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Articolo 21 - Editoriali
Il governo in scadenza colpisce i più deboli
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di Angelo Faccinetto

da L'Unita'

Con la Finanziaria 2006 e i 500 milioni spariti dal fondo sociale 2005 a rischio servizi essenziali

I TAGLI Non è un problema contabile. Nemmeno una semplice questione di sacrifici. I tagli alla spesa pubblica decisi dal governo, e ribaditi con la Finanziaria 2006 appena approvata dal Senato, colpiscono soprattutto i cittadini più deboli. E con questi, in un pae-
se che si ritrova più povero, la stessa coesione sociale.
I dati sono noti. Ma vanno ricordati. Dal fondo sociale 2005, quello cui attingono gli enti locali per i servizi sociali, è sparita la seconda tranche, in tutto 504 milioni. Nonostante lâ??impegno di questâ??estate assunto dai ministri Maroni e La Loggia, a nome dellâ??intero governo, con i presidenti delle Regioni. Servizi in meno, appunto. Con lâ??aggravante che quelle spese sono già state in gran parte impegnate.
Non solo. Quei soldi non ci saranno neppure lâ??anno prossimo: non sono previsti. E al buco si aggiunge il buco causato dai tagli indiretti, quelli cioè legati alla riduzione dei trasferimenti dallo Stato agli enti locali, e dalla stessa progettata esenzione dallâ??Ici per gli immobili di tutte le chiese e gli enti no-profit (secondo lâ??Anci altri 700 milioni in meno). Risultato, ancora servizi da eliminare o, comunque, ridimensionare. Tanto che, calcolatrice alla mano, gli interventi a favore delle famiglie che il governo sta faticosamente mettendo a punto - finora sono previsti un miliardo e cento milioni di euro - vengono ad essere cancellati.
Secondo un recentissimo rapporto del Cer, presentato dallâ??Ires-Cgil, la spesa sociale e quella per i trasporti locali, in virtù dei tagli agli enti locali, vengono ridotte di 1,485 miliardi. Cui vanno aggiunti i 504 milioni promessi dal governo e mai arrivati.
A perdere di più con la nuova sforbiciata, secondo lâ??Ires, sono i minori, gli immigrati, gli indigenti. Per loro ci saranno 240 milioni in meno. Seguono gli asili nido e le politiche per la prima casa, che perdono complessivamente 150 milioni. Via soldi anche alle scuole materne (meno 33,6 milioni) , agli anziani e ai disabili (meno 35 milioni), ai portatori di handicap (meno 20 milioni). E a pagare di più, manco a dirlo, sarà il Mezzogiorno, che si ritroverà, solo su questo versante, con 189 milioni in meno.
La scure colpirà in particolare le città capoluogo. Secondo uno studio dellâ??Osservatorio nazionale dello Spi-Cgil, il sindacato dei pensionati, potranno subire, nel 2006, tagli alla spesa corrente per circa 580 milioni di euro. E soprattutto vedranno i loro bilanci irrigidirsi a dismisura, rendendo nei fatti sempre più difficile impegnarsi nel sociale e nella cultura. Roma perderebbe 100 milioni e si ritroverebbe con il 48,3% delle risorse vincolate. Milano, di milioni, ne perderebbe una sessantina, Palermo 27. Ad essere minata, la coesione sociale.

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