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Articolo 21 - Editoriali
Il monito di Blair: l??Iran non interferisca nella questione irachena
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di Marina Spironetti*

??L??Iran non si intrometta nella questione irachena. Non esiste nessuna giustificazione che permetta all??Iran ?? o a qualsiasi altro paese ?? di compiere simili azioni intimidatorie?: sono parole forti, quelle pronunciate da Tony Blair questo pomeriggio a Downing Street nel corso di una conferenza stampa congiunta con il presidente iracheno Jalal Talabani. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il primo ministro britannico ha sottolineato che esistono fondati sospetti per cui l??esplosivo usato negli attentati costati la vita a dei militari inglesi possa essere di provenienza iraniana. ??La natura particolare degli esplosivi usati in Iraq ?? ha detto Blair ?? riconduce o ad elementi iraniani o all??Hezbollah. Al momento non abbiamo altri elementi in nostro possesso, ma desidero ribadire che le forze britanniche e americane si trovano in Iraq con l??autorizzazione delle Nazioni Unite e che non esiste giustificazione alcuna per un??intimidazione?. Non solo: Blair ha anche ricordato le ambizioni nucleari del governo di Tehran e ribadito che Londra non ha alcun timore di metterle in discussione.  Le affermazioni di Downing Street arrivano all??indomani delle dichiarazioni del ministro degli esteri iraniano Hamid-Reza Asefi, che aveva negato la teoria secondo cui la Guardia Rivoluzionaria avrebbe fornito armi ed esplosivo ai ribelli iracheni. Piu?? cauti i toni del presidente Talabani, che ha espresso la propria preoccupazione ma ha altresi?? sottolineato come Teheran abbia finora respinto le accuse e sottolineato di non voler minare la stabilita?? dei ??fratelli iracheni? per via dei propri problemi con gli Stati Uniti.

Piu?? edulcorati, invece, i toni nel resto della conferenza stampa, soprattutto per quanto riguarda il tema delle forze di occupazione in Irak. Troppo edulcorati, forse. La parola ricorrente nel discorso del Presidente Talabani ?? che si è rivolto alla stampa sempre in inglese, tranne che per una brevissima dichiarazione - è stata, di fatto ??thank you? e se non fosse per i quotidiani bollettini di orrore che vengono da Baghdad, sembrerebbe quasi che la questione irachena possa dirsi, definitivamente, chiusa. Grazie alle forze di occupazione, grazie al governo di Londra, grazie per averci liberato e grazie ancora per il vostro aiuto per la costruzione di un paese finalmente democratico, libero dai campi di concentramento e dalle fosse comuni di Saddam. Sempre secondo il presidente, ??le forze di occupazione multinazionale non significano occupazione ma corrispondono a un preciso desiderio degli iracheni?. Il ritiro arrivera?? soltanto nel momento in cui l??Iraq sia davvero pronto per un passo del genere. Abbandonare l??Irak prima del tempo sarebbe, sempre secondo il presidente, assolutamente ??catastrofico? e ??significeherebbe una vittoria per i terroristi".
??Resteremo fino a quando avrete bisogno di noi e per tutto il tempo che volete?  è stata la risposta di Tony Blair, il cui governo contribuisce con circa 8000 truppe alle forze di occupazione.

*corrispondente di Articolo21 da Londra

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