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Articolo 21 - Editoriali
Giulietti:un anarchico liberale â??indigestoâ? ai salotti del potere
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di Gianni Rossi

Beppe Giulietti è una persona particolare, fuori dagli schemi: un intellettuale anarchico con idee e regole da liberale. Una contraddizione che abbiamo in molti che lo conosciamo da circa vent'anni. E forse è proprio questa sua particolarità che lo rende "indigesto" alle burocrazie partitiche e sindacali. Ma è proprio grazie alle sue idee visionarie alla sua capacità di ascoltare gli altri, di aprirsi al nuovo e di rispettare tutte le posizioni anche le più distanti dalle sue, che ha permesso a molti di noi di crescere nel sindacato dei giornalisti e nella vita politica, portandoci a formare realtà storiche come il "gruppo di Fiesole", prima, "Autonomia e solidarietà", poi, per finire con Articolo 21.Beppe è anche un testardo! Vuole sempre che le idee camminino sulle gambe delle persone giuste, che non si fermino ai primi ostacoli e che nessuno tragga profitto personale dalle battaglie di grande respiro che lo hanno sempre visto protagonista insieme a tanti altri. Beppe ha anche uno "spirito di squadra", per cui riesce a tenere insieme gente di diverse provenienze culturali, senza che tra loro si intuisca una "appartenenza" politica o partitica.

Le sue doti le hanno conosciute quanti hanno lavorato con lui al grande successo delle Primarie di ottobre 2005, anche se quel successo e i suoi oltre 4 milioni di elettori sembrano un evento lontano anni luce e qualcuno, all'interno dell'oligarchia del centrosinistra, se l'è legata al dito.

Tanti onori, tanti dolori!

Un difetto, come tutte le forti personalità, è il suo senso di esigere sempre il massimo da chi lotta insieme a lui. Un infaticabile idealista, che odia i salotti, le combriccole, le cerchie ristrette di apparato che decidono sulla testa delle persone in virtù di un fine che giustifica i mezzi, di staliniana memoria, che distrugge le persone e mortifica i movimenti che nascono dal basso, dalla società civile. E' un po' un moderno "San Francesco" ( vista la sua frequentazione con Assisi e con i movimenti cristiani pacifisti): agli altri gli onori, a sè i risultati di aver portato avanti le battaglie ideali. Ma ora la croce che sta portando avanti da qualche decennio si è fatto troppo pesante. I "mercanti del tempio" hanno preso il sopravvento, anche grazie a un meccanismo odioso elettorale, che ha riportato tutto all'interno delle ristrette segreterie dei partiti, lasciando così spazio a vecchie ruggini e invidie personalistiche. Beppe deve ritornare in Parlamento, senza se e senza ma! Chi ancora in questi ultimi giorni di elaborazione delle liste, nei DS, non riesce a percepire il nuovo che dal 2002 viene dalla società civile e dalle migliori menti del movimento riformatore, rischia di perdere il senso della realtà e obiettivamente fa il gioco degli avversari, che invece tutti insieme dovremmo vincere alle prossime elezioni del 9 e 10 aprile. Quello che ha fatto finora, lo vede come degno protagonista di rappresentare il nuovo al Parlamento, nella prospettiva non più rinviabile di formare un grande Partito Democratico, dove non esisteranno più distinzioni di sorta tra chi proveniva dalle fila dei DS, della Margherita, socialiste o altro. Beppe è con la sua storia di impegno e di organizzatore politico l'esempio più calzante del nascituro Partito Democratico, che oggi si concentra nella lista elettorale dell'Unione. Lo è non per scelta del "principe", per imposizione dall'alto e per giochi di gruppi di potere,ma in quanto testimone ed espressione del mondo che cambia. Ed è forse proprio per questo che Beppe "fa paura"! Stroncarne oggi la sua carriera politica, significherebbe tornare indietro nel tempo e anche perdere voti, mortificare le coscienze delle migliaia e migliaia di intellettuali, professionisti della comunicazione, artisti, operatori, giuristi e quant'altro, che in questi ultimi quattro anni hanno lottato insieme a lui e hanno portato il centrosinistra a vincere battaglie incredibili contro il regime mediatico di Berlusconi in Italia e in Europa.

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