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Articolo 21 - Editoriali
Cattaneo, autogol Rai su Tv e minori
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di Francesco Lener da .Com

L'atmosfera a viale Mazzini sembrava delle più tranquillizzanti, il camioncino con Valerio Staffelli e il maxiTapiro non era ancora arrivato e nella sala degli Arazzi si presentavano cinque spot che la Rai generosamente aveva prodotto per sponsorizzare il proprio impegno nei confronti dei minori alle prese con il mezzo televisivo. Quand'ecco che, com'è come non è, il mite Emilio Rossi, presidente del Comitato Tv e minori, butta lì, con deciso garbo, un nuovo caso. L'organo, istituito poco meno di un anno e mezzo fa da Maurizio Gasparri, nella sua ultima seduta aveva fatto una risoluzione per sanzionare l'intervista a Donato Bilancia all'interno di Domenica In, prescrivendo anche che il programma dovesse dare notizia in un orario adeguato della sanzione espressa a suo carico. La trasmissione, che l'altro ieri ha chiuso i battenti, se n'è guardata bene e il venerando Rossi c'è rimasto male.

Il dialogo con il dg Rai, Flavio Cattaneo, è di quelli da non perdere. Rossi: «Vorrei sapere quale ospitalità ha avuto la delibera del comitato sul caso Bilancia». Cattaneo: «Poiché riteniamo che lâ??importanza della delibera sia degna di attenzione, nei prossimi giorni ne sarà data lettura nel Tg1 delle 20». Rossi: «Non si è mai visto che a una sanzione segua la discrezionalità del sanzionato di gestirla come crede. Un comportamento irrispettoso e arrogante». Cattaneo: «La decisione di mandare in onda la delibera nei Tg serve a garantire maggior visibilità: mi sembra il contrario di un comportamento arrogante». Rossi: «Resto dolorosamente e totalmente insoddisfatto. D'altronde, non ho mai avuto lâ??opportunità di parlare con il direttore generale ma solo con le segretarie. Però lo capisco: in questo periodo sarà stato ragionevolmente impegnato...».

Va ricordato, per inciso, che il Comitato Tv e minori, dotato di poteri sanzionatori in realtà molto blandi, ha acquisito, dopo l'approvazione della Gasparri, un ruolo più forte, visto che la sua esistenza e i suoi poteri provengono da un codice di autoregolamentazione immesso integralmente nei dettami della nuova legge. I programmi sanzionati, fino ad oggi, sono stati 58, divisi in maniera equivalente tra Rai e Mediaset, con un uso molto parsimonioso di "warning" come quello spedito al programma di Paolo Bonolis. Emilio Rossi, fuor di polemica, ha voluto puntualizzare a .Com qualche concetto. «Dove andrebbe a finire ogni sistema sanzionatorio - si è chiesto - se chi ne è oggetto potesse poi cambiare le carte in tavola a proprio piacimento? La scelta della Rai mi è parsa poco felice e poco coerente con gli spot appena presentati. Domenica In ha ignorato il richiamo del Comitato senza alcun preavviso o avvertenza di soluzioni alternative. In altri casi c'è sempre stata una rispondenza, anche se spesso non piena e non adeguata, a volte solo con un cenno sintetico. Di solito, ci siamo accontentati. Stavolta no».

Gasparri, testimone imbarazzato del battibecco, ha provato senza successo a smorzare i toni. Altri, invece, sono saliti sul carro degli scontenti. Michele Bonatesta (An) scuote il capo: «Comprendiamo il disappunto di Emilio Rossi. Anche perché già il Comitato è obbligato a passare la palla allâ??Authority per le pene più significative. Se poi le sue decisioni vengono pure disattese, allora che ci sta a fare?». Luca Borgomeo, presidente dellâ??Aiart (associazione vicina alla Cei) è ben più aggressivo: «Secondo Cattaneo la Rai è attenta nei confronti dellâ??infanzia e dei minori. Viene da chiedersi se unâ??affermazione del genere, fatta mentre si parla del caso Bilancia, sia una provocazione o una battuta di cattivo gusto». Come dargli torto.
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