di Danielle Mitterrand
da L'UnitÃ
La povertà non è una fatalità ma il risultato di una politica mondiale che abbandona una parte dellâ??umanità , tutti coloro che non rientrano nei criteri di una economia speculativa e discriminante generatrice di profitto per le grandi imprese private e le multinazionali.
Per questo motivo non possiamo accettare come inevitabili quelle cifre che indicano come più della metà della popolazione del mondo sia povera e sottomessa a un destino già tracciato. No, la povertà non è una fatalità . Ed ancora meno la miseria. In quanto Organizzazione non governativa la nostra Fondazione é presente in diversi Paesi del mondo. Ascoltiamo testimonianze terrificanti di popolazioni, di comunità escluse da qualsiasi sistema, che ci raccontano i pregiudizi e le ingiustizie subiti a causa della loro miseria e della loro marginalizzazione.
Giriamo il mondo, vediamo, raccogliamo argomenti per sensibilizzare lâ??opinione pubblica in modo da premere sui governi affinché reagiscano e assumano le loro responsabilità nellâ??interesse generale dei popoli.
Uno dei problemi ai quali siamo più sensibili é quello del mancato accesso allâ??acqua potabile, che causa la morte di 34.000 persone al giorno, in maggioranza, evidentemente, fra le popolazioni più misere. Siamo di fronte a un crimine intollerabile. Ã? un crimine lasciar le popolazioni più povere senza la disponibilità di quellâ??elemento vitale che è lâ??acqua. Quello che ci rende più inquieti è che di fronte a una simile urgenza, pochissimo é stato fatto per fermare questo crimine.
Le azioni mirate certo non mancano, ma sono sufficienti per affrontare un simile disastro? La risposta che che dobbiamo fare di più. Ancora e sempre di più.
Lâ??importanza che la nostra Fondazione accorda ai problemi dellâ??acqua é grande. Si parla di solito di diritto dâ??accesso allâ??acqua. Ã? vero che le ineguaglianze che esistono ci conducono a rivendicare lâ??accesso all'acqua per tutti.
Quasi tutte le dichiarazioni, da quella di indipendenza degli Stati Uniti sino alla Dichiarazione dei Diritti dellâ??Uomo sottolineano che lâ??uomo ha dei diritti inalienabili, fra cui i principali sono «il diritto alla vita e il diritto alla libertà ». E il diritto alla vita non significa il poter disporre liberamente degli elementi indispensabili alla vita, come lâ??acqua?
E allora è giusto parlare, ugualmente, del «diritto dellâ??acqua»: ad essere libera, potabile, gratuita.
Libera poiché lâ??acqua, essendo lâ??elemento costitutivo degli esseri viventi, non può appartenere ad alcuna comunità , ad alcuna impresa. Appartiene al genere umano, non può essere â??sorgenteâ? di conflitti, né oggetto di alcun tipo di appropriazione. Essa é, e mi associo evidentemente a tutte le organizzazioni che lavorano in questo senso, un bene comune dellâ??umanità . Noi contribuiamo, nella misura del nostro possibile, affinché ciò sia riconosciuto ed ufficializzato.
Lâ??acqua ha il diritto di essere potabile. I grandi di questo mondo ci ricorderanno che rendere lâ??accesso allâ??acqua potabile per le popolazioni che oggi non ne hanno investimenti colossali. Bene, sapete che il prelievo dellâ??1% dei budget militari dei diversi Paesi del mondo permetterebbe di sanare la situazione mondiale e garantire lâ??accesso allâ??acqua per 15 anni? Si tratta di far cessare un crimine contro una parte dellâ??umanità . Questo deve essere gridato con forza ai grandi di questo mondo. La proposta di prelievo dellâ??1% dei budget militari é costantemente avanzata dalla nostra Fondazione. Vi domando di prenderla in considerazione.
Ã? una proposta che può sembrarvi utopica, ma ditemi allora, quali avanzamenti della storia dellâ??umanità , dalla rivoluzione francese allâ??abolizione dello schiavitù (dai Mandela ai Martin Luter King), non sono apparse alla loro epoca come delle grandi utopie? Vi sono delle utopie che si radicano nellâ??urgenza e nella necessità assoluta. Per questo le difendo.
Gratuita, infine: lâ??acqua non può essere oggetto di profitto né di speculazione. Non può essere una merce. Bisogna dire no ad unâ??acqua sempre più cara che le popolazioni più povere, ed ancor più quelle nella miseria totale, non possono pagarsi, e che i Paesi ricchi si pagano in bottiglia, restituendo profitti alle imprese che hanno fatto dellâ??acqua una merce redditizia.
Noi proponiamo che ogni cittadino del mondo possa disporre di 40 litri di acqua potabile al giorno, sin dalla nascita. Non é unâ??altra utopia. Ã? una proposta coerente, etica, realista, di condivisione. Diverse collettività locali francesi ci hanno seguito in questo cammino ed hanno realizzato delle simulazioni che permettono di affermare la possibilità di instaurare questo regime di attribuzione iniziale gratuita dellâ??acqua.
Dichiarare illegale la povertà comporta non solo denunciarne le cause e gli artefici ma anche proporre, settore per settore - dallâ??acqua alla sanità , al diritto alla casa, allâ??istruzione, al lavoro - soluzioni concrete e sostenere iniziative che osino lâ??utopia di una società mondiale senza povertà .
Testo dellâ??intervento al Convegno «Dai poveri illegali alla illegalità della povertà » promosso dal Consiglio Comunale di Firenze che si terrà il 9 e 10 settembre a Palazzo Vecchio
* Presidente della Fondazione Mitterrand - France Libertés