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Articolo 21 - Editoriali
I 50 mila cacciatori di emozioni che viaggiano senza decalogo Sono i turisti che ogni anno partono per luoghi a rischio. Decisi e spericolati
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di Mariolina Iossa

da Corriere

ROMA â?? Non sono più così pochi i tour operator che assecondano la voglia degli italiani di viaggiare oltre le solite destinazioni, oltre le troppo viste capitali europee, gli Stati Uniti e i paradisi tropicali. Sono decine ormai, in grado di portare non meno di 50 mila italiani ogni anno in Paesi avventurosi, lontani, esotici e perciò affascinanti. Tipo lo Yemen, appunto. Ma anche Egitto, Indonesia, Somalia, Colombia, Thailandia, Pakistan, Algeria, Arabia Saudita. E poi Siria, Giordania, Turchia, Tunisia, Zanzibar e Kenya. Tutti luoghi straordinari ma a rischio: per l'elenco completo è opportuno consultare il sito della Farnesina ww.viaggiaresicuri.mae.aci.it, su cui si spiega dove e perché è meglio non andare, o perlomeno esercitare la massima prudenza.
TOUR OPERATOR â?? Avventure nel Mondo, ormai, lo conoscono tutti. Porta in posti difficili, poche le comodità, molta la voglia di avventura, appunto. Ma c'è anche Tours service, specializzato in Estremo oriente e Sud America, Adventure Fantasy, per l'Africa, Apatam Viaggi, per il Medio e l'Estremo Oriente, Incredible Adventures, Merito Viaggi per la Turchia. Oltre ai più conosciuti Francorosso, Viaggi dell'Elefante, Kuoni Gastaldi, Chiariva, Cisalpina, Best Tours, Alpitour, Ventaglio, Valtur, eccetera, che hanno in catalogo mete più solite e mete estreme. Ma come muoversi per evitare rischi?
PAESI IN GUERRA â?? Per prima cosa, c'è lo «sconsiglio ufficiale» del ministero degli Esteri. Si tratta di quei Paesi dove è in corso una guerra, o dove la situazione interna è altamente instabile, e dove proprio non si deve andare. L'Iraq, l'Afghanistan, Gaza e Cisgiordania, per citare solo i più conosciuti. «In questi casi i turisti non ce li portiamo â?? spiega Giuseppe Boscoscuro, presidente di Astoi, l'associazione che riunisce i tour operator â??. Per il resto, ovvero dove la Farnesina non sconsiglia ma raccomanda cautela, il concetto di rischio è sempre più difficile da definire. Anche Londra, oggi, per fare un esempio, è a rischio, come lo sono Madrid, New York, Roma».
INFORMAZIONI SUI RISCHI â?? New Business Travel Service è un piccolo tour operator online piemontese, che propone viaggi fuori dai luoghi comuni come Oman, Libia, Marocco, Algeria, Mongolia, Mauritania, Tunisia, Giordania, Libia, Venezuela, Tibet, Nepal e Buthan, Yemen, Senegal, Mali, Burkina Faso, Etiopia. Paolo Mele, che si occupa di Marocco e Giordania, racconta: «Proprio in questi giorni i due soci dell'agenzia sono nello Yemen. Quando ho saputo del rapimento ho chiamato, per fortuna tutto bene, il gruppo di turisti con cui sono è già passato dalla regione di Sanàa». Mele dice di non fornire ai viaggiatori indicazioni particolari perché chi si rivolge a loro è un «turista abbastanza informato e motivato». A richiesta, danno notizie «coerenti e non reticenti con quanto diffuso dalla Farnesina â?? continua Mele â??. Ma decaloghi sulla prudenza e per la sicurezza direi che non ne abbiamo. Noi ci affidiamo sempre a corrispondenti professionisti, quando ci chiedono aggiornamenti su attentati o altro non nascondiamo niente ma neppure creiamo allarme».
LIBERATORIE E ASSICURAZIONE â?? «Non esistono liberatorie da firmare o assicurazioni e costi più alti per andare nei Paesi cosiddetti a rischio â?? spiega ancora il presidente Boscoscuro â??. Quanto alle precauzioni, è chiaro che consigliamo tour operator seri e affidabili, specializzati, che portano molti turisti, che hanno nel luogo propri uffici con personale italiano. Questa è la rete che offre maggiore garanzia. Il viaggiatore, poi, dimentica presto. Ed è giusto che sia così. Il tracollo di Sharm avuto dopo l'attentato di luglio è già superato. Io stesso sono in Egitto, in questo momento».
LA PROTESTA
Ieri a Sanàa molti yemeniti sono scesi in piazza per manifestare contro i rapimenti di turisti stranieri e per chiedere al governo di prendere misure più rigide contro i sequestratori.
Sono passati solo quattro giorni dal rilascio della famiglia di Jürgen Chrobog, l'ex viceministro degli Esteri tedesco rapito con la moglie e i tre figli il 28 dicembre scorso (Arhab/Ansa)

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