di Franco Siddi*
Sabato prossimo a Conselice (Ravenna) verrà inaugurato il primo monumento alla libertà di stampa in Italia, al cui progetto ha lavorato intensamente la Federazione Nazionale della Stampa Italiana insieme con il Comune romagnolo, la regione Emilia Romagna, la Provincia di Ravenna, lâ??Associazione dei Comuni della Bassa Romagna e lâ??Ordine dei Giornalisti.
Nellâ??occasione verrà anche issata la bandiera della Repubblica Italiana dedicata alla libertà di stampa, donata dalla Fnsi agli studenti di Conselice.
Lâ??iniziativa vuole emblematicamente significare un impegno civile, sempre in divenire, per la libertà di informazione considerata una delle condizioni fondamentali affinché un Paese possa essere definito democratico.
A Conselice negli anni duri e drammatici dellâ??occupazione nazista e della lotta di Liberazione si stampavano clandestinamente numerosi fogli di informazione generalista e politica (dallâ??Unità alla Voce Repubblicana, allâ??Avanti) ai giornali delle Brigate Partigiane di montagna e di pianura (da â??Il Garibaldinoâ? e â??Il Combattenteâ? a â??Noi Donneâ?, â??Terra e Lavoroâ? â??Terra e Libertà â?). La tipografia, una vecchia â??Pedalinaâ? non venne mai scoperta dagli occupanti, nonostante i rastrellamenti e le azioni di rappresaglia nazi-fascista. Tipografi di professione, operai e contadini che impararono il mestiere, intellettuali, ragazzi e ragazze del Paese crearono unâ??attività che oggi definiremmo di â??reteâ?, in grado cioè di trasferire, trasmettere notizie, conoscenze, appelli, diffondere lâ??aspirazione alla libertà attraverso la lotta contro la dittatura e lâ??oppressione.
In quellâ?? attività , come più in generale nei giornali e nelle trasmissioni radio di quei tempi câ??erano le radici della nostra libertà .
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana ha voluto insieme alle realtà locali dare luce a questo momento della nostra storia, resa ricca da tante storie solo in apparenza minori.
Il monumento della libertà di stampa è composto da una delle macchine tipografiche utilizzate nella stamperia clandestina e dallâ??immagine scolpita delle testate che venivano pubblicate. Attorno al monumento le bandiere simbolo di adesione, riconoscimento, partecipazione alla battaglia per la libertà , lâ??indipendenza e lâ??unità nazionale.
La manifestazione di Conselice è qualcosa di più di un momento della memoria. Il monumento alla stampa clandestina e alla libertà di stampa riassume in se la memoria di avvenimenti, fatti, personaggi della nostra storia e insieme ricorda lâ??antifascismo, la Resistenza, le donne e gli uomini che ne furono protagonisti. Ricorda i â??fogliâ? che animarono la battaglia per la libertà , un fatto compiuto su tutti: la base della convivenza democratica e civile della nostra Repubblica.
Nel mondo, oggi più che mai, la libertà di stampa è il motore della libertà .
Senza la libertà effettiva della circolazione delle idee vivremmo in una situazione di dittatura dolce, in cui i plebisciti dei cittadini sarebbero influenzati decisamente dal loro grado di percezione dei problemi. Eâ??, questo, il senso di molte battaglie che i giornalisti e il loro sindacato, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, combattono, e su cui talvolta lâ??opinione pubblica appare distratta, senza cogliere che si tratta tuttâ??altro che di lotte corporative. Si tratta, invece, di difesa estrema di valori di libertà , delle ragioni di mero assorbimento del mercato o dellâ??invadenza della politica. Oggi, sessantuno anni dopo la Liberazione diventa chiaro il significato anche di iniziative eclatanti come le battaglie per il riequilibrio pubblicitario, un equilibrato assetto dellâ??informazione, la fine dellâ??asservimento del servizio pubblico radiotelevisivo ai partiti.
Il messaggio che la macchina tipografica di â??Piazza Libertà di Stampaâ? lancia da Conselice è quello del valore universale dellâ??accesso allâ??informazione.
Da Conselice deve venire fuori un monito e un impegno per il nostro Paese: far sì che venga travolta ogni forma di censura sui mezzi di diffusione dellâ??informazione. Siano il laccio e i laccioli locali, sia che si tratti delle restrizioni ad internet in Cina o nei Paesi Arabi, sia che si tratti delle persecuzioni contro gli operatori dellâ??informazione da parte di regimi autoritari, ovunque nel mondo. Eâ?? questa la vera battaglia di esportazione della democrazia, alla quale sarebbe tenuta la comunità internazionale e per la quale ci sentiamo profondamente impegnati.
*presidente Federazione Nazionale della Stampa