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Pisacane: rischio chiusura per la scuola multietnica romana
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di Bruna Iacopino

Pisacane: rischio chiusura per la scuola multietnica romana

C'è attesa e preoccupazione da parte di genitori e insegnanti per quella che dovrebbe essere la sorte della scuola Pisacane di Roma. Attesa per il ricorso presentato il 9 marzo al Tar contro la circolare Gelmini, quella che fissa un tetto del 30% per gli alunni stranieri all'interno delle scuole italiane, e quella successiva, emanata dall'ufficio scolastico regionale, che, stando alle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dal Presidente del VI Municipio, Giammarco Palmieri, sarebbe la principale responsabile di una rigida interpretazione della circolare ministeriale. Il rischio paventato, non solo da Palmieri, è difatti, la chiusura stessa dell'istituto scolastico per la mancanza dei requisiti richiesti: " Credo che solo 2 scuole nel Municipio non abbiamo ancora raggiunto il tetto, oltre al danno per gli stranieri che dovranno iscriversi in strutture distanti da casa, la beffa  - commentava a mezzo stampa ancora Palmieri – ovvero il pericolo che se non si formeranno le prime ( 2 sole nel 2009) la Pisacane rischia di chiudere, mandando in fallimento il modello di integrazione fin qui perseguito, e la responsabilità sarà solo della destra, che attraverso continue battaglie, espressamente politiche, hanno spaventato gli italiani a tal punto da convincerli a ritirare o non iscrivere i propri figli.”
Attualmente il tetto del 30% è stato ampiamente sforato: per il nuovo anno scolastico i bambini iscritti sono 41, di questi però solo 4 sono italiani. E poco importa se 27 di loro in Italia sono nati e cresciuti, poco importa poi se... " In questa scuola – si legge nella lettera aperta scritta dall'Associazione Genitori Scuola Carlo Pisacane- gli alunni leggono le storie di Pinocchio, tifano per la Roma e la Lazio, studiano la storia dell’antica Roma e dei gladiatori, guardano la tv italiana, cantano le canzoni di Laura Pausini, partecipano alle ore di religione cattolica... in questa scuola, menzionata “per l’impegno profuso nel campo dell’educazione multietnica”, gli alunni hanno ricevuto un premio dall’Associazione Mazziniana Italiana per il lavoro di approfondimento sulle tematiche della cittadinanza compiuto quest’anno attraverso una “ricerca … sulla vita e sul pensiero del patriota caduto a Sapri per l’Italia unita nel segno della libertà e della giustizia.” 
Rimangono comunque stranieri per a legge italiana.
Per due volte consecutive i genitori dei bambini sono stati convocati ed è stato consigliato loro di scegliere una scuola diversa dalla Pisacane data la mancanza di bambini italiani iscritti: richiesta respinta, per ovvi motivi, soprattutto dai genitori "non italiani". Ma sono anche gli italiani a dire che non ci stanno: "È assurdo - protesta Federico, romano - se applicheranno la circolare ministeriale dovrò portare mio figlio in un’altra scuola, quando io avevo scelto questa perché convinto del piano didattico".
Si attende dunque. Ma l'attesa maggiore, spiega l'avvocato Arturo Salerni di Progetto diritti che segue il caso dei bambini della Pisacane, è relativa al ricorso presentato a Milano da due mamme di bambini stranieri, una egiziana e l'altra rumena. Il pronunciamento è atteso per il 9 aprile e quello si potrebbe rappresentare un precedente: " A Milano con il patrocinio dell'Asgi si sta facendo un ricorso con la procedura propria della repressione e rimozione dei comportamenti sulla discriminazione, se il pronunciamento sarà favorevole io credo ci possa essere un superamento della stessa circolare Gelmini". Salerni ha preso in carico la vicenda a nome e per conto di 10 famiglie: " ... di cui-  spiega - 8 non comunitarie, una comunitaria e una italiana". Il procedimento che è stato avviato non implica per il momento richiesta di sospensiva rispetto alla circolare Gelmini, ma potrebbe essere avanzata nella misura in cui i bambini non venissero ammessi a scuola proprio a causa del tetto del 30%. Una situazione limite, generata, denunciano già da tempo genitori, insegnanti e associazioni, da una "campagna d'odio" orchestrata e diretta a mezzo stampa. A quella campagna i genitori avevano tentato di rispondere con un appello accorato: " Siamo un gruppo di genitori della scuola elementare Carlo Pisacane di Roma. Vi scriviamo perché ci aiutiate a diffondere questo appello affinché si possano trovare al più presto dei genitori intelligenti e sensibili pronti ad iscrivere i loro figli alla scuola Carlo Pisacane. A causa del violento attacco subito dalla scuola nei giorni scorsi da parte della stampa e dei media in generale, aggressione che ha screditato ed offeso l’istituzione scolastica ed il corpo docente, ed ormai a ridosso della chiusura delle iscrizioni, ci troviamo con una bassa percentuale di bambini italiani iscritti alla prima classe delle elementari." Si era alla fine di febbraio, ma l'appello cadde nel vuoto, anzi molte mamme decisero di trasferire anche bambini iscritti alle seconde e terze ad altri istituti, facendo appello alla Ministra dell'Istruzione perchè si interesasse del problema di una scuola che, stando al Comiato delle mamme per l'integrazione, rischia di essere un "ghetto". Sebbene, poco tempo prima le cose stessero diversamente: la Pisacane, ricorda ancora Salerni, " ...era indicata come modello di integrazione anche in ambienti governativi, a partire dallo stesso Ministro Maroni..."

Ascolta l'intervista all'avvocato di Progetto diritti Arturo Salerni


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