Tantillo, un maestro della buona televisione

Ricordare Giovanni Tantillo, una persona che si stima, una persona per bene è sempre difficile, perché si ha sempre paura di cadere nella retorica.  Eâ?? stato un maestro della buona televisione non câ??è dubbio, di quella televisione che oggi ricordiamo come un prodotto che difficilmente riusciremmo a realizzare. Ho lavorato con Giovanni Tantillo, quando negli anni ottanti andai a lavorare alla terza rete diretta da Angelo Guglielmi e successivamente quando divenne Direttore della rete RAIUNO. Lâ??avevo conosciuto anni prima, per alcune iniziative politiche sindacali e mi colpivano i suoi discorsi fatti con grazia ma che trasmettevano decisione e fermezza di pensiero in quegli anni dove esser comunista alla RAI non era certamente un punto di vantaggio.
La televisione sicuramente è stato il modo con cui meglio è riuscito ad esprimere la sua cultura e la capacità di trasmette ai suoi collaboratori la concreta attuazione del messaggio televisivo, in quel periodo di televisione della terza rete che ancora oggi per molti di noi è un punto di riferimento.
La televisione intelligente, la televisione  della realtà che sollecita il ragionamento, che ti aiuta a pensare, che stimola curiosità culturali, una televisione che ci ha aiutato a crescere.
Ricordare Giovanni Tantillo per il suo garbo di come ti consigliava di affondare il lavoro televisivo; ricordare Giovanni Tantillo che con Stefano Munafò, Giovanni Leto ed Elio Matarazzo  costruirono una proposta politica per trasformare la RAI in unâ??azienda  aperta ai privati come motore di sviluppo occupazione e crescita culturale dellâ??Italia.
Andato in pensione dalla RAI  abbiamo continuato a sentirci e a discutere dei problemi politici e della realizzazione dei contenuti per la televisione, aveva un incarico allâ??università dellâ??Aquila e aveva deciso di fare qualcosa per gli altri diventando portavoce della Caritas. Non ho dubbi nel ricordare che è lo stesso uomo che affrontava i problemi della televisione della politica e nellâ??aiutare le persone più deboli della nostra società: un bel modo per lasciare traccia di sè.

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