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Articolo 21 - Editoriali
Il valore politico e giuridico della deliberazione del Parlamento Europeo
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di Domenico D'Amati

Un anno fa, quando Articolo 21 ha presentato a Bruxelles e a Strasburgo una petizione per sollecitare lâ??intervento dellâ??Unione Europea a tutela del pluralismo dellâ??informazione nel nostro Paese, lo scetticismo di molti sulle probabilità di successo dellâ??iniziativa era palpabile.
Il voto di oggi del Parlamento Europeo sul documento Boogerd-Quaak, che fa espresso riferimento alla petizione di Articolo 21, è anzitutto una buona prova di democrazia. Un piccolo gruppo di deputati, tra i quali vanno ricordati in particolare Lucio Manisco e Giuseppe Di Lello, raccogliendo le indicazioni della società civile, è riuscito a costruire, allâ??interno del Parlamento Europeo, un vasto consenso che è prova dellâ??esistenza non solo sulla carta, ma anche nelle coscienze di principi fondamentali condivisi e irrinunciabili.
Il voto di oggi conferma che gli europei hanno in comune non soltanto le quote latte e i contributi per lâ??olio dâ??oliva, ma valori politico-istituzionali alla cui difesa, anche quando il pericolo per essi si verifica allâ??interno di un singolo Paese, tutti sono interessati.
Il valore del documento Boogerd-Quaak non è tuttavia limitato al piano politico, in quanto il voto del Parlamento Europeo ha precisi riferimenti normativi nellâ??articolo 11 della Carta di Nizza, che tutela espressamente il pluralismo dellâ??informazione e nellâ??art. 7 del Trattato di Maastricht che prevede la possibilità di applicazione di meccanismi sanzionatori nei confronti degli Stati membri che si rendano responsabili di violazione dei principi fondamentale dellâ??Unione.
Si tratta perciò di un preciso punto di riferimento per tutte le istituzioni che nel nostro Paese hanno il compito di garantire il pluralismo dellâ??informazione.
Il voto del Parlamento Europeo è un fatto nuovo di cui certamente terrà conto il Presidente Ciampi allorché sarà chiamato a decidere sulla promulgazione della nuova edizione delle legge Gasparri, diretta a perpetuare con nuovi artifici la posizione dominante di Silvio Berlusconi nel mondo dellâ??informazione.
Al documento Boorgerd-Quaak dovrà fare riferimento anche lâ??Autorità Garante delle Comunicazioni nello svolgimento dei compiti che le sono stati affidati.
Tutti dovranno tenere presente che, mantenendo in vita lâ??attuale concentrazione di potere mediatico, si rischia di fare uscire lâ??Italia dallâ??Europa.

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