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Articolo 21 - Editoriali
Quel sottile filo che legava le tre scalate, denunciato da Adusbef
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di Elio Lannutti*

Su denuncia di â??soggetti interessatiâ?,le Procure della Repubblica di Milano e di Roma, hanno aperto unâ??inchiesta sul gravissimo scandalo della Banca Popolare di Lodi,definita â??una banchetta di Provinciaâ? da più di un commentatore, che grazie alle particolari amicizie del ragionier Fiorani,dominus della ex BPL oggi Banca Popolare italiana con il Governatore di Bankitalia Fazio,dopo aver acquisito in breve tempo una serie di Casse di Risparmio,era  riuscita a dare la scalata ad una banca ben più corposa, lâ??Antonveneta già oggetto di unâ??OPA trasparente da parte di ABN Amro.

Sullâ??â?affaire Fazio-Fiorani-Antonvenetaâ?,giudicata dai mercati esteri una vera e propria â??COMBINEâ?, ritenendo scandalosa la difesa dellâ??italianità e la violazione di precise regole di mercato e della legge Draghi,che impone ad Opa aperta una contro-Opa assieme al protezionismo del Governatore di Bankitalia Fazio sulle â??banche amicheâ?,che genera costi dei conti correnti tra i più onerosi del mondo ed una pessima qualità dei servizi offerti, oltre ad una evidente lesione dei diritti degli azionisti minori,Adusbef ha presentato ben 4 esposti-denunce alle Procure della Repubblica di Roma e Milano.

 - Il 6 aprile 2005,Adusbef presentava il primo esposto-denuncia sulla violazione dei principi contabili IAS e BRI della BPL,riassunto nel seguente comunicato:

 â??Ma la strana agitazione del Governatore nel difendere alcune banche, basata sugli esclusivi criteri dellâ??â?amicalitàâ? e non su quelli più seri e rigorosi della patrimonializzazione,rischiano di inciampare in qualche Procura della Repubblica. Adusbef infatti,ha presentato un esposto-denuncia alle Procure di Milano e di Roma,in merito a precise accuse mosse da un quotidiano economico sulla scarsa patrimonializzazione della Banca Popolare di Lodi e sulla sua irresistibile ascesa, favorito dal Governatore di Bankitalia Fazio.Secondo tali accuse,Fazio,avrebbe predisposto una normativa di attuazione dei criteri contabili IAS spalmata nel tempo, ricalcolandola con lâ??esclusiva finalità del banchiere â??amicoâ? di poter continuare ad acquisire banche e casse di risparmio. Bankitalia quindi,avrebbe consentito di crescere negli anni attraverso un particolare meccanismo: le fondazioni bancarie che cedevano alla Popolare di Lodi il controllo dei propri istituti,reinvestivano lâ??equivalente,o parte di esso,nella banca controllante,ma non senza essersi controgarantiti un diritto alla rivendita con una speciale clausolaâ?.

- Il 7 aprile Adusbef presentava una seconda denuncia,â?ipotizzando il reato di turbativa di mercato,poiché alla trasparente Opa di ANM Amro su Antonveneta,i soggetti interessati erano obbligati ad una contro-Opa e non già ad un rastrellamento clandestino di azioni,pilotate da un â??capo cordataâ?,il Governatore Fazio, spogliato dal suo ruolo super-partes di arbitro ed indossato i panni del giocatoreâ?.

- Il 15 aprile Adusbef,ad integrazione dei precedenti esposti dove si ipotizzava il reato di turbativa di mercato, â??sollecitava di valutare lâ??ipotesi di insider trading,, aggiotaggio e false comunicazioni al mercato, chiedendo di accertare se le ripetute convocazioni da parte del governatore della Banca dâ??Italia Fazio per suggerire a Fiorani e soci un rastrellamento occulto e clandestino di pacchetti azionari di Banca Antonveneta da parte della Banca Popolare di Lodi per contrastare lâ??Opa di ABN Amro, il cui rating è pari ad AA-, ed i cui mezzi patrimoniali sono superiori a quelli della BPL, abbiano configurato una turbativa di mercato, aggiotaggio, insider trading, false comunicazioni ed eventuali altri reati di cui si chiede di accertare la sussistenzaâ?.

- Il 26 aprile,nellâ??ultimo esposto-denuncia,Adusbef â??chiedeva alle Procure di verificare lâ??indubitabile azione di concerto,che sarebbe stata allora già evidente,e che si sarebbe poi indubitabilmene concretizzata, in occasione del rinnovo del consiglio di amministrazione della Banca Antonveneta del 30 aprile 2005â?.

- Il 31 maggio Adusbef presentava un ulteriore esposto alle Procure di Roma e Milano sulla scalata al gruppo RCS-Corsera del signor Stefano Ricucci,lâ??odontotenico di San Cesareo,che secondo una risposta del viceministro Giuseppe Vegas ad una interrogazione dellâ??on.Mario Lettieri il 27 luglio 2005,ha usufruito di una raffica di condoni fiscali e tombali,autodefinitosi â??furbetto der quartierinoâ?.

