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Articolo 21 - Editoriali
ALLARME TERRORISMO. IL CASO - Raduno sulla «resistenza», visto negato a 6 iracheni. La Farnesina ferma i relatori del campo antimperialista di Chianciano. La replica: succubi degli Usa
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di F. Sar.

dal Corriere

ROMA - I leader, come loro stessi si definiscono, della «resistenza irachena» non parteciperanno alla conferenza internazionale organizzata per i primi di ottobre a Chianciano dal campo antimperialista e dal centro Trozkista di Foligno. Dopo settimane di polemiche e dopo la ferma presa di posizione di 44 parlamentari americani che avevano espresso «preoccupazione per il raduno», il ministero degli Esteri italiano ha negato il visto ai relatori e respinge l'accusa di aver ceduto alle pressioni degli Stati Uniti. In un comunicato si afferma: «Dopo aver valutato, nel quadro delle regole previste dagli accordi Schengen, tutti gli aspetti di ordine pubblico e di sicurezza di cui il Governo italiano è tenuto a farsi garante nei confronti dei propri cittadini e degli altri partner Schengen, è stato deciso in piena autonomia di non concedere i visti».
Sono sei i relatori e tre i traduttori invitati alla conferenza «Sosteniamo la legittima resistenza del popolo iracheno».
L'elenco è già stato diffuso: «Jawad al Khalesi, leader del Iraqi National Foundation Congress; Ahmed al Baghadadi, religioso sciita; Salah al Mukhtar, già ambasciatore iracheno in India e Vietnam; Hassan al Zargani, portavoce internazionale del movimento di Muqtada al Sadr ed editore del giornale Hawza chiuso dagli americani; Mohamad Faris, comunista patriottico iracheno residente in Siria; Ibrahim al Kubaysi, medico di Falluja, fratello del segretario dell'Alleanza Patriottica Irachena, rapito dagli americani il 4 settembre 2004».
Quattro di loro avevano presentato richiesta all'ambasciata italiana di Bagdad, gli altri si erano rivolti a quella dello Yemen. Per i primi è già arrivata risposta negativa.
«Ma nessuno di loro ?? fanno sapere dalla Farnesina ?? avrà il permesso di varcare le nostre frontiere per partecipare alla conferenza».
Immediata la reazione del Campo Antimperialista. «Il ministero degli Esteri ?? dichiara uno dei portavoce, Leonardo Mazzei ?? ha gettato la maschera. Dicono di aver agito in piena autonomia eppure non è così». E' lui a ricostruire quanto avvenuto nelle ultime settimane: «Alle 20,56 del primo agosto scorso il funzionario dell'ambasciata italiana a Bagdad, Mainardo Benardelli, ci aveva scritto una mail: "In linea di massima, no problem per i visti". Il 4 agosto è stata resa pubblica la lettera dei 44 parlamentari Usa che protestavano per "l'ospitalità concessa a esponenti dell'opposizione irachena che verranno a cercare appoggio finanziario al terrorismo". L'8 agosto, alle ore 9,18, il solito funzionario ci ha inviato da Bagdad il seguente messaggio: "Mi spiace comunicare che la richiesta di visto per i Vostri ospiti è stata negata dal ministero Esteri". Le date sono chiare, i messaggi pure. Il resto sono frottole». Da mercoledì gli organizzatori protesteranno davanti alla Farnesina con uno sciopero della fame a oltranza.

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