da Left Avvenimenti
Porto rispetto per il ruolo della magistratura e, di più, ho stima per i magistrati di Perugia che indagano sulla vicenda cosiddetta â??del mostroâ?�, una storia torbida, che ha sempre lasciato il sospetto che dietro quei poveri cristi arrestati ci fossero ben altre coperture, ben altri intrecci, ben altre â??loggeâ?�. Non invidio i pm, intorno al lavoro ci sono stati tentativi di sviare lâ??attenzione, di depistarla, di intralciarla.

Ma proprio perché questa è la premessa, credo che lâ??arresto di un cronista - parlo di Mario Spezi, un giornalista, uno scrittore -  sia sempre pericoloso, tanto più se si genera il sospetto che il capo di imputazione sia proprio quella sua attività di cronista che persegue una pista sua. Una pista che può, in molti casi deve, non coincidere con quella degli inquirenti. A quanto si è appreso la magistratura ha ritenuto di usare la carcerazione perché il cronista avrebbe depistato le indagini. Ã? una teoria che lascia perplessi. Pensatela applicata a altri cronisti. Quanti giornalisti che hanno indagato sui misteri dâ??Italia hanno potuto avvicinarsi alla verità proprio perché non hanno seguito la pista degli inquirenti, perché hanno ricercato con pazienza e passione unâ??altra verità? Câ??è un confine sottile fra quello che i magistrati definiscono depistaggio e il fatto che un cronista svolga alla luce del sole le sue indagini, giuste o sbagliate che siano

Câ??è unâ??altra cosa che inquieta. Apprendiamo dai difensori che il trattamento subìto da Spezi è analogo a quello utilizzato nei più gravi casi di terrorismo. E allora ci sono solo due possibilità: o siamo in presenza del Supermostro di Firenze, e i magistrati saranno in grado di dimostrarlo nel giro di poche ore; oppure siamo in presenza di una mostruosità giuridica. In questo paese troppo spesso non si ama la libertà dei giornalisti. Per questo mi associo alla solidarietà espressa dalla Federazione nazionale della stampa, quella toscana e dallâ??Ordine dei giornalisti toscano. Non conosco Spezi, è probabile che non condivida le sue idee su questa vicenda. Ma proprio per questo credo sia dovere di tutti difendere  con la sua libertà quella di tutti i cronisti, giornalisti o scrittori. Spezi non è un volto noto né un martire politico, il suo caso rischia di passare in secondo piano . Ma lo stato di diritto esige di spazzare via il dubbio che sia stato arrestatoper la sua attività di cronista. Un dubbio che non ha cittadinanza in un paese civile.