Da qualche mese-scriveva Adusbef nella denuncia che avrebbe portato la Procura di Roma ad iscriverlo sul registro degli indagati- gli assetti azionari della Società RCS (Rizzoli Corriere della Sera),sono sottoposti a turbolenze non indifferenti per il rastrellamento di quote azionarie da parte di un azionista,tal Stefano Ricucci,che  avrebbe acquisito il 20 per cento delle quote societarie;     

-  il titolo RCS ha avuto una vera e propria impennata,passando da un minimo di 3,12 euro agli inizi del 2005, ad un massimo di 6,59 euro,con una quotazione odierna pari a 5,78 euro e con un aumento pari ad oltre il 100 per cento;

-  nella giornata del 30 maggio 2005 ,alle ore 11,43,lâ??Agenzia di stampa Ansa ha battuto la  notizia dal titolo: â??RCS: RICUCCI, TRA POCO SONO AL 20%, Lâ??OPA E' UN'OPZIONEâ?.

(ANSA) - MILANO, 30 MAG - Stefano Ricucci è prossimo alla soglia del 20% in Rcs e considera l'offerta pubblica sul gruppo editoriale del Corriere un'opzione realizzabile. "Ho diverse opzioni in mente, tutte realizzabili - ha risposto Ricucci a una precisa domanda sull'Opa nel corso di un'intervista telefonica all'ANSA - Per ora l'obiettivo è il 20% poi farò il puntoâ?.

Secondo notizie di stampa,il signor Ricucci,oggetto di indagini penali per la scalata occulta alla Banca Antonveneta portata avanti dal gruppo BPL, abbia ricevuto finanziamenti, principalmente da Deutsche Bank e Societè Generale per un controvalore di 1,8 miliardi di euro.

Ma le dichiarazioni su unâ??eventuale offerta pubblica di acquisto,a borsa aperta,possono costituire turbative di mercato oltre ad integrare altri reati finanziari puniti dalla recente legislazione.

Alle ore 19,00 del 30 maggio 2005,il dr. Stefano Ricucci,rilasciava la seguente intervista allâ??Ansa: ". Ricucci ha confermato RCS: RICUCCI,SONO VICINO AL 20% E POSSO ANCHE FARE L'OPA/ANSA. â??(di Paola Pica) (ANSA) - MILANO, 30 MAG - In tasca ha ormai quasi il 20% di Rcs oltre a liquidità per ancora 500 milioni e considera l'Opa sul gruppo del Corriere un' operazione realizzabile. " Lei è pronto a lanciare l'Opa per conquistare la maggioranza? "Ho diverse opzioni in mente - è la risposta - , tutte realizzabili - Per ora l'obiettivo è il 20% e poi farò il punto".  "Non si dimentichi - avverte in chiusura della conversazione telefonica - che in assenza di Opa, nessuno, né all'interno né all'esterno del Patto, potrà mai avere una posizione forte come la mia in Rcs". Intanto resta d'attualità la scalata senza precedenti al vertice azionario del Corriere della Sera, "un' istituzione" come ha affermato in una recente intervista Marco Tronchetti Provera. Un'istituzione che "non si tocca" aveva aggiunto Diego Della Valle. Non si sente diverso dagli altri azionisti, dai componenti del Patto di sindacato? "E vero - ironizza Ricucci - tra poco io avrò il 20% da solo mentre loro hanno il 60% in quindici". Cosa dire infine sulla società e sui manager che la guidano? "In Rcs, nel breve termine, c'é molto lavoro da fare - è il parere di Ricucci - ma Vittorio Colao quale amministratore delegato e Piergaetano Marchetti quale presidente godono della mia più totale stima e fiducia. Di più, se un giorno dovessi avere il 50,1% li confermerei entrambi, ma dando a Colao più mano libera per creare valore"

A giudizio di Adusbef,appare di immediata evidenza che trattasi di dichiarazioni dirette ad incidere artificiosamente sullâ??andamento dei mercati mobiliari che come è noto sono molto sensibili ad affermazioni di questo tipo vieppiù se promananti da un protagonista che avrebbe accumulato ingenti fortune  - sebbene verosimilmente per conto terzi - di unâ??operazione che appare quantomeno venata da  obiettivi non squisitamente economico-finanziari in considerazione del fatto che il gruppo in osservazione possiede il primo quotidiano italiano.Per questo ad avviso della scrivente associazione appaiono concretarsi gli estremi quantomeno del delitto di cui allâ??art. 2637 c.c. â?? Aggiotaggio secondo cui: Chiunque diffonde notizie false, ovvero pone in essere operazioni simulate o altri artifici concretamente idonei a provocare una sensibile alterazione del prezzo di strumenti finanziari, quotati o non quotati, ovvero ad incidere in modo significativo sull'affidamento che il pubblico ripone nella stabilità patrimoniale di banche o di gruppi bancari, è punito con la pena della reclusione da uno a cinque anni- ma probabilmente anche lâ??insider trading,data la performance del titolo RCS,in breve tempo regina del mercato.

*presidente Adusbef-Intesaconsumatori

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