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Articolo 21 - Editoriali
Unipol, l??assicurazione scaduta della Sinistra
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di Giulio Gargia

??Ma che ha combinato Fassino con la moglie, dottò ?? ?? Scusi,in che senso ?? ?? Ho sentito che teneva problemi col Consorte?? Questo spezzone di dialogo è realmente avvenuto tra chi scrive e il  suo abituale fornitore di pranzi. La cosa interessante però è che ??  nonostante la sua scarsa attenzione ai nomi ?? il ristoratore si è poi prodotto  nel seguente ragionamento: ?? Ma quelli non stavano parlando del fatto che c??era  il leghista che aveva preso i soldi di Fiorani e poi c??erano quelli del governo che gli stavano appresso? dottò, secondo me, questi hanno fatto il gioco delle tre carte: carta vince, carta perde, ma alla fine vince solo chi tiene il mazzo in mano??  Se lo traduciamo dal senso comune partenopeo, e lo trasferiamo nel campo della strategia mediatica, il ragionamento non fa una grinza. Berlusconi ha attuato alla  perfezione quella che in gergo si chiama ??controprogrammazione?.  Avendo in mano le carte, cioè un bel mazzo di media, ha pubblicato sul Giornale di famiglia le intercettazioni di Fassino grazie a un maggiore della GdF di Tremonti, individuato da Cossiga, ed è così riuscito a spostare l??attenzione mediatica su quello che è uno storico punto debole della sinistra: il suo irrisolto rapporto con il denaro.  Poi, come al solito, ha esagerato. E invece di chiudersi in un tattico e funzionale ?? no comment?, si è spinto ?? proprio lui, Berlusconi ??  a denunciare ?? lo scandalo del rapporto tra affari e politica?. Dichiarazione  accolta da una reazione che ha unificato l??Italia tutta, alla faccia della devolution: un solo, grande pernacchio tricolore.

Eppure, il problema del rapporto tra sinistra e finanza esiste, ma in maniera assai diversa da quella che la destra vorrebbe rappresentare con la vicenda Unipol.  E?? un problema di costume, che investe innanzitutto le singole persone. Ci sono miliardari di sinistra che indossano vestiti consunti pur di non farsi riconoscere ricchi, cantautori pieni di soldi  che si riscattano con concerti  di solidarietà, comici da centro sociale con la sauna finlandese a casa, registi e intellettuali militanti dalla ricca dichiarazione dei redditi, dirigenti comunisti con appartamenti di proprietà ai Parioli. ?? Più sono di sinistra, più abitano in centro? diceva una battuta delle Formiche di Gino e Michele, anch??essi assimilabili in questa casistica.

E?? vero, da diversi anni a questa parte la sinistra è fatta di gente sempre più borghese, a volte perfino benestante. Si potrebbe aprire una complessa analisi sui  motivi di questo cambiamento e sulle sue conseguenze. Ma sarebbe materia  per altre pagine. Diciamo solo che qui c??è la radice del fastidio diffuso in alcuni  ( molti ? ) per i comportamenti di D??Alema, che - chiamato a rappresentare la  parte facoltosa della sua base elettorale - non ne condivide l??estetica pauperista.     

Quello che possiamo dire è che nessuno si sognerebbe di chiedere a Umberto Eco - compilatore di un 740 certamente rispettabile - se ha un mutuo per la casa con la banca di Fiorani o se ha la barca a vela e quanto l??ha pagata. A Fazio ( Fabio, non Antonio ) nessuno ha chiesto cosa ha fatto dei tanti soldi  che La 7 gli diede per NON fare la Tv concorrente a Mediaset.   E soprattutto, a nessuno verrebbe in mente di chiederne le dimissioni da un  qualsiasi incarico per questo. Si può obiettare che né Eco né Fazio sono stati eletti con i nostri voti. Tuttavia, credo che  a D??Alema si possano imputare tante cose politicamente più serie che non il fatto di pagarsi uno o due mutui per girare il Mediterraneo con  la sua barca e sentirsi un pirata della Malesia. Diciamo che non mi concentrerei  su quello.  

In quanto a Fassino, che s??informi confidenzialmente su un??operazione economica  in corso non sembra prefigurare né un reato né un vulnus politico.  Piuttosto, quello che è grave, se vogliamo dargli la buona fede che perfino  un fustigatore come Grillo gli concede, è che al contrario non si sia informato  bene su colui che l??operazione la conduceva, cioè Consorte. Oppure - cosa  altrettanto grave - che gli siano state date informazioni fasulle.         

