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Articolo 21 - Editoriali
I regolamenti ''personalissimi'' di Flavio Cattaneo
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di Giorgio Santelli

Ieri sera è stato lo stesso Fiorello, nell'ormai classico monologo in cui parla al telefono con Fax-sino, a far comprendere agli italiani quanto la satira stia dando fatidio a certa politica. Rosario Fiorello è al telefono col segretario dei Ds e gli dice di non poterlo citare in alcun modo in trasmissione.  Nel frattempo su un altro cellulare arriva anche la chiamata di Silvio Berlusconi. Anche a lui il conduttore spiega di non poter dire il suo nome.  Così si rivolge a loro con due nomignoli:  ??il trasparente? e l??uomo ??non molto alto?.  Squilla un terzo cellulare: è l??Authority che minaccia l??arresto del conduttore. Fiorello promette di non citare più i politici. E alla fine canta tre note dell??inno di Forza Italia e qualche nota di Bella ciao simulando Franco Califano. 

In quel monologo ci vogliamo leggere proprio lo sberleffo all'ultima circolare di Cattaneo ?? che anche Fiorello dice di ??aver ricevuto? ??  che tante polemiche sta procurando e che ha portato agli stop di Blob. 

Noi abbiamo tentato di rispondere a due quesiti che, dopo l??editto emanato dal direttore generale della Rai, stanno impensierendo autori, comici e conduttori.

E?? vero che le trasmissioni di satira come Blob o come quella condotta da Serena Dandini rischierebbero multe sino a 100mila euro se dovessero prendere in giro i politici?

Ed è vero che i regolamenti dell??Authority e della Vigilanza portano alla chiusura delle trasmissioni di satira nel corso della campagna elettorale?

Nella legge 28/2000, che è quella sulla par condicio, non sono previste sanzioni pecuniarie.  La misura tipica che disciplina una eventuale violazione, è il ripristino delle condizioni di parità. La sanzione pecuniaria scatta solo nell??eventualità in cui l??autorità imponga ad una rete l??ordine di fare o non fare alcune cose e quest??ordine - che normalmente è presidiato da un termine - venga del tutto eluso dall??emittente.

Per quanto riguarda le trasmissioni di satira non si può fare altro che interpretare quel che è accaduto nel tempo. La satira è libera e l??autorità non si è mai nemmeno sognata di interpretare il proprio regolamento e giungere alla conclusione che, per esempio, Blob o trasmissioni simili non si debbano fare in campagna elettorale. 

Il problema, sempre legato alla par condicio, si porrebbe nel momento in cui la satira venisse surrettiziamente utilizzata per fare apertamente un danno in campagna elettorale a uno piuttosto che a un altro. Ma, anche in quel caso, l??Autorità interverrebbe a seguito di un esposto. Una denuncia che dica, per esempio: ho visto 8 puntate di Blob una dietro l??altra e ho visto che in questa satira l??unico messo alla berlina è Berlusconi.

A chi costruisce un programma satirico occorre solo un po?? di equilibrio e cautela, dunque, ma non censura.  La satira è e deve restare libera.

Dunque perché quella circolare di Cattaneo?
Se lo chiede la stessa commissione di Vigilanza. Sembra che il Dg abbia interpretato i regolamenti della Vigilanza e poi abbia deciso di chiudere Blob.  Ma il presidente della Commissione Claudio Petruccioli ha chiesto in una lettera a Cattaneo quale regolamento della Vigilanza abbia mai interpretato. 

Insomma, nella migliore delle ipotesi e alla luce dei fatti, da parte di Cattaneo c??è stata una interpretazione cervellotica e tendenziosa di che cosa non si sa. Forse s??è fatto le carte e poi  se le è anche interpretate. 

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