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Articolo 21 - Editoriali
Dimissioni Storace.Dal marcio del governo Berlusconi le ombre lunghe delle spie sulle elezioni.
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di Salamandra

Eâ?? un governo marcio, quello di Berlusconi, e come un albero che sta avvizzendosi  cadono ad  uno ad uno anche i suoi frutti marci. Siamo al ministro numero 14 che salta in cinque anni di legislatura e due governi guidati da Sua Emittenza.

Con Storace, però, diversamente dal caso della maglietta con le vignette anti-islam del leghista Calderoli, stiamo assistendo ad una pagina inquietante delle vicende politiche di questo martoriato paese. Qui entrano in campo apparati paralleli di spionaggio, che si chiamino o meno società private di investigazioni, colluse con personaggi che operano ancora negli apparati dello stato e con società di telecomunicazioni. Insomma, una â??mini-centrale spionisticaâ? abusiva che, stando alle inchieste della magistratura, operava già dallâ??anno scorso, in concomitanza con la campagna elettorale per le Regionali 2005, e che probabilmente ancora non è stata smantellata del tutto.

Qui sta la pericolosità dellâ??â?affaire Storaceâ?. Finora, va dato atto, che lâ??ex-ministro della Sanità non è stato messo in ballo dagli investigatori come mandante. Resta lâ??ammissione candida di Storace nel giustificarsi per aver chiesto alla società privata di spioni di â??bonificareâ? da eventuali microspie i suoi uffici alla Regione Lazio e in quelli del suo comitato elettorale.

Scuse risibili! Un esponente pubblico, quale era il governatore del Lazio, per di più impegnato nella campagna elettorale per la sua rielezione, sa che per â??bonificareâ? i suoi locali può, se non addirittura deve, far ricorso a settori specializzati dello Stato. A meno che non si fidi del Sisde o degli altri apparati di investigazioni speciali dello stato (Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza), perché  ritenuti evidentemente parte in causa di eventuali deviazioni spionistiche nei suoi confronti?

Strano per un uomo della destra-destra che ha sempre pubblicamente fatto atto di fede negli apparati polizieschi della Repubblica!

Ma Storace è un politico dal â??fiuto finoâ? e se ha fatto ricorso, in qualità  di uomo pubblico di livello ministeriale ( qual era riconosciuto per legge il suo ruolo di Governatore del Lazio nel 2005), a società private di controspionaggio, allora vuol dire che câ??è del marcio in Italia, che sta infangando il regolare svolgimento della vita politica.

Insomma, la vicenda dellâ??affaire Storace getta una lunga ombra inquietante sulle attuali elezioni politiche. Chi può oggi dire una parola chiara e certa sulla fedeltà allâ??ordinamento e alle leggi democratiche nellâ??operato delle centrali spionistiche dello stato italiano?

Câ??è già stato lâ??oscuro e non ancora chiarito caso delle intercettazioni telefoniche sul capo dei DS, Fassino, mentre parlava con il massimo vertice dellâ??Unipol, Consorte, durante lâ??inchiesta su Antonveneta-BPI-Unipol-BNL. Intercettazioni rimaste secretate su un dischetto e mai trascritte sui verbali, in quanto ritenute dagli stessi inquirenti non influenti e non perseguibili penalmente, ma che comunque sono state pubblicate in esclusiva dal Giornale, il quotidiano della famiglia Berlusconi.

A farle erano stati uomini (spie?) della Guardia di Finanza, finora restati sconosciuti. Guarda caso, anche nellâ??affaire Storace ritroviamo personaggi della Guardia di Finanza!

Storace è fino a prova provata innocente ed estraneo alla vicenda giudiziaria in corso, certo, ma le sue dimissioni repentine e le reazioni dure e risentite della sua â??camerataâ? Alessandra Mussolini non ci rassicurano affatto.

Come Articolo 21 non possiamo che concordare con il centrosinistra che chiede lâ??immediata audizione del governo in Parlamento, ma vorremmo anche che sia riunito contestualmente anche il Comitato parlamentare di controllo sui servizi, presieduto dallâ??onorevole Bianco, perché sia attivata unâ??inchiesta sulla vicenda e sullâ??operato dei vari servizi di informazione.

Ai veleni dei sondaggi taroccati e delle invasioni improprie sulle TV, infatti, non vorremmo che si aggiungessero anche intercettazioni deviate ed, eventualmente, â??interessateâ?  veline  fornite da oscure centrali spionistiche parallele a mezzi di informazione compiacenti, allo scopo di avvelenare la campagna elettorale in corso e determinarne magari lo stesso risultato del voto del 9 Aprile.

Altro che tutela degli Osservatori dellâ??OSCE servirebbe, allora, per tutelarci e per far sì che lâ??Italia sia ancora annoverata fra le più avanzate democrazie dellâ??Occidente!

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