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Articolo 21 - Editoriali
Parola di Bush: dall'11 settembre i cittadini statunitensi vengono spiati
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di da l'Unità

Il presidente degli Stati Uniti ha ammesso di avere «autorizzato più di 30 volte dal giorno degli attentati dell'11 settembre 2001», attività di spionaggio nei confronti di cittadini americani da parte della National Security Agency, la principale agenzia statunitense di spionaggio. Lo ha detto nel suo consueto appello radiofonico del sabato alla nazione, pronunciato in via straordinaria in diretta e trasmesso stavolta anche dalle tv.

La miccia sulle attività di spionaggio illegali ordinate dal presidente lâ??aveva accesa il New York Times. Il quotidiano ha rivelato venerdì che lâ??NSA ha condotto intercettazioni di conversazioni telefoniche e di comunicazioni informatiche su centinaia se non migliaia di cittadini americani, senza nessuna autorizzazione della magistratura, nonostante lo spionaggio interno sia vietato dalla legge americana. Soltanto l'Fbi, infatti, è l'agenzia governativa che ha competenze di controspionaggio interno.

La reazione iniziale di Bush era stata un secco «no comment», rifiutando di confermare o smentire le rivelazioni del New York Times sulle intercettazioni perché «non si possono discutere operazioni d'intelligence che servono per proteggere il paese». Ma nellâ??appello radiofonico di sabato invece il Presidente ammette le attività illegali, anche se tenta di rivoltare le critiche al giornale accusandolo di avere rivelato operazioni segrete. Senza nominarlo, Bush ha condannato il New York Times per aver pubblicato informazioni su un programma segreto, «mettendo a rischio il nostro paese».

Secondo Bush, lo scopo dellâ??attività di spionaggio è la â??sicurezza nazionaleâ? e pertanto ha ribadito, con assoluta convinzione, che continuerà a favorire le operazioni della Nsa, finché non si concluderà la guerra contro Al Qaida. Dunque intercettazioni permanenti

Ma lo smacco subito per le rivelazioni del giornale, non è l'unioc colpo al prestigio e alla credibilità della presidenza. Poche ore dopo la pubblicazione dell'articolo, infatti, il Senato a maggioranza repubblicana ha negato a Bush la proroga del cosiddetto Patriot Act, la legge antiterrorismo che limita alcune libertà costituzionali degli americani. Il presidente ha definito «irresponsabile» il voto del Senato dove una parte della maggioranza repubblicana a votato con l'opposizione contro il rinnovo della legge.

Bush ha incassato il colpo, ma ha esortato il Congresso ad approvare la proroga del Patriot Act, senza il quale il paese sarebbe pericolosamente vulnerabile. «I terroristi vogliono colpirci ancora più duramente dellâ??11 settembre» ha detto Bush, insistendo sulla sua «responsabilità di proteggere il popolo americano».

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