di On. Gabriella Pistone
La battaglia contro i tagli al FUS e alla cultura italiana non dovrebbe essere appannaggio della sinistra ma un dovere civile di chiunque abbia responsabilità di governo e di gestione amministrativa. Che il direttore di un importane ente di cultura quale è la Biennale Teatro di Venezia prenda posizione su questa vergogna italiana è un atto dovuto. Maurizio Scaparro è un intellettuale e un artista, non costretto alla par condicio: e i contributi della Regione Veneto non sono del centro destra o di Giancarlo Galan o dei suoi fedeli. Sono principi ovvii, eppure, ancora una volta in questo Paese, che ha perso il senso delle istituzioni, bisogna denunciare lâ??ennesima prevaricazione della libertà di espressione e una prova della miopia culturale che alberga nel centro destra; un modo di intendere i diritti soggettivi molto arrogante e inconciliabile con la democrazia e con quello che dovrebbe essere il ruolo istituzionale di un presidente di regione. Eâ?? da ribaltare completamente la sua presa di posizione che mal si concilia con quello che rappresenta per lâ??Italia e per lâ??Europa la Biennale Teatro di Venezia e il prestigio internazionale raggiunto dopo gli ultimi importanti appuntamenti spettacolari: a Venezia guarda il mondo, Goldoni è una risorsa, un patrimonio della civiltà umana e il "governatore" Galan dovrebbe esserne consapevole, invece di proiettare lâ??immagine dellâ??Italia in queste miserevoli beghe da cortile.
Eâ?? importante che la condanna sia unanime e che tutto il centro sinistra sia attento a non concedere nessuna indulgenza a episodi purtroppo spesso ricorrenti di insensibilità culturale e di fastidio per la libertà e lâ??indipendenza della cultura. Eâ?? una battaglia decisiva che nei prossimi tempi dovrà essere vinta per ridare allâ??Italia una televisione meno asservita, teatri più aperti e rinnovati nel confronto con lâ??Europa e il mondo, un cinema meno mortificato dalle logiche del mercato. Cioè un paese migliore.