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Respingimenti, Italia condannata e sotto esame
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di Bruna Iacopino

Respingimenti, Italia condannata e sotto esame A pochi giorni dalla pubblicazione del rapporto ECRI ( European Commission against Racism and Intolerance) relativo al nostro paese, una nuova bacchettata arriva, solenne dall'Europa. In questo caso si tratta della tanto attesa sentenza che condanna l'Italia per i respingimenti collettivi, avvenuti in acque internazionali, in direzione della Libia a partire dal 2009. Sentenza definita “storica” secondo molti commentatori. “Questa sentenza costituisce un’importante indicazione per gli stati europei circa la regolamentazione delle misure di controllo e intercettazione alla frontiera” ha affermato Laurens Jolles, il Rappresentante dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).
La condanna da parte dell'Europa prende le mosse dal respingimento di circa 200 persone ( per la maggior parte somali ed eritrei, molte donne e bambini), avvenuto in acque internazionali tra il 6 e il 7 maggio 2009, respingimento che aveva suscitato già allora un corale disappunto, anche grazie ad una serie di inchieste giornalistiche e fotoreportage ( come per esempio quello di Enrico Dagnino dalla nave Bovienzo, pubblicato da Paris Match e ripreso da Repubblica, foto a lato) che avevano mostrato al mondo intero la brutalità di quell'atto, giustificato solo da meri fini di propaganda.
Ora la CEDU ha condannato l'Italia a risarcire 22 delle 24 vittime ( le uniche rintracciate dopo il respingimento) in base alla violazione- specifica il portale Meltingpot.org- di 3 principi fondamentali: “il divieto di sottoporre a tortura e trattamenti disumani e degradanti (art. 3 CEDU), l’impossibilità di ricorso (art.13 CEDU) e il divieto di espulsioni collettive (art.4 IV Protocollo aggiuntivo CEDU). La Corte quindi per la prima volta ha equiparato il respingimento collettivo alla frontiera e in alto mare alle espulsioni collettive nei confronti di chi è già nel territorio.”
“...secondo le stime dell’Acnur - cita ancora il sito- sono stati circa 1.000 i migranti a cui è stato negato il diritto di chiedere asilo grazie agli accordi con la Libia (secondo le autorità italiane...un paese sicuro).”
La sentenza non giunge esattamente come un fulmine a ciel sereno. Delle anticipazioni si potevano già cogliere nel rapporto ECRI pubblicato nei giorni scorsi elaborato a seguito della visita dei rappresentanti dell’organismo in Italia nel novembre 2010.
Tra le raccomandazioni finali del rapporto si ritrova infatti il rispetto del principio di non refoulment che invece l'Italia ha violato a partire dal 2009...
Impegno prioritario come parimenti prioritarie vengono considerate la necessita di conferire all’UNAR ( che qualcuno invece avrebbe voluto chiudere) un ruolo più incisivo e di fornire garanzie di protezione a tutti i Rom sgomberati. Su questi impegni l'Italòia verrà nuovamente sottoposta ad una procedura di valutazione, vedremo se il nuovo Governo sarà in gardo si superare la prova...

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