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di Ambra Murè
Il 5 maggio il ministro dell’interno Roberto Maroni ha bocciato il ddl svuota carceri definendolo un indulto mascherato. E, a distanza di nemmeno una settimana, martedì scorso la commissione Giustizia della Camera lo ha modificato. Con il solo voto contrario della deputata radicale Rita Bernardini, il testo è stato praticamente riscritto. Cancellato ogni automatismo, il punto cardine del provvedimento – far scontare l’ultimo anno di pena ai domiciliari – viene affidato alla decisione del magistrato di sorveglianza. Sparisce anche la possibilità per gli imputati di reati minori di pagare il loro debito con la società lavorando presso i servizi sociali. Accolta anche l’ultima richiesta della Lega Nord, che ha chiesto nuove assunzioni di agenti penitenziari per affrontare l’emergenza carceri.
Ne parliamo con Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone, e con la deputata della Lega Nord, Carolina Lussana, vicepresidente della seconda commissione giustizia della Camera.
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