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Articolo 21 - Editoriali
Il governo della vergogna: bancarottieri liberi, giornalisti in galera!
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di Elio Lannutti*

Dopo aver approvato una serie di normative ad uso e consumo dei più stretti collaboratori del premier ed aver messo il bavaglio alla magistratura con la riforma della Giustizia,il governo si accinge a varare lâ??ennesima legge vergogna sulle intercettazioni telefoniche: 3 anni di galera ai giornalisti (addirittura fino a 6 anni,per i pubblici ufficiali),pene lievissime addirittura inferiori per i â??pirati finanziariâ? che manipolano il corso dei mercati e per gli autori del falso in bilancio (fino a 2 anni di pena).

Invece di inasprire i reati di â??insider tradingâ?, â??aggiotaggioâ? sui valori mobiliari, turbativa dei mercati ed ostacolo allâ??attività di vigilanza,accertabili anche con lâ??utilizzo delle intercettazioni telefoniche (come è stato dimostrato nelle scalate ad Antonveneta ed RCS), il Governo vuole normalizzare la libera stampa ed gli operatori dellâ??informazione che hanno il dovere di pubblicare le notizie, anche se scomode al potere politico-economico-finanziario.

Un preciso articolo sulle intercettazioni, l'ottavo,inasprisce i  reati a mezzo stampa: chi pubblica "intercettazioni di conversazioni o comunicazioni è punito con l'arresto da uno a tre anni o con unâ??ammenda da 500 a 5mila euro. Da due a sei anni di carcere per i pubblici ufficiali. Una stretta specifica cui se ne aggiunge una generica: chi pubblica l'atto di un processo rischia l'arresto fino a sei mesiâ?.

Le amabili conversazioni (intercettate su ordine della Procura della Repubblica di Milano) tra i protagonisti delle scalate estive,il Governatore della Banca dâ??Italia Fazio e la signora Cristina Rosati in Fazio,hanno messo in luce una serie di intese,accordi,suggerimenti,baci in fronte,ricevute di versamenti (ancora non chiariti se a titolo benefico), ingressi dalle porte secondarie di Palazzo Koch,costituzioni dei capitali allâ??estero,vendite fittizie di quote,portage,prestiti bancari (denaro dei depositanti) allegramente elargiti a tassi di favore per acquistare quote azionarie,plusvalenze miliardarie,ecc.

E mentre il reato di insider trading (utilizzo di informazioni riservate per trarne un ingiusto profitto,secondo il Testo Unico della Finanza),difficilmente accertabile è punito con la reclusione fino a due anni,con analoghe pene previste anche per la manipolazione dei mercati (aggiotaggio da 1 a 5 anni),mentre il falso in bilancio è stato addirittura depenalizzato in alcuni casi,la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche prevede 36 mesi di galera per i giornalisti.

La reiterata propensione del Governo ad assolvere gli autori delle scorribande finanziarie e gli ideatori della difesa dellâ??italianità delle banche e di un protezionismo bancario che ha già danneggiato i consumatori con costi elevatissimi dei servizi bancari (550 euro lâ??anno con 11 operazioni mensili in Italia, contro 60 euro dellâ??Olanda e 130 della Spagna) più cari dâ??Europa,deve portare ad una  rivolta non solo della categoria dei giornalisti,ma anche di quei settori della maggioranza più sensibili alle corrette regole del mercato ed ai valori della legalità,per impedire di approvare lâ??ennesima legge vergogna,che liberalizza i corsari e gli autori di gravissimi reati finanziari,finendo per punire i giornalisti rei di svolgere il loro lavoro.

* presidente Adusbef-Intesaconsumatori

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