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Articolo 21 - Editoriali
Giuseppe Giulietti - Il fatto che si parli ancora di Rockpolitik è la conferma dellâ??anomalia italiana. Vediamo se la Rai ha il coraggio di parlare di operai
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di Wanda Marra

da L'Unità

«Se Berlusconi andrà o no da Celentano, non mi appassiona. Anzi a Rockpolitik vorrei lanciare la proposta di invitare persone che sono state letteralmente cancellate, come i metalmeccanici. Il mondo dellâ??informazione dovrebbe parlare delle indagini sulla morte di Calipari, e del Nigergate». Giuseppe Giulietti, Capogruppo dei Ds in Vigilanza, ci tiene a ricordare che ci sono altri temi di cui discutere oltre allo show di Celentano. E ribadisce: «Il solo fatto che si continui a parlare di Rockpolitik come di un grande evento politico è la più clamorosa dimostrazione che câ??è unâ??anomalia nel sistema delle comunicazioni in Italia».
Onorevole, cosa intende?
«Celentano è andato serenamente in onda nel bene e nel male dagli anni â??60 in poi, e nella storia della Rai non si è mai registrata una tale tensione, che evidentemente viene innescata non appena qualcuno mette il naso nella libertà dâ?? informazione e nel conflitto di interessi, o osa invitare Biagi, Santoro e Luttazzi. Tutto questo viene accolto con scandalo, urla e frenesia, che sarebbero impensabili in qualsiasi altro paese europeo».
Ma secondo lei Berlusconi andrà o no da Celentano?
«Le regole vanno rispettate, e câ??è un preciso divieto della Vigilanza. Per cui, a rigore, se ci va, dovrebbe dimettersi. Detto questo, se vuole farlo, sarà il conduttore di Rockpolitik a decidere. Ma ci dovrebbe essere qualcuno che risponde alle sue castronerie. Non credo nel principio di censura, ma nel diritto di replica»
Ma secondo lei, è vero che Berlusconi è tollerante con Celentano?
«Attenzione, in Rai sta succedendo di tutto. In Vigilanza câ??è stato un attacco spettacolare del centrodestra a Meocci, un direttore generale fortemente voluto dalla CdL. Una parte del CdA, a maggioranza di centrodestra, ha scatenato una durissima offensiva contro la Rai e Petruccioli. 7 alti dirigenti di viale Mazzini hanno solidarizzato con Del Noce contro Meocci. Ed è inaudito che lo stesso Direttore di Rai uno quereli 2 consiglieri. Senza contare che ci sono state aggressioni fortissime contro Rai 3, il Tg 3, la Gabanelli, Floris, la Dandini».
Secondo lei qual è la strategia di Berlusconi?
«Sta valutando. Celentano, comunque, sono costretti a sopportarlo, e lo considerano una malattia da circoscrivere. Si sta conducendo una campagna di pressione fortissima contro il nuovo gruppo dirigente della Rai, per portare allâ??autocensura Meocci, che tra lâ??altro è soggetto a un giudizio di incompatibilità. Dopodiché câ??è in corso un richiamo al centrodestra in Rai, unâ??intimidazione per ricordargli che sono militanti del partito del conflitto di interessi, e non a favore del servizio pubblico, e che nella campagna elettorale dovranno fare propaganda per il Cavaliere. Câ??è in campo anche lâ??idea di avvolgere Rockpolitik in un grande panino, circondandolo di trasmissioni e commenti negativi. Ma quando 15 milioni di persone vedono un programma è inutile»
Ma Berlusconi cosa ha da perdere intervenendo?
«� sempre un rischio interferire con una trasmissione amata dagli italiani. E oggi potrebbe essere vissuto come chi non solo ha fallito nel dare più sogni, felicità, ricchezza, ma anche come colui che dà meno libertà di scelta in televisione».
Non potrebbe lanciare uno dei suoi â??edittiâ??
«Ma come fa, se i suoi hanno teorizzato per giorni e giorni che lâ??informazione in Italia è la più libera del mondo, perché câ??è Celentano?»

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