Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
L'intervento per il 1° forum aperto di Articolo 21
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Roberto Seghetti

Il Corriere della Sera fa capo, tra gli altri, alla Banca Intesa di Giovanni Bazoli, alla Capitalia di Cesare Geronzi, al gruppo Ligresti, alla famiglia Agnelli, alle Generali, al gruppo Pirelli di Marco Tronchetti Provera, alla Mediobanca, alla Dorint Sa, di diritto lussemburghese della famiglia Della Valle. In Italia è la norma. Il maggior azionista della Mondadori e della Mediaset è la famiglia Berlusconi. Il gruppo La Repubblica-Espresso fa capo a Carlo De Benedetti. Il Messaggero e Il Mattino al gruppo Caltagirone. Il Gazzettino è in contesa tra lo stesso Caltagirone e il gruppo Benetton. E così via. Sono imprenditori di qualità, impewgnati e sicuramente di nobili ideali. Ma hanno anche legittimi interessi da promuovere. Dato che, per dirla con Giulio Andreotti, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, sarebbe opportuno evitare anche la sola possibilità che questi interessi si intreccino con il contenuto dellâ??informazione. O che, alleandosi con la politica, facciano giochi di sponda ora per questo ora per lâ??altro contendente, senza peraltro dichiararlo ai lettori.

Come intervenire? Unâ??idea può essere quella di seguire le indicazioni delle numerose leggi approvate per tenere sotto controllo gli intrecci di interessi nellâ??economia. Non si vede perché infatti Europa e Parlamento italiano debbano essere così attenti alle sorti del collocamento di un fondo comune o alle notizie su unâ??obbligazione e molto meno alla qualità dellâ??informazione in generale, che della democrazia in un mondo come quello di oggi è il fondamento. Due sono le possibilità, e non sono in alternativa tra loro. Una è quella indicata dalla legge bancaria: le aziende di credito sono così im portanti che il legislatore ha ritenuto opportuno limitare lâ??accesso alla proprietà delle banche da parte di soci che abbiano interessi diversi, per esempio gli industriali. Ci sono soglie massime che unâ??industria può detenere di una banca, soglie massime per lâ??insieme delle partecipazioni industriali in una banca e anche viceversa. E sono previste complesse procedure di autorizzazione da parte delle autorità vigilanti. Non si vede perché non possa essere prevista, in europa come in Italia, una norma del genere per i mezzi di informazione. Per esempio, si potrebbe stabilire che industriali, banchieri e finanzieri, cioè editori portatori di evidenti quanto leggittimi interessi diversi da quelli dellâ??informazione, non possano superare ciascuno la soglia del 3/5 per cento del capitale di unâ??impresa giornalistica.

E che tutti insieme non possano controllare direttamente un mezzo di informazione.  La seconda possibilità riguarda il varo di un possibile statuto speciale dellâ??impresa di informazione giornalistica. In questo caso lâ??obiettivo è di fissare, proprio come prevede la direttiva europea Market abuse, tanto citata in questo periodo perché alla base del perseguimento dei cosiddetti Furbetti del quartierino, una netta separazione tra la società o la divisione societaria che allâ??interno di un gruppo editoriale svolgono lâ??attività di informazione giornalistica e le società di un gruppo o le divisioni di una stessa società editrice che raccolgono la pubblicità, curano il marketing, la distribuzione e la commercializzazione del prodotto informativo.  Una bozza di questa norma lâ??ho preparata quando era ancora in discussione la nuova legge sullâ??editoria in Parlamento sotto forma di emendamento. E il testo è stato anche approvato dallâ??assemblea nazionale degli stati generali dellâ??informazione (cdr, cn Fnsi e così via). Eâ?? solo un esempio di che cosa si può fare. Eccolo: Allâ??articolo 1 della legge 5 agosto 1981, n 416 e successive modificazioni, aggiungere i seguenti commi 1 bis, 1 ter, 1 quater, 1 quinquies, 1sexies, 1 septies: 1 bis: «Lâ??impresa editrice è organizzata per divisioni autonome.

Obbligatoria è lâ??istituzione di una divisione autonoma per la sola informazione giornalistica. Detta divisione societaria fa capo alla direzione dellâ??impresa editoriale per quanto attiene alla gestione economica, ma risponde alla sola direzione giornalistica per quanto attiene allâ??informazione». 1 ter: «La divisione dellâ??impresa editrice che ha per oggetto lâ??informazione giornalistica ha un proprio statuto autonomo che fa parte integrante dello statuto dellâ??impresa e che fa esplicitamente richiamo ai criteri di libertà e di autonomia della stampa fissati dallâ??art.21 della Costituzione. I singoli giornalisti che violino lo statuto di autonomia dellâ??informazione possono essere pubblicamente richiamati dal responsabile dei diritti degli utenti previsto dal successivo comma 1 sexies, oltre che dal direttore responsabile della testata giornalistica e dallâ??Ordine dei giornalisti. La direzione giornalistica che violi lo statuto autonomo previsto dal corrente comma può subire un richiamo pubblico, oltre che dallâ??Ordine dei giornalisti, dal responsabile dei diritti degli utenti previsto dal successivo comma 1 sexies.

In caso di ripetute e comprovate, gravi violazioni dello statuto autonomo il direttore responsabile delle testate giornaliste può essere deferito dal responsabile dei diritti degli utenti allâ??Ordine nazionale dei giornalisti.  1. quater: «Le attività di raccolta pubblicitaria e di promozione commerciale, cosiddetto marketing, non possono essere organizzate allâ??interno della divisione societaria che ha per oggetto lâ??informazione giornalistica». 1 quinquies: «La divisione dellâ??impresa editrice che ha per oggetto lâ??informazione giornalistica fissa ogni anno le linee della propria autonoma politica editoriale sulla base delle indicazioni esplicite di linea politico-editoriale della direzione aziendale o della società controllante».

1 sexies: «La divisione dellâ??impresa editrice che ha per oggetto lâ??informazione giornalistica nomina ogni due anni un responsabile dei diritti degli utenti, fissandone pubblicamente compiti e poteri, in autonomia dalla direzione giornalistica, dalla direzione dellâ??impresa editrice e della società controllante. Detto incarico può essere affidato a una singola persona fisica, a più persone fisiche o anche a una persona giuridica. Lâ??incarico di detto responsabile non può essere rinnovato per più di due volte». 1 septies: fermi restando gli obblighi di trasparenza sulla proprietà delle azioni di società editoriali, chiunque acquisisca, a titolo indiduale o in accordo con altri soci,  pacchetti azionari di dette società che superino quote del 5 per cento del capitale sociale deve chiarire quali progetti persegue e aderire formalmente allo statuto dellâ??impresa per la parte che riguarda lâ??autonomia e la libertà dellâ??informazione.

Letto 641 volte
Notizie Correlate
Audio/Video Correlati
Dalla rete di Articolo 21