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Articolo 21 - Editoriali
Berlusconi e il Grande Fratello in Tv
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di Roberta Gisotti

Bene ha fatto il presidente del Consiglio Berlusconi, con evidente grande sacrificio personale, ad esimersi dal presentarsi in televisione ieri sera - come aveva anticipato qualche giorno fa agli italiani davanti alle telecamere del Servizio pubblico Rai -  per non danneggiare il debutto del Grande Fratello.

Un evento di primaria importanza per i conti economici del gruppo Mediaset e in ultima istanza per le tasche del suo proprietario Silvio, ed anche per la vita del Paese se tutti i principali quotidiani di ??destra??, di ??centro?? e di ??sinistra??, compreso quello d??ispirazione cattolica Avvenire hanno dedicato intere pagine alla messa in onda dell??ennesima edizione di questo Format, modello eccellente di una società mericificata, dove la persona è oggetto di consumo mediatico, fino all??annientamento dell??identità umana, ??cosificata??. Un programma Tv assolutamente organico alla ??berlusconizzazione?? dell??Italia che dagli schermi televisivi si è propagata negli anni alle famiglie, nei modelli sociali, nelle tendenze al consumo e negli stili di vita dei cittadini, e si è radicata finanche nelle istituzioni dello Stato, penetrando perfino la Chiesa, se nel debutto del programma Rai ??Il treno dei desideri?, si è celebrato a mezzanotte per esigenze di copione ??un vero matrimonio religioso?? a sorpresa - come ha ripetuto eccitata più di una volta  la conduttrice Antonella Clerici - poiché i diretti interessati due giovani, con figlioletta al seguito, ignoravano di doversi sposare e per di più in diretta televisiva, con la benedizione del parroco e l??augurio del sindaco del loro paese, che avevano organizzato tutto con la Rai, tanto che il sacerdote celebrante ha porto pubblici ringraziamenti proprio alla Rai, che aveva reso possibile quella bella favola!

          Che dire? Che siamo costernati? O forse sperare di essere tutti quanti gli italiani protagonisti di un remake di ??Truman show? per poi scoprire il grande inganno mediatico, come accade al protagonista del profetico film, e ribellarci per uscire dal set di questa idiota tragica commedia.

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