Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
Veltroni: distanza siderale tra Berlusconi e il Paese
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Simone Collini

«Non sa come vive la gente. Le forze dellâ??Unione firmino un patto di legislatura»

da L'Unità

«QUANDO SENTO DIRE dal presidente del Consiglio: se dovessi smettere di fare politica me ne andrei a Tahiti� In quella frase c'è la distanza siderale tra lui e la reale condizione di vita di milioni di cittadini del nostro Paese". Praticamente è l'unico momento in
cui Walter Veltroni si lascia andare a una battuta polemica nei confronti del centrodestra. Intervistato alla festa nazionale dell'Unità da Giovanni Minoli, il sindaco di Roma parla per buona parte della serata di solidarietà, integrazione, politiche cittadine. All'inizio, se parla di politica nazionale, è per criticare l'"eccesso di conflittualità" tra gli schieramenti. E all'inevitabile domanda su Fazio, risponde: "Ha il senso dello Stato necessario per capire qual è la cosa migliore da fare. Deve decidere lui, tenendo conto dell'ampio pronunciamento che c'è stato". Certo, aggiunge, restare al suo posto e non andare all'Ecofin "non aiuta il Paese, la nostra immagine è già sufficientemente danneggiata".
Si appassiona di più, invece, quando si tratta di parlare del centrosinistra. Non che pensi a ruoli diversi da quello di sindaco - "il lavoro più bello che c'è", assicura - ma non tutto quello che vede accadere nell'Unione lo convince. Ad esempio, non lo rassicura il fatto che la Federazione dell'Ulivo sia scomparsa dalla scena. "Andare al voto da soli è un limite", dice facendo riferimento al no della Margherita alla lista unitaria. "Ma ora dobbiamo guardare avanti. Se non ci sarà un incontro tra le diverse culture, socialista, cattolica, ambientalista, anche la stabilità del prossimo governo sarà a rischio. Perché Prodi dovrà passare tutte le sue giornate a mediare tra dodici partiti diversi senza avere il tempo di costruire il grande progetto di cambiamento che abbiamo in mente". Anche le primarie non lo convincono del tutto, perché se a correre sono i segretari dei diversi partiti è chiara la "contraddizione", e dice che è importante che Prodi vinca "non per la persona, ma per il programma, che dovrà essere credibile, autorevole e riformista". Ma soprattutto una cosa ritiene necessaria, una volta archiviate le primarie: "Tutte le forze politiche dell'Unione devono sottoscrivere un patto di legislatura per cinque anni di governo del centrosinistra".
Solo a fine serata, prima di parlare della notte bianca che Roma avrà il 17, si sofferma sulle vicende diessine. "Se si parla di questione morale riferendosi ai Ds si sbaglia". Difende Piero Fassino e il gruppo dirigente del partito, citando anche la lezione di Enrico Berlinguer (e incassando gli applausi della gremita platea), e poi aggiunge: "Se si dice invece che esiste in Italia l'esigenza di tenere sempre alta la guardia nei confronti del condizionamento della politica nelle scelte amministrative, questo è vero. Perché se la politica si spegne, se si perdono i valori, se diventa pura pratica, allora il rischio della corruzione c'è, perché si privilegia chi vuole fare carriera, non chi vuole cambiare il mondo. Ma questo è un altro discorso. L'attacco ai Ds è stato sbagliato. E particolarmente inaccettabile quando è arrivato da qualcuno dentro la stessa coalizione".

Letto 514 volte
Notizie Correlate
Audio/Video Correlati
Dalla rete di Articolo 21