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Articolo 21 - Editoriali
Esplode la polemica sugli sketch che Ricucci non vuole
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di Silvia Fumarola

da La Repubblica

ROMA - "Noi andiamo avanti, Stefano Ricucci è solo uno degli imprenditori di cui parleremo nella prossima edizione del programma". Parola di Simona Ventura, che va dritta per al sua strada, allergica a qualsiasi idea di censura. Nelle intercettazioni telefoniche depositate nell'ambito del procedimento sulla scalata da Antonveneta si parla anche di "Quelli che il calcio": Ricucci si è attivato per far saltare la sua parodia nella trasmissione di RaiDue.
L'immobiliarista romano che ha scalato Rcs, protagonista delle cronache giudiziarie e mondane (grazie alla nozze con Anna Falchi), è sembrato un nuovo personaggio perfetto per il talento di Max Giusti. Un'idea piaciuta alla conduttrice, e su cui si erano messi subito a lavorare gli autori. Ma Ricucci non ha gradito. Nelle intercettazioni si rivolge a tale Guido, che ha evidentemente legami stretti con la Rai, per cercare aiuto. "Voglio parlare con il direttore di rete Massimo Ferrario, uomo di Calderoli", lo rassicura Guido "è inutile parlare con Cattaneo che martedì lo fanno fuori e probabilmente ci va Meocci, un amico del Cavaliere". Ma Ricucci chiama anche Flavio Briatore, perché faccia pressioni sulla Ventura. Un buco nell'acqua.
La conduttrice ha sempre difeso la libertà di satira, uno dei punti di forza del programma. Indimenticabile lo scambio in diretta a "Quelli che il calcio" - edizione 2001 - col ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri. "La satira è un elemento di cultura in questo paese e lei non può impedirla" gridava la Ventura al ministro intervenuto al telefono per protestare: "Chi è più in alto di lei non ha mai attaccato la satira". Quindi lo aveva invitato a farsi una risata ogni tanto: "Ne guadagnerebbe in immagine".
Forse ha consigliato la stessa cosa a Ricucci, che avrebbe incontrato l'altra sera, in Sardegna, accompagnato dalla moglie Anna Falchi. Perché un mese fa, quando gli autori hanno cominciato a pensare a nuovi personaggi e a Ricucci, l'idea era quella di invitare l'attrice in studio, mentre Giusti imita il marito.
Intanto sulle pressioni di Ricucci monta la polemica politica: il consigliere di amministrazione della Rai Sandro Curzi chiede al nuovo direttore generale Meocci di verificare "l'effettiva sussistenza dell'opera di persuasione in atto da parte di "tale Guido" e di Briatore per convincere Simona Ventura ad accontentare la pretesa di censura preventiva da parte di Ricucci su una trasmissione della Rai, e di assumere le necessarie iniziative per tutelare la dignità e la trasparenza della vita aziendale".
Sulla richiesta di Curzi ironizza il senatore Michele Bonatesta (An). "Bravo Curzi: sono questi i problemi della Rai! � uno scandalo che, come emerge dal Nuovissimo Testamento, sulle intercettazioni telefoniche pubblicate sui grandi giornali, ci sia chi fa pressioni sulla Ventura affinché, udite udite, non sia inserita la parodia di Ricucci".
E sul caso interviene il sindacato dei giornalisti Rai. "Ha poco da ironizzare il senatore Bonatesta. Le intercettazioni dalle quali si apprende come Ricucci si sia mosso per evitare di finire tra le imitazioni di "Quelli che il calcio" non possono essere liquidate con una battuta" si legge in una nota del segretario dell'Usigrai Roberto Natale: "Pongono anch'esse il problema capitale che sta soffocando la Rai di questi anni: la subalternità, l'asservimento, la timidezza cortigiana. Sì, anche sulle imitazioni si misura il grado di libertà di una televisione".  

 

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