A farne le spese, questa volta, è stato Massimo Antonini, giornalaio di Via dei Durantini a Roma, sul quale si è scagliata l'ira di un rapinatore che ha reagito sparando quando, alla richiesta di consegna delle schede telefoniche, si è sentito rispondere "non le vendo più".
Una scelta, quella di Antonini, conseguente ad una precedente rapina. Una scelta obbligata che va a discapito di un servizio reso ai cittadini, che riconoscono all'edicola un riferimento certo per soddisfare ogni singola esigenza; anche quando all'edicola non ci si rivolge per acquistare un giornale, ma semplicemente per chiedere un'informazione.
Spesso, per molte zone della città, l'edicola è la prima luce che si accende e l'ultima che si spegne.
Dopo l'ennesimo episodio, monta la preoccupazione tra tutti coloro che all'alba sono li a ricevere decine di testate fresche di stampa.
Nessuno di loro però ha mai pensato di chiedere protezioni speciali, ma sembra ormai giunto il momento di garantire a questa categoria una tranquillità lavorativa altrimenti a rischio.
Mentre monta la preoccupazione, viene da chiedersi che fine hanno fatto le forze dellâ??ordine di quartiere, dal momento che spesso l'edicola è dislocata nei punti nevralgici della città che, per l'appunto, potrebbero partire da lì per svolgere un ruolo importante per dare maggiore tranquillità ai cittadini tutti: giornalai compresi.
Solidarietà alla categoria e allâ??edicolante colpito è stata espressa dallâ??On. Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, che a nome dellâ??Associazione ha dichiarato la disponibilità a â??qualsiasi iniziativa comuneâ?� per far fronte allâ??emergenza delinquenza verso gli operatori della diffusione.

*Sinagi