Articolo 21 - INTERNI
Il volto nascosto della "sicurezza"
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di Ugo Dinello

Diciamocelo subito: dov'è nata l'idea delle ronde? Dov'è nata l'idea di una "sicurezza privata" cui delegare il controllo del territorio? A Nordest. E chi faceva notare che la sicurezza è uno dei compiti dello Stato, la cui azione deve avvenire all'interno di forme e garanzie particolari proprio a tutela dei cittadini da rendere sicuri, era tacciato di "comunismo". Inutili pure le proteste dei professionisti statali della sicurezza: quante volte i sindacati di polizia avevano tacciato di "inutilità se non di pericolo" le ronde? Quante volte il Coisp (Coordinamento dei sindacati di polizia) aveva detto che quest'idea nasconde qualcos'altro visto che avrebbe drenato uomini e mezzi per diferendere i cittadini dagli inevitabili abusi delle ronde e le stesse ronde dalla loro impreparazione? Quante volte la polizia e la stessa questura di Venezia hanno inutilmente tentato di fermare l'attività di questa "impresa privata della sicurezza" che spadroneggiava a Jesolo?
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