Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - INTERNI
Gioa Tauro, portuali in rivolta: " Chiediamo l'intervento del Governo"
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Bruna Iacopino

Gioa Tauro, portuali in rivolta: " Chiediamo l'intervento del Governo"

Avevano scritto a Berlusconi in occasione del Cdm straordinario tenutosi a Reggio Calabria la settimana scorsa. Gli avevano scritto per fargli presente la situazione di crisi in cui versa il porto di Gioia Tauro, poi, quello stesso giorno avevano deciso di manifestare il loro malessere proprio di fronte al consiglio dei Ministri ma, per motivi di pubblica sicurezza erano stati messi “da parte” relegati dietro la prefettura. Temono per il loro futuro i portuali di Gioia Tauro, la crisi che ha colpito il settore minaccia non solo il loro posto di lavoro ma la vita stessa dello scalo meridionale. Il 30 di dicembre scorso è stata aperta la procedura per la cassa integrazione che dovrebbe coinvolgere 400 operai su 1.300 attivi. Sono i dipendenti della MCT (Medcenter Container Terminal) società che gestisce il terminal contenitori del porto di Gioia Tauro. La MCT fa parte del gruppo Contship Italia, gestisce il porto calabrese da 15 anni e dovrà continuare a gestirlo in regime di quasi monopolio per altri 35 anni. La cassa integrazione in mancanza di una ridefinizione del piano industriale per il rilancio dell'azienda, sostengono i lavoratori, sembra indirizzare invece ad un vicolo cieco, un'anticamera al licenziamento. Per questo nella lettera aperta inviata al presidente del Consiglio i portuali chiedono esplicitamente che sia il Governo ad intervenire: “ A tale proposito - scrivono i portuali - riteniamo che sia necessario intervenire tempestivamente su tassa di ancoraggio; costi di pilotaggio nello stretto. E' su questi temi che auspichiamo un autorevole e tempestivo intervento - si legge - per porre rimedio alla situazione di crisi e costruire le condizioni per il rilancio delle attivita' industriali nell'area portuale della Piana.” Un intervento necessario anche e soprattutto per combattere le mafie. Un grido d'allarme che riecheggia nelle dichiarazioni degli otto operai sopsesi a 50 metri d'altezza: “
Vorremmo precisare- fanno sapere attraverso una nota- come prima cosa che noi non stiamo lottando contro MCT,  il nostro obbiettivo è quello di sensibilizzare il governo nazionale sulla relativa situazione in cui ci troviamo e si trovano tutti gli hub di transhipment  Italiani. Chiediamo al governo un intervento deciso per poter essere più competitivi nei confronti dei nostri diretti concorrenti, i quali hanno costi di ancoraggio pilotaggio e quant’altro molto inferiori ai nostri.”
Le responsabilità della MCT però non sfuggono.
Dure le dichiarazioni dell'On Angela Napoli: “ Da anni vado denunciando la cecità dimostrata dai Governi nazionali e regionali calabresi sul Porto di Gioia Tauro. Ci si è soffermati solo su nomine di Commissari, Sottosegretari regionali e Autorità portuali, nel mentre prevaleva l’esclusiva attività di transhipment a favore della MCT, oggi Contship, e quella della ‘ndrangheta, tutto a discapito della polifunzionalità di quel Porto che avrebbe potuto e dovuto rappresentare il volano dello sviluppo per l’intera Calabria. Tutti gli atti ispettivi da me presentati nelle varie legislature su questa problematicità sono stati puntualmente disattesi dai Governi che si sono succeduti, compreso quello in carica.”

Le trattative tra i portuali e la MCT sono state avviate alle 9 di ieri sera e sono tutt'ora in corso, i portuali nel frattempo hanno deciso di incrociare le braccia, fermando le attività e riunendosi in assemblea permanente in solidarietà con gli otto bloccati sulla gru. Quello che chiedono sono rassicurazione sul loro futuro senza discriminazione alcuna. E la prima vittoria si registra in queste ore: “ Tramite un comunicato ufficiale l'Azienda si è impegnata a somministrare la Cigo senza discriminazioni di sorta- racconta Domenico Macrì del Coordinamento portuali di Gioia Tauro- ma noi rigettiamo il ricorso alla Cassa integrazione e proponiamo una cosa che al Sud non si è mai vista, i contratti di solidarietà, vogliamo lavorare non vogliamo assistenzialismo!”
Promettono battaglia i portuali: “ Faremo manifestazioni di massa, sotto la prefettura, davanti alla Regione, se sarà necessario andremo anche a Roma, scioperi a oltranza siamo disposti a tutto pur di mantenere il nostro posto di lavoro; il porto è il nostro futuro fuori di qua c'è il nulla. Se fallisce l'azienda madre anche le ditte esterne andranno allo sfascio.”


Letto 2710 volte
Dalla rete di Articolo 21