di redazione
Non sappiamo, al momento, se le dichiarazioni di Fausto Bertinotti siano state o meno fraintese. Non lo sappiamo ora, mentre stiamo scrivendo. Per certo sappiamo, noi di Articolo 21, che sulla situazione italiana dei media si dovrà metter mano. E non perchè il centro sinistra, oggi al governo, abbia uno spirito di vendetta nei confronti di Silvio Berlusconi. L'Italia deve dare risposte ai mille rilievi fatti all'Italia, non ultimi quelli che oggi lo stesso Furio Colombo evidenziava in un fondo su L'Unità . Le televisioni "gestite" o in ogni caso "guidate" da un unica persona che contemporaneamente è leader del secondo partito italiano e contemporaneamente è stato anche Presidente del Consiglio, è un'anomalia rilevata più volte dall'Unione Europea, dall'associazione americana Freedom House e da altre associazioni internazionali per la libertà di stampa. Viene così da sorridere quando Crosetto, di Forza Italia, prova a dire che Bertinotti vorrebbe un sistema dei media alla cubana. Viene da sorridere perchè questo sistema in Italia già c'è, ed è quello che per cinque anni abbiamo imparato a conoscere. Ma, da qui ad affermare che mediaset vada fatta dimagrire, di strada ce ne passa.
Il tema dei media è così importante che l'unico modo possibile per affrontarlo è quello di farlo, come Unione, in modo unitario. affrontando innanzitutto il tema del Conflitto di interesse e superando le anomalie del mercato provocate dalla legge Gasparri. Magari riprendendo, come ha suggerito Giuseppe Giulietti, tutti gli emendamenti che le associazioni e il mondo dell'editoria, avevano proposto per la Gasparri e completamente disattese dal centro destra. Nons ervono punizioni, non servono vendette. Serve solo che l'Italia superi l'anomalia, che il mercato dei media non sia semplicemente un duopolio e che nuovo spazio venga concesso alle tante esperienze che fino ad oggi sono state affogate dal duopolio.