usano la matita rossa invece che quella blu, ma l’insufficienza è assicurata. Nel commento abbiamo sentito il Professor Giovanni Sartori, per approfondire la dimensione mediatica ed i rischi eventualmente connessi alla sovraesposizione televisiva del “sobrio” Monti. Autore di Homo Videns (1995),  ci è sembrata la personalità più adatta a commentare la comunicazione del Presidente del Consiglio attuale, anche in relazione al precedente inquilino di Palazzo Chigi.
TG La 7 si “lancia” in un’inchiesta sui finanziamenti alla politica, fornendo dati evidenti, ordinati e significativi. L’approfondimento si accompagna alla odierna puntata della vicenda Lusi, ma anche ad un servizio che comincia a diradare le nebbie sul senatore Pdl Conti e i 18 milioni di plusvalenza usciti dal cilindro di una  doppia compravendita immobiliare, conclusasi nel tempo di una partita di calcio.
“Lo stato c’è qualche volta, la camorra c’è sempre”: questa l’amara considerazione contenuta in un buon servizio del Tg 2 che fa parlare chi viene schiantato, economicamente e umanamente, dalla criminalità organizzata.
In redazione dell’Osservatorio qualcuno ci sperava, e la delusione è stata evidente. L’uomo più sexy del mondo non abita tra noi: Studio Aperto ci assicura che “trattasi” di Beckham, che ha festeggiato l’elezione inaugurando una linea di intimo e – come tanti italiani – si è ritrovato in mutande.

Luca Fargione

 


                             Il Commento del Professor Giovanni Sartori, politologo

                                              (intervista di Alberto Baldazzi)

Parliamo del Monti mediatico: cosa ne pensa di questo premier che si è sottoposto alle leggi dell’Homo Videns, come ebbe lei significativamente a scrivere ormai nel ‘95 ?

“Un libro vecchio, ma sempre valido. Monti è stato Commissario europeo;  ha questa natura di mediatore gradevole, educato, tranquillo e – si capisce – competente. Probabilmente, nella situazione nella quale è diventato capo del governo era l’uomo più adatto che avessimo, che abbiamo”.

Ma a lei non da fastidio questa sua esposizione televisiva che, in fondo, bissa o mima quella del “ben altro” presidente del Consiglio precedente?

“Be’, se le persone sono diverse, il medium non le rende mica uguali. Quando io vado in televisione non somiglio mica a Berlusconi. Poi bisogna considerare che lui non ha una vera maggioranza. Ha una maggioranza che lo sostiene non perché è sua, ma perché ha la convenienza di sostenerlo e non ha altre alternative”.

 Professore, e secondo lei il Monti “mediatico”, il Monti dei Tg, il Monti ormai presente 2 – 3 volte la settimana nei talk show, piace agli italiani? È convincente?

“ Mah, non saprei … cosa dicono i sondaggisti? Questa è materia del campo loro. Io direi che il grosso degli italiani lo approva, non so se  per le sue apparizioni in televisione o per altre ragioni”.

Professore, quella che molti considerano una scivolata, quella di ieri del “lavoro fisso monotono per i giovani” cosa può essere? Il frutto di una eccessiva esposizione di una persona che, forse, non è così tanto abituata a stare davanti alle telecamere, oppure si tratta di una convinzione profonda? E lei  considera valida la visione  della monotonia del lavoro fisso?

“Non so fino a che punto è stata una scivolata. Toccare l’articolo 18 è pur sempre toccare un tabù. Probabilmente si tratta di una sua profonda convinzione, e l’ha voluta mettere così. Per negoziare passa la mano al suo ministro. Non so se sia stata una scivolata o se lo pensa veramente, ma comunque lo ha detto”.

Professore, da cittadino, tra il 2011 ed il 2012 , si sente più “protetto”, meglio rappresentato dall’attuale governo, oppure prevale lo scetticismo?

“No, no. Non sono mai stato minacciato, quindi la questione non è di sentirsi più “protetto”. Mi e risalita la speranza che l’Italia risalga dal baratro in cui stava precipitando; il 120 % del debito sul PIL è una situazione insostenibile. Ora vedo un governo che cerca di uscire da questo baratro, mentre il governo precedente è quello che c’è entrato – anzi, i precedenti ci sono entrati. “Vivere a debito” era il motto del nostro recente passato. Ma ad un certo punto il vivere a debito si paga, e di solito si fallisce.

 


Dati Auditel dei Tg di mercoledì 1 febbraio

Tg1 - ore 13:30 4.573.000 22,36% ore 20:00 6.604.000 22,59%.
Tg2 - ore 13:00 3.376.000 18,03% ore 20:30 2.961.000 9,43%.
Tg3 - ore 14:30 2.466.000 12,73% ore 19:00 3.203.000 14,33%.
Tg5 - ore 13:00 4.344.000 22,80% ore 20:00 6.281.000 21,33%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.847.000 18,21% ore 18:30 1.852.000 9,79%.
Tg4 - ore 11:30 495.000 5,22% ore 19:00 1.495.000 6,61%.
Tg La7 - ore 13:30 1.002.000 4,89% ore 20:00 2.570.000 8,71%.
Fonte: www.tvblog.it

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