Più importante per tutti è invece il problema della percezione della diversità politica, che il caso Unipol ha tirato in ballo.

Scrive Pancho Pardi, in un editoriale di ieri sull?? Unità: ??Gli elettori di centrosinistra sono sensibili al rapporto tra etica e politica e sono allarmati quando i principi dell'una sono in contrasto con le pratiche dell'altra. Alcuni pensano addirittura che se si viene meno ai nostri principi non vale nemmeno la pena di vincere le elezioni. Ma ai pessimisti assoluti bisogna ricordare che ciò che fa scandalo tra di noi è accettato senza tormenti, e spesso con aperto compiacimento, dai nostri avversari. La questione Ds-Unipol non può, non deve in alcun modo dare motivazioni etiche al disinteresse per la vittoria elettorale?.

Ma perché esiste questa differenza di percezione, sottolineata anche da Michele Serra in un??intervista di ieri? Qui entra in gioco l??identità della sinistra e la specificità del caso Italia.  L??onestà dei politici - che in tutto l??Occidente fa parte delle cose che  dovrebbero essere scontate, una condizione ??pre-politica? ?? qui da noi è oggetto di dibattito. Tanto che ora uno dei leit-motiv della campagna  elettorale della destra è ??vedete: loro sono come noi, non sono diversi?.

Ma questo è un chiarissimo inganno mediatico. Costruito tra l??altro  - con una dichiarata strategia - per far crescere delusione e quindi  astensionismo nell??elettorato di sinistra.  Vediamo i fatti e facciamo qualche confronto.

Destra : Casini dice: ?? La vicenda Unipol dimostra che non  c??è una superiorità morale della sinistra?. Lo stesso giorno l??ennesimo sindaco dell??Udc viene arrestato  per mafia e dal partito di Casini non si leva una sola voce per  chiederne le dimissioni. Per non parlare di Cuffaro e delle sue accertate frequentazioni mafiose. Sinistra : Qualche settimana prima, a Salerno, un consigliere Ds era stato arrestato per lo stesso reato, concernente la camorra. Il giorno dopo, il partito lo  ha sospeso cautelativamente e ne ha chiesto le sue dimissioni.

2) Destra : per anni, Dell??Utri e Previti non solo subiscono processi ma sono condannati in diversi gradi di giudizio per reati pesantissimi e non solo nessuno della CdL chiede le loro dimissioni, ma sono considerati dei martiri della libertà.
Sinistra : Consorte, potente manager del più grande gruppo finanziario  riferibile direttamente alla sinistra viene accusato( non condannato? )  per aggiotaggio, insider trading e associazione a delinquere, e  dopo meno di 15 giorni è costretto a dare le dimissioni, mentre il segretario dei Ds è in difficoltà con i suoi unicamente  per aver parlato al telefono con quest??uomo circa le operazioni che  conduceva.

3 ) Destra : appena arrivato al potere Berlusconi decide che Santoro, Biagi e  Luttazzi non dovranno più avere accesso in Rai, e instaura un regime di censura.
Sinistra : da anni, sul giornale dei Ds, scrive tutti i giorni uno dei più feroci critici di D??Alema e Fassino, che risponde al nome di Marco Travaglio.

Come rileva Cossiga, i Ds danno spazio sul loro organo di partito a uno che li bastona. E lo pagano pure.

E potremo continuare per pagine e pagine.  Ecco perché non è vero che la sinistra e nemmeno i Ds sono uguali alla destra, nel campo dell??etica della politica e della morale. Quindi, quello che viene fuori è che la diversità c??è, a sinistra,  non solo nelle percezioni, ma anche nei comportamenti politici.

Il problema italiano è che non dovrebbe essere così, che sulle questioni  che riguardano l??etica pubblica ( non dico corruzione o concussione, ma etica? )  ci dovrebbe essere una percezione bi-partisan di quello che si può fare e di quello davanti a cui ci si deve fermare. Invece, dai tempi dell??intervista di Berlinguer sulla ??questione morale?  ( ma forse addirittura dal dopoguerra, con i manifesti del PCI sui  ??forchettoni democristiani? ) fino a Tangentopoli,  questa battaglia  è diventata ??di sinistra?.  Anzi, man mano che passava il tempo è diventata una parte  costitutiva della sua stessa identità.   

E?? un bene per l??Italia che sia così, cioè che   la sinistra italiana nel suo insieme sia considerata  ( al di là di singoli casi ) più corretta e più onesta,  complessivamente più capace di amministrare la cosa pubblica della destra ?  Nell??immediato la risposta è sì, ovviamente. Perché così non finiremo come l??Argentina.

