Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
Il caso di Nazanin, garantire l'abolizione della condanna a morte in Iran
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Lilli Gruer

Il delicato confronto sul futuro del programma nucleare non è lâ??unico punto allâ??ordine del giorno nellâ??agenda di quanti lavorano a un dialogo costruttivo tra Iran e comunitĂ  internazionale.
I proclami antisemiti del neo-presidente ultraconservatore Ahmadinejad e le discussioni sullâ??arricchimento dellâ??uranio  hanno inevitabilmente finito per distogliere lâ??attenzione degli osservatori internazionali dallâ??annosa questione della pena di morte, che in questo Paese continua impietosamente a mietere vittime.

La vicenda di Nazanin  è solo lâ??ultima in ordine di tempo: questa giovane ragazza, che oggi ha diciotto anni, rischia secondo Amnesty International di essere giustiziata per aver ucciso - nel marzo del 2005 - un uomo che con altri due complici aveva cercato di violentarla assieme alla nipote sedicenne in un parco pubblico della cittĂ  di Karaj.
Come molti altri paesi anche lâ??Iran ha aderito al Patto internazionale sui diritti civili e politici e alla Convenzione sui diritti dellâ??infanzia, impegnandosi a non condannare a morte gli imputati minorenni al momento del reato. Lâ??ambasciata iraniana a Bruxelles, con cui sono da giorni costantemente in contatto, conferma di aver sospeso da diversi mesi questo genere di esecuzioni, in base a una proposta di legge in discussione ormai da quattro anni.

Queste rassicurazioni, tuttavia, stridono con i macabri dati riportati da Amnesty International. â??Dal 1990 â?? denuncia il sito dellâ??organizzazione - dellâ??Iran ha messo a morte almeno 18 persone per crimini commessi quando erano minorenni. Nel solo 2005, nonostante in gennaio il Comitato sui diritti dellâ??infanzia delle Nazioni Unite abbia sollecitato le autoritĂ  iraniane a sospendere immediatamente questa pratica, almeno otto imputati minorenni sono stati messi a morte, inclusi due che erano ancora minori al momento della loro esecuzione. Lâ??ultima esecuzione registrata di un condannato minorenne, Rostam Tajik, è avvenuta lo scorso 10 dicembre 2005, nel giorno dellâ??anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umaniâ?.

â??La ragazza ha ancora tre appelli davanti a sĂŠ â?? hanno ribadito i funzionari dellâ??ambasciata -. E comunque anche se in ultima istanza fosse condannata sarebbe allâ??ergastolo e non alla pena di morteâ?.
Nazanin, che ha piĂš volte rimarcato di essere stata costretta a compiere quel tragico gesto solo per difendersi - non rischia dunque unâ??imminente pena di morte, ma mi domando a quale imparzialitĂ  e giustizia possa appellarsi in un paese in cui se i parenti della vittima decidono di perdonare, possono persino scongiurare la prigione per lâ??imputato.
La pena di morte è un crimine odioso, che accomuna in questo orrendo primato, paesi anche molto diversi tra loro, come la Cina e lâ?? America di George W.Bush.

Garantire lâ??abolizione della condanna a morte e, piĂš in generale, di tutte le â??punizioniâ? esemplari, è solo il primo passo per la realizzazione di un confronto davvero serio ed produttivo con Teheran: la difesa dei diritti umani è unâ??urgenza che non può e non deve lasciarci indifferenti.
Letto 521 volte
Notizie Correlate
Audio/Video Correlati
Dalla rete di Articolo 21