di Bruna Iacopino
Si è discusso tanto di Cpt, di condizioni di vita inaccettabili, di violazioni dei diritti umani, pestaggi e quantâ??altro. Si è tenuto un Forum, a questo proposito, che ha visto schierati i rappresentanti delle diverse regioni italiane toccate dal problema immigrazione, sono emerse delle proposte, e, poi, non se nâ??è parlato più. Nuovi sbarchi, altra gente che muore per mare, Lampedusa invasa, i centri Cpt ancora attivi e pronti anche ad esplodere a causa del numero cospicuo di persone che, debbono pur andare da qualche parte, quando non sono caricati su un aereo e rispediti indietro.
Eppure, il problema immigrazione, non è solo un problema italiano, è anche un problema europeo, e, come si è visto in questi giorni, è un problema franceseâ?¦a distanza di pochissimi giorni due roghi spaventosi hanno â??illuminatoâ? le notti parigine, diffondendo panico e angoscia tra la popolazione, attonita. I morti, 24 in tutto, vanno ad assommarsi alla triste stima effettuata nellâ??incendio, che sempre a Parigi, era scoppiato in aprile causando 41 vittime, 24 delle quali erano bambini.
Il vero problema? La mancanza di alloggi capaci di ospitare il crescente numero di immigrati, soprattutto africani, che continuamente giungono nella capitale, gli affitti esorbitanti e, perché no, unâ??immagine, quella della città ricca e felice, delle Folies Bergere, tutta da difendere.
Gli incendi su cui si sta ancora indagando, potrebbero anche non essere di natura dolosa, dunque su chi far ricadere la responsabilità di queste morti? Su chi ha concesso il permesso di soggiorno, su chi ha assegnato quegli stabili, su chi non ha vigilato, su chi non concede case in affitto ad extracomunitari, in quanto tali, sulle vittime, che, invece di rimanere a casa loro sono arrivati in Francia a cercare a lavoro?...
Oppure, perché non prendersela con chi, effettivamente ha tutte le responsabilità del caso, con le autorità internazionali, con una politica sbagliata, con un debito insanabile e con governi militari che continuano a martoriare popoli ridotti allo stremo delle forze, sfruttando allâ??osso le risorse del posto per scopi che, davvero poco hanno di umanitario, e che sono spalleggiati, in maniera più o meno esplicita, dalle grandi potenze occidentali, ovvero da chi dovrebbe contrastare il tutto.
In questo triste resoconto, chi ha la peggio, sono sempre loro, i bambiniâ?¦quelli morti nei roghi parigini, come quelli che muoiono di fame, quotidianamente in Niger, come i bambini vittime della guerra in Iraq, o le vittime innocenti di Beslan, di cui, a giorni si celebra lâ??anniversario.