Nel medio e lungo periodo, invece, credo di no.  Credo che l??identità della sinistra dovrebbe sganciarsi da quella  che la schiaccia ( in un certo senso la condanna ) al compito  di ?? amministrare bene?, solo perché dall??altra parte non c??è  nessuno ?? a parte Follini e un paio d??altri ??  da cui si comprerebbe un??auto usata.

Perché è proprio da questa peculiarità tutta italiana - che fa sì tra l??altro che siano considerati e definiti di ?? sinistra? persone come Travaglio, Paolo Borsellino, Di Pietro, che invece per cultura politica sono conservatori - che nasce il problema dell??identità. Il caso Unipol offre l??occasione per discutere di questa che si può definire ?? assicurazione identitaria?.

Sulle cui clausole, più o meno, è scritto così: sono onesto e probo, dunque di sinistra.

Non facendo o proteggendo illeciti, mi differenzio dalla destra. Così, ho fatto il mio dovere di politico o la maggior parte di esso. Perciò, riscuoto il premio elettorale.

 Io credo che questa  ??assicurazione sulla vita? che la sinistra ha simbolicamente  stipulato con i suoi votanti, sia da rinegoziare. Perché comunque, tra poco sarà scaduta.  Intanto, a breve,  genera un??attesa di ??impeccabilità morale? non sempre sostenibile che può essere facilmente ritorta contro la stessa sinistra ( come Berlusconi prova a fare, vedremo con quali risultati ). Ma soprattutto penso che - alla lunga - stia diventando una trappola.  

Compito costitutivo della sinistra non è quello di essere moralmente impeccabile. Questo è un dovere di tutti i politici di ogni colore.  Invece, data la situazione italiana, sembra che questo basti  a giustificarne l??esistenza. Se a moralità diventa identità politica in genere manca un??idea di società differente. O i grandi obiettivi politici. Sharon è un assassino, ha ordinato la strage di Sabra e Chatila, eppure oggi tutta la sinistra è al suo capezzale augurandosi che viva. Perché è buono e morale o perché adesso ha un grande obiettivo  politico ?  Attenzione, non voglio svalutare l??importanza dell??etica. Vorrei solo che sia chiaro che questa ??esclusiva? che sembra aver stabilito  la sinistra con questa percezione rischia di renderla prigioniera di essa.  e schiacciarla  sull??amministrazione dell??esistente.  Mentre il suo ruolo è quello di immaginare il futuro.  E questo dovrebbe tornare a fare: essere fautrice a autrice  del cambiamento. Sociale, economico, tecnologico. Riprendere in mano  la bandiera della giustizia sociale. Avere il coraggio di  parlare di decrescita, e non di PIL. La diversità della sinistra non può essere nel non rubare o nella sobrietà di costumi. ( ottime cose entrambe, ovviamente ).  Dev??essere, invece, immaginare e far capire in quale maniera  si possa oggi ridistribuire la ricchezza - in Italia e nel mondo -  perché è  la sola strada che ci può salvare da catastrofi naturali,  tsunami e guerre che non sarà nemmeno più necessario definire umanitarie.  Questo è il suo DNA e questo è il suo futuro.

Per far questo responsabilmente bisogna augurarsi

A ) che Berlusconi esca dallo scenario politico e sia messo nelle condizioni di non tornarci né interferire

B ) che la destra passi attraverso una ??palingenesi? che ne rifondi le virtù civiche

C ) che si faccia questo Partito Democratico, e si esca  dall??equivoco che vede sovrapporsi chiamarsi ??sinistra?  tanto ?? gli amministratori dell??esistente? che ??i progettisti  del cambiamento?. Fermo restando che ?? amministrare l??esistente?  è passaggio fondamentale.  Ma così saranno chiari ambiti e valori politici di ogni area, e si potrà ripartire in uno scenario diverso. 

Allora, finalmente Fassino e D??Alema si potranno  contestare per le loro posizioni politiche.  E lì sì che si vedrà la differenza tra il dito e la luna. Dove il dito è un segretario Ds che parla di un??operazione finanziaria  con il suo protagonista. Mentre la luna è la trasformazione epocale del capitalismo da produttivo  a finanziario. Quando cioè la maggior parte dei soldi si fa manovrando altri soldi e non tramite la produzione di merci. Lì vedremo se Fassino ha un??idea su come ?? progettare il cambiamento?  di un mondo così, o invece ?? amministrerà l??esistente?.  Se insomma, per dirla alla Moretti, farà qualcosa di sinistra. Se non lo farà, nostro compito è che ci sia qualcuno che lo faccia al suo posto.     

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