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Articolo 21 - Editoriali
A Conselice, il segno della voglia di libertà di stampa che non muore mai
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di Giampietro Saviotti*

Quando la bandiera tricolore è salita sul più alto pennone che sovrasta il Monumento alla Libertà di Stampa, di Conselice, accompagnata dagli squilli di tromba di un vecchio alpino, un refolo di vento lâ??ha fatto sventolare, insieme alle bandiere dellâ??Unione Europea e della Regione Emilia-Romagna, che erano già state issate.

Il tricolore era appena stato consegnato da Camillo Galba, Presidente dellâ??Assostampa regionale, alle ragazze ed ai ragazzi delle scuole medie di Conselice, inaugurando un rito che si ripeterà ogni anno.

Qui a Conselice, nella bassa pianura ravennate, dove durante la guerra di liberazione ha operato un complesso di tipografie clandestine che stampavano migliaia di copie di giornali e volantini incitavano alla lotta contro lâ??invasore nazista. 12 erano le testate diverse che venivano pubblicate e che sono state riprodotte sui pannelli dâ??acciaio che fanno da sfondo ad una delle mitiche pedaline (le macchine tipografiche che erano mosse a forza di gamba) che hanno prodotto per mesi, giornali come lâ??Avanti, lâ??Unità e la Voce Repubblicana, che venivano diffusi, a migliaia di copie, nelle province di Forlì, Ravenna, Ferrara, Bologna ed oltre.

Sabato 22 aprile, Conselice è stata presa dâ??assalto dalla stampa nazionale: câ??era si da registrare la nascita del primo monumento alla Libertà di Stampa eretto in Italia, ma i cronisti seguivano, dalla sera prima, lâ??On. Massimo Dâ??Alema, nel giorno in cui tutti palavano di lui, ma che era a Conselice perché suo padre, Giuseppe era stato il principale â??redattoreâ? della tipografia clandestina a Conselice e comandante partigiano del Distaccamento GAP della zona.

Anche il Presidente della Regione e Presidente della Conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani, che ha concluso la manifestazione, aveva un motivo particolare per esserci: su madre è la staffetta â??Sofiaâ? di Massalombarda che, insieme a tante altre staffette, diffondeva la stampa clandestina, quando essere presi, anche con un solo volantino, poteva significare la morte.

Prima di Errani  avevano parlato, il Vice Sindaco di Conselice, il Presidente dellâ??Anpi provinciale e Franco Siddi, Presidente della Fnsi che ha portato il messaggio del Presidente della Repubblica, Ciampi.

La piazza che, da sabato, si chiama, anchâ??essa, Piazza della Libertà di Stampa, a stento conteneva la marea di popolo, di bandiere e gonfaloni. Al posto dâ??onore, alla destra del monumento, i vecchi combattenti della Guerra di Liberazione Nazionale; a sinistra 140 studenti delle scuole medie di Conselice (le terze e le seconde medie) tanti come i tipografi clandestini e quanti scrivevano, procuravano la carta e lâ??inchiostro, facevano la guardia, ed erano la prima rete di distribuzione della stampa clandestina.

A questi ragazzi abbiamo consegnato anche la bandiera che la Fnsi ha fatto cucire e ricamare per il Comune di Conselice, che, da sabato, la tiene al posto dâ??onore, accanto ad un antico gonfalone della città ed alla effige del Presidente della Repubblica.

Eâ?? anchâ??essa un tricolore, composto nella foggia delle bandiere dei primi reggimenti rivoluzionari che, tra la fine del settecento ed i primi anni dellâ??ottocento, combattendo per la libertà, iniziarono il risorgimento italiano.

Consegnandola abbiamo detto che la Fnsi, il sindacato unico ed unitario dei giornalisti, non ha il potere di dare attestati o titoli che abbiano, per di più, valore di legge, ma abbiamo maturato la più convinta opinione che Conselice, anche per lâ??atto che si è compiuto il 22 aprile, in omaggio alla sua storia gloriosa, sia la Città della Libertà di Stampa.

Ovviamente saranno i cittadini di Conselice, i vecchi combattenti della Guerra di Liberazione Nazionale, le generazioni che sono seguite e quelle che verranno in futuro che diranno se questo titolo è quello giusto per la loro comunità.

Noi, per parte nostra, abbiamo già deciso!

Ogni volta che la Fnsi si rivolgerà a Conselice ed al suo Sindaco, Maurizio Filipucci, lo chiameremo sempre: primo cittadino della Città della Libertà di Stampa.

*Coordinatore della Commissione Fnsi per le celebrazioni del 60° della Liberazione

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