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Scajola non c’è più. Problema risolto per tutti i tg che ora possono parlarne
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di OSSERVATORIO TG DI ARTICOLO 21

Scajola non c’è più. Problema risolto per tutti i tg che ora possono parlarne

I TITOLI DEL 4 MAGGIO 2010 - Prima d’iniziare questa analisi bisognerà fare un piccolo riepilogo per poter capire come è stata trattata dai telegiornali la principale notizia di oggi e cioè le dimissioni del ministro Scajola. A partire da giovedì scorso, quando la vicenda ha iniziato il suo iter dal punto di vista giornalistico, avevamo segnalato alcune anomalie: il caso Scajola era apparso nei titoli solo del Tg3. 

Tg1 e Tg2 ne avevano parlato con servizi all’interno, ricostruendo tutta la vicenda in modo equilibrato. Nessuna segnalazione in Studio Aperto e Tg4, una “breve” letta dallo speaker in  studio, ma solo con le dichiarazioni del ministro, per Tg5 e Tg La7. Nei telegiornali di Venerdì, oltre al Tg3, la notizia fa capolino anche nei titoli del Tg2, mentre tutti gli altri Tg riportano nei servizi ancora le dichiarazioni di Scajola, insieme a quelle di solidarietà di tutti gli altri ministri. Nessun approfondimento sulla questione. Il Tg4 continua a non parlarne. Ieri ancora una volta  non abbiamo trovato la notizia  nei telegiornali Mediaset,  mentre era di nuovo nei titoli di Tg3 e Tg2 e nel servizio del Tg1.

E arriviamo ad oggi. Il fatto, le dimissioni di un ministro,  era troppo grande per poterlo ignorare. Così tutti i telegiornali ne parlano nei titoli. Apertura per Tg1, Tg2, Tg3, Tg4 eTg5, terzo titolo per Studio Aperto, il Tg La7 vi dedica copertina e sondaggio.  
Dunque, abbiamo visto questo strano modo con cui è stata trattata la vicenda nei telegiornali. Diverso è invece il caso relativo  alla carta stampata. I giornali ne hanno parlato, e tanto, anche quelli vicino al governo, pubblicando articoli ed inchieste. Questa differenza, tra carta stampata e telegiornali, sarà motivo di ulteriore approfondimento nello spazio commento con l’intervista di Alberto Baldazzi Gian Antonio Stella, scrittore ed editorialista del Corriere della Sera. 


Il Commento: Gian Antonio Stella, giornalista e autore de “La casta”
(intervista di Alberto Baldazzi)

Come giudicare questi dati, abbastanza paradossali sulla vicenda Scajola:  TG Mediaset che in una settimana  non hanno dedicato neanche un titolo – fino ad oggi -  alla vicenda del Ministro, mentre  invece i quotidiani negli stessi giorni, senza sostanziali differenze  tra orientamenti di destra e sinistra, hanno fatto il loro mestiere?
“La prova ulteriore, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che la concorrenza è vitale per una sana democrazia informativa; è una cosa assolutamente determinante. Perchè se c’è la concorrenza, come avviene  per i giornali in edicola,  tu non hai una notizia, buchi e non ti comprano, o comunque ti esponi aduna figuraccia davanti ai tuoi lettori, Se invece ci si passa la parola tra tutti i telegiornali, quando i telegiornali sono soltanto tre o quattro, ed il  padrone  è sostanzialmente uno, bene…. Il discorso è diverso, Se nessuno facendo zapping trova una notizia, perché non c’è da nessuna parte, bene, cambia tutto. Tanto per essere chiari: Sky il caso Scajola lo dà da diversi giorni come prima o seconda notizia. Però soltanto chi vede Sky sa del caso Scajola. Gli altri come possono saperlo?  E così si vede perché sarebbe importante che i tg  non dipendessero tutti quanti dallo stesso padrone, diciamo dallo stesso “editore di riferimento” per usare una battutaccia di Bruno Vespa di tanti anni fa.  Visto che anche i telegiornali Rai oggi hanno come editore di riferimento   il padrone di Mediaset, va a finire così. Non mi stupisce per niente.  Immagino che non avranno neanche l’imbarazzo oggi  di spiegare ai propri ascoltatori una vicenda  fdi cui per giorni e giorni non hanno parlato, facendo una figuraccia. “

Gian Antonio,  questa vicenda piccola che abbiamo voluto commentare con te, interroga anche  sulla professione giornalistica su noi stessi, sui nostri colleghi…
“Su questo  è chiaro  che quei colleghi che per giorni e giorni si sono rifiutati di dare le notizie su Scajola,  si sono esposti ad un giudizio non soltanto dei colleghi, che  è ovviamente un giudizio netto, netto, nettessimo, ma anche a quello degli ascoltatori.  Se devono fare il telegiornale al servizio non degli ascoltatori ma dei loro padroni, non vedo perché dobbiamo pagargli lo stipendio noi, in quanto utenti Rai”


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