di Giulietto Chiesa
Avremo finalmente un Presidente della RAI, â??radiotelevisione di lor signoriâ?, e un Direttore Generale.
Il primo â?? che Il Foglio del cavalier Platinette-con-la-barba ha definito bonariamente un â??divo carsicoâ? â?? è talmente di garanzia per entrambi gli schieramenti della nomenklatura televisiva italiana (quelli che hanno costruito Auditel) da poter essere meglio definito come il Principe Bipartisan.
Il secondo, per unanime parere di tutti i commentatori, anche i più corrivi dell'â?operazione esizialeâ?, è peggio del suo predecessore ed è stato deciso di persona dal capo del governo.
Il Principe Bipartisan ha detto che non voterà al momento della propria nomina, dando così dimostrazione della sua statura carsica. Ma alla vigilia aveva trovato il tempo di alzare il braccino per chiamare Berlusconi e per proporgli l'affaruccio che lo riguarda. Quello stesso braccino che non alzò quando si trattò di difendere, per esempio, Sabina Guzzanti e il suo Raiot.
Qualcuno, nel centro sinistra, di fronte a questa auto turlupinatura, ha addirittuta dichiarato che questa soluzione â??supera il conflitto d'interessiâ?. Ci voleva così poco? E noi che pensavamo che fosse una cosa importante!?
Un altro, assai autorevole, innamorato degli Stati Uniti, dove però vige lo spoil system, ha dichiarato che queste sono nomine da mezza legislatura, che non vanno decise da maggioranza o da opposizione, così tutti sono più liberi, a cominciare dai giornalisti.
Chieda ai giornalisti RAI se si sentono oggi più liberi, con il Principe Bipartisan alla Presidenza e la controfigura di Berlusconi alla Direzione Generale della RAI.
In conclusione: cosa ha ottenuto l'ala sinistra della nomenklatura italiana? Un terzo (buon peso) delle due cariche più importanti. Infatti il Principe Bipartisan vale mezzo per il centro-sinistra, mentre la controfigura di Berlusconi vale uno:
½+1/3= 2/3 per il centro destra.
Nel CdA sono tre su sette e tali resteranno: minoranza anche se vinceranno tra sette mesi.
Ma questa è una decisione da maggioranza, sotto tutti i profili. O c'è qualcuno che pensava che avrebbe potuto essere peggio, cioè che quelli si sarebbero presi addirittura tutto?
Timore fondato, in verità , visto che negli anni trascorsi, con o senza l'altra â??presidente di garanziaâ?
il centro-destra si era preso proprio tutto.
E allora, caro Veltroni, sulla base di quale principio di savoir faire concedergli di nuovo il controllo pressochè totale della Rai?
Volevamo dare il buon esempio per il futuro? Ecco, qui sta il punto. Noi, anzi voi, perché questo non potete averlo fatto in our name , continuate a dialogare con degli eversori, che hanno demolito parte della nostra casa comune, come se fossero degli interlocutori più o meno leali. Ma non lo sono mai stati e non lo sono nemmeno adesso.
Loro hanno fatto strame della libertà d'informazione in Italia, hanno contribuito alla truffa generale, hanno fatto a pezzi la radiotelevisione pubblica, e noi, cioè voi, gli regalate, per altri tre anni, il controllo non solo della più importante istituzione culturale del paese, ma soprattutto del principale strumento democratico.
Per giunta usando una legge , quella Gasparri, che se non altro per decenza, il centro sinistra dovrebbe abolire non appena si fosse insediato un governo con questa sigla. Riassumendo:
1) non avete ottenuto quasi niente.
2) partecipate e parteciperete, in funzione subalterna, alla più spudorata delle lottizzazioni.
3) avete legittimato un'altra volta un governo che su questo terreno ha fatto ridere l'Europa.
Anche voi farete ridere l'Europa, ci dispiace. E ci dispiace anche che non pochi combattenti per la democrazia nell'informazione, anche alcuni che andavano alla tribuna degli â??Stati Generaliâ? della comunicazione a fare discorsi di fuoco, contro la censura, contro la lottizzazione, contro lo stato di cose presente, si siano poi acquietati così in fretta, abbiano deposto le armi, preferendo la tessera di partito ai principi.