Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - INTERNI
La richiesta di milioni di italiani: i progetti, oltre la speranza
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Ottavio Olita

La richiesta di milioni di italiani: i progetti, oltre la speranza

E’ simbolicamente significativo che arrivi da una piazza dedicata al popolo,  al centro della capitale d’Italia, l’ennesima dimostrazione di maturità, serietà, compostezza, piena coscienza dei grandi valori collettivi sottoscritti nella Carta Costituzionale. Sono ormai milioni gli italiani che da quando si è insediato il governo Berlusconi stanno dicendo al mondo che il Paese non può essere quello dei privilegi, della corruzione, delle leggi ad personam, della mancanza di certezza di futuro per i giovani, dello smantellamento della scuola pubblica, dei ricercatori scientifici abbandonati a se stessi, del mondo dello spettacolo e della cultura ridotto in miseria, degli artigli sul servizio pubblico radiotelevisivo, dell’attacco frontale all’informazione autonoma e indipendente. Sono questi milioni di cittadini rispettosi delle regole, anche quando vengono sconfitti, a consentire che continui a restare accesa una speranza di cambiamento e a permettere agli osservatori di altri Paesi europei di marcare la differenza tra buona parte dell’Italia e l’esecutivo. Come ha fatto nei giorni scorsi a Pordenone Hans Magnus Enzesberger, uno dei massimi intellettuali, scrittori e poeti contemporanei tedeschi. “Se ci fosse solo questo governo l’Italia affonderebbe come il Titanic – ha detto -. Si salva grazie alla vitalità delle città di provincia che funzionano, malgrado tutto. Tutti all’estero provano pena per l’Italia, che sta vivendo una sciagura provvisoria. Per fortuna in Italia ci sono cose molto più interessanti di questo governo”.
Dalla manifestazione del 13 marzo in Piazza del Popolo la speranza di milioni di cittadini democratici e rispettosi delle regole, così come quella degli osservatori stranieri che guardano con attenzione a quel che accade qui da noi, deve tradursi in azioni, progetti, programmi. Dal palco lo hanno sostenuto tutti i leader del centrosinistra; ora quei propositi devono diventare iniziative che dimostrino che è possibile superare il berlusconismo con larghe aggregazioni sul tantissimo che c’è da fare per scardinare la rassegnazione e l’apatia rispetto al bombardamento di modelli tutti uguali subito negli ultimi 16 anni. Ci vogliono esempi e coraggio, non spirito di rivalsa. Dobbiamo dimostrare anche ai tanti nostri avversari, onesti, che questo modo di concepire lo Stato è la morte dello Stato e la vittoria della sopraffazione, del privilegio, dell’arroganza dei potenti. Ritornare alla Costituzione significa ripristinare anche regole elementari di rispetto reciproco. Invece di accettare la sfida sulle urla, indichiamo i nostri modelli alternativi a questo sfacelo. Invece di sognare la vendetta, pensiamo alla ricostruzione morale e politica del Paese dalle macerie nelle quali ci troviamo. Lo spirito di Piazza del Popolo è stato proprio quello di individuare i problemi per i quali riprendere a battersi e ad operare in positivo: il lavoro, i giovani, i diritti, le leggi uguali per tutti e il loro rispetto, la rigorosa applicazione dei dettati costituzionali, la libertà di informare e di essere informati, garanzie per l’autonomia della magistratura. Grazie alla resistenza di questi anni che ci ha consentito di non soccombere, anche per il coraggio individuale di tanti magistrati, giornalisti, dirigenti, sabato in Piazza del Popolo abbiamo potuto dimostrare una grande forza e compattezza morale e politica. Questa è la strada giusta per ricostruire la dignità del Paese; percorso che non va cambiato all’indomani delle regionali, qualunque sarà il loro esito. I milioni di cittadini che si sono mobilitati e continuano a scendere in piazza non lo hanno fatto per vincere questa o quella tornata elettorale. Lo hanno fatto e continuano a farlo perché credono che un’Italia diversa sia possibile, quella descritta, immaginata, auspicata dai padri e dalle madri della Costituzione scritta oltre 60 anni fa. Alla propaganda berlusconiana, priva di contenuti e ricca solo di autopromozione pubblicitaria,  bisogna rispondere con la concretezza dei fatti e delle proposte, non con slogan uguali e contrari. Tutto questo mantenendo un alto livello di vigilanza contro il rischio di ultimi, temibili colpi di coda, sempre possibili.


Letto 2163 volte
Dalla rete di Articolo 21