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Criminalità, stringiamoci tutti intorno a Rosaria Capacchione
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di Ass. I care, Il Ponte

Criminalità, stringiamoci tutti intorno a Rosaria Capacchione

L'Associazione I CARE, Mi Preoccupa, Mi Riguarda, Mi Coinvolge e il mensile "il Ponte" si stringono intorno alla giornalista de Il Mattino Rosaria Capacchione, minacciata durante la presentazione di un libro su Setola, il Killer della camorra. E' fondamentale, in questo momento particolare, quella difesa costante della società civile intorno a questi personaggi che lottano quotidianamente contro la criminalità organizzata. Per non lasciarli soli. Sentiamo il dovere di offrirle la nostra protezione. Proprio pochi giorni fa il Molise ha avuto il piacere di confrontarsi con Rosaria. Per la presentazione del suo libro "L'ora della camorra". 

ISERNIA, 12 febbraio 2010
Ass. I CARE
“il Ponte”


 

Art.21, solidarietà a Capacchione e a chi difende coraggiosamente il diritto di cronaca

"Esprimiamo solidarietà piena, ferma, e convinta alla giornalista Rosaria Capacchione minacciata due giorni fa mentre presentava a Napoli il libro di Daniela De Crescenzo, un'altra coraggiosa giornalista". Lo affermano Giuseppe Giulietti e Stefano Corradino, portavoce e direttore di Articolo21. "E ci sembra altrettanto lecito riprendere e fare nostre le domande di Alberto Spampinato e del direttore di Ossigeno destinate al Ministero degli Interni interrogandoci su quante giornaliste e giornalisti sono in queste stesse condizioni. E per quali ragioni. E Quali le misure adottate?" "Perchè in queste zone - proseguono Giulietti e Corradino - ma anche a Foggia e Reggio Calabria per fare gli ultimi esempi - c'è chi si sente in diritto di uscire allo scoperto e minacciare? Ci attendiamo a questo punto che siano date pubbliche risposte a queste domande, che si avvii un pubblico confronto con le  associazioni nazionali e regionali dei giornalisti e si crei una rete di solidarietà intorno a lei e ai tanti altri cronisti nelle stesse situazioni. Il sito di Articolo21 sarà a disposizione per le loro denunce". "Invece di continuare a colpire il diritto di cronaca e l'art.21 della Costituzione - concludono Giulietti e Corradino - sarebbe il caso di sostenere chi il dirtto di cronaca continua coraggiosamente a difenderlo".


Casalesi, raid contro la Capacchione. La giornalista: «Un fatto inspiegabile»
Blitz dei familiari del superlatitante Iovine alla presentazione di un libro su Giuseppe Setola alla libreria Feltrinelli di Napoli

da il Mattino

NAPOLI (12 febbraio) - C’erano anche alcuni familiari di Antonio Iovine, il superlatitante del clan dei Casalesi, alla presentazione ieri sera del libro «’O cecato», dedicato a Giuseppe Setola, il boss autore della strage di Castelvolturno poi arrestato.
Nella sala affollatissima della libreria Feltrinelli, a Chiaia, si sono infilati un cugino della primula rossa e la moglie, tutt’e due provenienti da San Cipriano d’Aversa. Una circostanza passata inosservata ed emersa solo a fine presentazione quando l’uomo si è avvicinato a Rosaria Capacchione, la giornalista del «Mattino» che vive da tempo sotto scorta proprio per le gravi minacce subite dai Casalesi.
Poche frasi ma in modo deciso e risentito, per alcuni recenti articoli scritti dalla cronista a proposito di uno degli esponenti della famiglia Iovine, Riccardo, arrestato dai carabinieri perché sorpreso insieme a Setola durante il blitz dell’anno scorso.
Parole chiare, inequivocabili, con un significato ancor più sinistro per il luogo e la circostanza: una sala affollata (peraltro con numerosi esponenti delle forze dell’ordine, in divisa e in borghese) per la presentazione di un libro dedicato al killer sanguinario, diventato il simbolo mediatico dei Casalesi. Peraltro, alla presentazione del libro c’era un altro personaggio simbolo della lotta al clan, il magistrato Raffaele Cantone, anche lui sotto scorta. Sia Cantone, sia Capacchione presentavano il libro «’O cecato», scritto da un’altra giornalista del «Mattino», Daniela De Crescenzo. Un libro, edito da Tullio Pironti, che in poche settimane ha avuto un significativo successo, con affollate presentazioni itineranti organizzate in Campania. Il libro intreccia le vicende dell’assassino e quelle della sua potenziale vittima, Gaetano Vassallo, che per sfuggirgli passa dalla parte dello Stato e racconta come la camorra, complici imprenditori e politici, abbia avvelenato la Campania. Intorno a Setola e Vassallo si muovono tanti personaggi che con il proprio impegno riescono a mettere in scacco il killer: magistrati, carabinieri, poliziotti, commercianti che denunciano. Nella sala della Feltrinelli molti esponenti della società civile, diversi giornalisti, il capo della Procura della Repubblica di Napoli Giovandomenico Lepore alcuni magistrati e tanti giovani. La presenza dei due membri della famiglia Iovine è passata inosservata fino all’incontro con Capacchione. Non è escluso, a questo punto, che ci fossero altri soggetti dello stesso gruppo. «Sono sconcertata, perché non riesco a interpretare chiaramente un fatto che non capisco».«L'uomo che si è avvicinato a me - dichiara la giornalista del Mattino - l'avrò incontrato tante volte a Caserta ma non mi ha mai detto niente. Mi chiedo perché sia venuto a Napoli a comprarsi il libro e a contestare il contenuto di articoli che risalgono ad oltre un anno fa», aggiunge la Capacchione. Un atteggiamento che «turba e che è difficile interpretazione».                                                                                                                                 


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