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Articolo 21 - Editoriali
Donne israeliane e palestinesi insieme per una pace durevole
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di Belgafor

Se l'informazione italiana avesse senso della misura e serietà, darebbe molto più spazio a questo coraggioso gruppo di donne che alle fiaccole di Giuliano Ferrara.

Si chiamano Naomi e Zaheera, Anat e Naila, Haifa e Samya, e duemila anni fa i loro antenati facevano parte dello stesso popolo. Oggi i loro popoli sono in guerra per un pezzo di terra dal satellite neppure si vede. Allora hanno deciso di dire basta! e hanno creato una  Commissione di sole donne ??per una pace giusta e durevole in Israele e Palestina?.

Le ha portate al Parlamento Europeo Luisa Morgantini, Presidente della Commissione sviluppo e ??pasionaria? storica della pace in medio oriente.

??Perchè le donne rappresentano il 52 % dell'insieme delle popolazioni israeliane e palestinesi, e nel processo negoziale sono rappresenatte a meno dell'1%? precisa Naomi, Chazan, ex vice presidente del Parlamento israeliano (la Knesset), accento vagamente americano e carisma da vendere. ??Perché la pace sia davvero duratura e giusta la soluzione non può che essere la creazione di due stati autonomi e indipendenti? aggiunge Zahira Kamal, ministro per le donne dell'Autorità Palestinese, mentre la Chazan annuisce vistosamente. Non si può fare a meno di pensare che se fossero loro a governare il processo di pace invece dei loro colleghi uomini, la question Palestinese avrebbe già da tempo cessato di essere quella cancrena che continua a far da alibi a terrorismi di ogni tipo e i due popoli vivrebbero tranquillamente fianco a fianco senza muri e kamikaze.

??Speriamo di ottenere un impegno preciso da parte dell'Unione Europea per la ripresa della trattativa quadrilaterale. Infatti fino ad ora la politica di Sharon é stata caratterizzata solo da atti unilaterali, come lo stesso ritiro da Gaza, ma una pace vera deve basarsi su un negoziato condiviso?, precisa Luisa Morgantini mentre le accompagna affettuosamente a visitare i centri decisionali del potere brussellese, il Presidente del Parlamento, Josep Borrell,  la Commissaria alle relazioni esterne, l'Austriaca Benita Ferrero-Waldner, e il ??Ministro degli Esteri? dell'UE, Xavier Solana. E aggiunge che ??Non si tratta di una iniziativa marginale. i pilastri fondamentali della loro strategia, cioé due stati indipendenti con Gerusalemme come Capitale condivisa e ritorno ai confini pre guerra del 1967, hanno già ottenuto decreti di riconoscimento sia dalla Knesset israeliana che dall'Autorità Palestinese. E speriamo che anche la Ferrero Waldner accetti di entrare a far parte della  sezione internazionale della Commissione?.

A Bruxelles come a Gaza, come a Tel Aviv, Luisa, Zaheera, Naomi e le altre parlano di riconciliazione, di pace, di coesistenza, senza nessuna enfasi o antagonismo, e la loro iniziativa ??bipartizan? meriterebbe molto più spazio sui media della fiaccolata vippaiola di Giuliano Ferrara. Ma non l'otterrà perché non ??fa notizia?, non provoca decine di morti, e non esporta la democrazia con la forza.

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