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Oggi 29 luglio, presidio contro il bavaglio salvacricche e ammazzablog
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di Giuseppe Giulietti*

Oggi 29 luglio, presidio contro il bavaglio salvacricche e ammazzablog

La Federazione della Stampa, di intesa con tutte le associazioni che hanno promosso la manifestazione del primo luglio scorso in piazza Navona a Roma contro la legge bavaglio, ha deciso di promuovere per oggi pomeriggio dalle 16 in poi davanti alla Camera dei deputati un presidio di protesta in occasione dell'inizio della discussione della legge sulle intercettazioni. Noi, come articolo 21, ci saremo, perchè sarebbe un grave errore dare anche la sola impressione che il mondo della informazione una volta intascata qualche modifica possa ritirarsi in buon ordine, dando quasi l'impressione che il pericolo maggior sia stato sventato.

Così non è e così non sarà. La legge resta pessima, e non potrebbe essere diversamente, perchè questo testo è stato concepito sin dall'inizio come un provvedimento che avrebbe dovuto limitare il controllo di legalità, intralciare il lavoro dei giudici e dei poliziotti, accrescere l'area dei segreti e delle oscurità in un paese che ancora attende di essere informato sui misteri che hanno condizionato e condizionano pesantemente la vita delle istituzioni democratiche, basti pensare alla strage di via D'Amelio o a piazza Fontana.

Un provvedimento così concepito, per quanto modificato, non potrà che produrre frutti avvelanati e per questa ragione, sino alla fine, dovremo continuare a batterci perchè sia ritirato.

Se e quando dovesse essere approvato bisognerà tentare tutte le strade possibili ed utilizzare tutte le sedi opportune, in Italia e all'estero, per disattivare le norme medesime.

In ogni caso, come ha scritto Stefano Rodotà su Repubblica, nel suo editoriale di lunedì, questa legge continua ad essere pericolosa anche per la libertà d'informazione e il diritto di cronaca. Se l'azione di legalità sarà drasticamente ridotta, se le fonti della conoscenza del malaffare e delle cricche saranno limitate, come non vedere che questo bavaglio avrà delle conseguenze immediate sul lavoro dei giornalisti e dunque sul diritto dei cittadini ad essere informati? Come se non bastasse, per quale ragione i cronisti dovrebbero limitarsi a trascrivere solo dei sunti persino delle intercettazioni non secretate e non eliminate dopo l'udienza filtro?

Vi è infine un ultimo aspetto che non dovrebbe essere trascurato da nessuno e tantomeno dai giornalisti di professione e ci riferiamo alla volontà di equiparare, per ora solo sotto l'aspetto del diritto alla rettifica, i blog e i siti ai giornali tradizionali. In questo modo un blog o un sito che non dovesse riuscire a fornire una rettifica entro le canoniche 48 ore potrebbe essere sottosposto a interventi di tipo civile e penale ed essere così costretto alla chiusura.

Si tratta di una vera bestialità tecnica e politica, per altro di difficile applicazione e di facile evasione.

Il solo averla pensata, tuttavia, ci deve far riflettere sui veri intenti di un provvedimento che, mai, in nessun passaggio, si è posto l'obiettivo di incrementare l'area della trasparenza e delle libertà, ma solo e soltanto di introdurre elementi di coperture per le cricche e di lanciare segnali minacciosi verso chiunque si proponga di illuminare le tante zone di oscurità che ci circondano.

Migliaia e migliaia di cittadini hanno già firmato la petizione indirizzata al presidente della Camera affinchè faccia sentire anche la sua voce contro questa bestialità e l'appello sarà consegnato giovedì a tutti i parlamentari in occasione del presidio. Chiunque abbia voglia di aggiungere la sua firma potrà farlo utilizzando, tra gli altri, i siti di valigia blu, del fatto quotidiano, di articolo 21, dove troveranno anche l'elenco completo delle tante associazioni che ci stanno lavorando e delle tante iniziative che già sono state promosse o annunciate.

Se tutto dovesse andare male, infine, trasferiremo i nostri siti e i nostri blog in Islanda dove invece hanno annunciato la costruzione di una sorta di paradiso delle libertà della rete, da quel luogo di beatitudini cominceremo a bombardare simbolicamente il cielo italico. Se un vulcano islandese è riuscito a paralizzare i cieli e i voli, pensate cosa potranno mai combinare migliaia di vulcani "mediatici" puntati sui tetti delle logge e delle cricche.

* Micromega

''Gli emendamenti al ddl Alfano? Una vittoria. Ma non basta''. Intervista a ROBERTO NATALE - di Alberto Baldazzi / Intercettazioni. guai ad abbassare la guardia - di Giuseppe Giulietti"Dietrofont sulla legge bavaglio. Avanti march!". Intervista a GIANCARLO CASELLI - di Marialaura Carcano"Le modifiche della maggioranza tra evoluzioni e coni d’ombra". Intervista a GLAUCO GIOSTRA - di Gianni Rossi / Intercettazioni: un passo avanti e due questioni aperte - di Federazione Nazionale della Stampa 


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