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Su Tg3 e Tg La7 gli "onori delle armi" per Emilio Fede
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di Osservatorio TG

Su Tg3 e Tg La7 gli "onori delle armi" per Emilio Fede

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I Tg di giovedì 29 marzo 2012 - I colori che caratterizzano i Tg di serata sono il rosso “profondo” della borsa, ed il nero delle dichiarazioni di Passera, che parla di prospettive negative per l’intero anno. Differenti invece le tonalità con cui le diverse testate pennellano la crisi Monti- partiti. TG 1 continua nella logica pompieresca di tenere bassi i contrasti, mentre Tg 3, Tg la 7 e – questa sera – anche Tg 2 appaiono più allarmisti e allarmati. Mentana, poi, “montiano della primissima ora” e non solo di quella, deve togliersi qualche sassolini dopo le ultime uscite del premier vs la politica, e riprende il Fatto Quotidiano che ha scoperto come gli encomi di Obama a Monti, pronunciati in estremo oriente, sono non suoi, ma farina del sacco proprio dello staff di Monti, complice – probabilmente incolpevole – un lancio dell’Ansa cui tutto il circo dell’informazione si è appeso.

Visto che Monti non apprezza più di tanto le posizioni e le sensibilità dei partiti che lo sostengono c’è da sperare che al suo ritorno dall’oriente ponga mano – come da lui stesso preannunciato – al dossier Servizio Pubblico, fregandosene delle resistenze del Pdl, dando vita ad una vera e profonda riforma della governance della Rai. Nel commento abbiamo sentito Giuseppe Giulietti che, come noi, è ansioso di vedere quali saranno le prossime puntate del tormentone che vede da ieri un CDA Rai – da sempre scadente – anche scaduto.

TG3 prosegue nella buona tradizione di dedicare ampio spazio ai temi del lavoro: l’appello di Napolitano contro lo sfruttamento dei giovani e dei precari, l’ulteriore tentativo di suicidio a Verona di un giovane extracomunitario senza reddito, i lavoratori di una fabbrica in provincia di Milano che “tengono aperta” la fabbrica pur essendo stati licenziati e lavorano, quindi, senza stipendio. Infine la giornata di protesta con lo sciopero generale in Spagna contro la nuova legislazione sul lavoro.

Ieri sera, inconsapevoli, abbiamo assistito all’ultima edizione del Tg 4 diretta e condotta da Emilio Fede. Neppure lui sapeva del licenziamento che lo avrebbe raggiunto dopo le 20 e 30 , dopo 23 anni di Fininvest-Mediaset e dopo i 20 anni della più longeva direzione dei Tg che si ricordi da sempre. Questa sera su Tg 4 il suo saluto, dopo una dichiarata pacificazione con Confalonieri. Servizio “contenuto” su TG 5, comunicato ufficiale su Studio Aperto, breve da studio su TG 1. Soprattutto TG La 7 e Tg 3 – seguiti da Tg 2 -  hanno voluto e saputo santificare questa occasione unica, se non irripetibile, anche con qualche dose di peperoncino ed un po’ di ironia. Come quella usata da Mentana che, rispondendo a Fede che “nega” il licenziamento, ci ha assicurato che i licenziamenti, a Mediaset, li fanno eccome.

Lorenzo Coletta

 


Il Commento di Giuseppe Giulietti, Portavoce di Articolo 21
(Intervista di Alberto Baldazzi)

Beppe Giulietti, gli schieramenti si conoscono: l’atteggiamento dei diversi partiti, dell’associazionismo, delle energie intellettuali di questo Paese – le poche rimaste-, è noto. Ma tecnicamente, dentro il Palazzo, cosa potrebbe accadere sulla questione Rai in queste ore e nei prossimi giorni?

“C’è un silenzio spaventoso su tutto ciò che ha attinenza con il conflitto d’interesse, l’autonomia della autorità di garanzia, e della Rai. Non vorrei che ancora una volta l’unico tabù di questo Paese rimanesse i conflitto d’interesse. Trovo singolare che si discuta della legge elettorale, e non si nomini più la vera grande questione italiana: la parità di accesso ai mezzi di comunicazione, senza la quale è alterato lo stesso libero esercizio del voto”

Ma questo consiglio di amministrazione “scaduto” quale vita postuma potrà avere?

“Mi auguro nessuna, ma la cosa più grave è quella che ci sia o ci possa essere una proroga surrettizia e silenziosa; che si faccia, insomma, finta di nulla, e che un consiglio non solo scaduto, ma anche scadente possa rimanere attivo nei prossimi mesi. Il Presidente Monti disse: “Sto per aprire il dossier sulla Rai”: attendiamo sempre che lo apra ma, soprattutto, che lo “chiuda” con una fonte di nomina che allontani tutti i governi e tutti i partiti dal controllo della Rai”

Entrando in un ambito tecnico: gli equilibri precari all’interno della Commissione di Vigilanza, con l’atteggiamento dichiarato dall’Idv e dal Pd – che vogliono stare fuori da eventuali nuove nomine sulla base della Gasparri -  può portare ad un empasse tecnico? Può rappresentare una forzatura positiva?

“Sicuramente una forzatura positiva, perché il rifiuto a partecipare ad una fonte di nomina corrotta, che non può che determinare conclusioni corrotte anche al di là delle persone, è un metodo che assegna un controllo diretto a governo e partiti. Monti non può dire: “Non è materia mia”. Presenti una proposta di legge coraggiosa e innovativa: la presenti in Parlamento e in quel momento vedremo chi farà cadere il governo pur di mantenere una seggiola in Consiglio di Amministrazione”.



Dati Auditel di mercoledì 28 marzo 2012

Tg1 - ore 13:30 3.758.000 (22,10%) ore 20:00 5.172.000 (21,50%).
Tg2 - ore 13:00 2.450.000 (16,09%) ore 20:30 2.171.000 (7,62%)
Tg3 - ore 14:30 1.621.000 (10,80%) ore 19:00 2.523.000 (13,16%)
Tg5 - ore 13:00 3.555.000 (22,95%) ore 20:00 4.750.000 (19,40%)
Studio Aperto - ore 12:25 1.899.000 (15,45%) ore 18:30 832.000 (7,67%).
Tg4 - ore 11:30 382.000 (6,59%) ore 19:00 813.000 (5,60%)
Tg La7 - ore 13:30 805.000 (4,71%) ore 20:00 2.065.000 (8,34%)

Fonte: www.tvblog.it


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