di Giuseppe Giulietti, Cesare Damiano
I casi della vita e gli effetti di una legge elettorale che l'ex ministro Calderoli ha definito con la consueta eleganza"una autentica porcata", ci hanno portato a trascorrere qualche giorno insieme durante l'ultima campagna elettorale. Tra una iniziativa e l'altra ci e` capitato di presentare un bel documentario realizzato da Raffaele Siniscalchi dedicato al lavoro precario. Siniscalchi , per realizzare questo film, si e` servito della tecnica che aveva gia` caratterizzato il suo lavoro quando alla Rai era stato tra i fondatori del gruppo "Cronaca";insieme a Renato Parascandolo,Piero Dorfles, e a tanti altri , che ci regalarono straordinari inchieste sul lavoro , sulla crisi, sul terrorismo... . Erano veri e propri viaggi nella pancia della societĂ ,realizzati con grande perizia tecnica e professionale.
Cineprese e microfoni ci restituivano pezzi di realtĂ e ci permettevano di capire meglio le trasformazioni in atto. Erano trasmissioni che consentivano alla politica , al sindacato,alla stessa classe dirigente di percepire anche i lati oscuri e persino gli aspetti meno gradevoli che si agitavano nella comunita` nazionale. Non a caso attorno a questo film si sono accesi interessanti dibattiti . La stessa cosa e` avvenuta attorno ad altri documentari sul precariato realizzati dal sindacato e da giovani autori. Negli ultimi decenni la finzione ha cannibalizzato ogni spazio . Una parte dei media si e` trasformata in un gigantesco buco della serratura attraverso il quale e` possibile spiare la vita di alcuni protagonisti della politica , dell'impresa , dello sport , dello spettacolo.
La realtĂ e` stata rimpicciolita e ridotta ad una sorta di gioco degli specchi deformanti dove ciascuno sogna di vivere la vita di un altro . La finzione , in taluni casi, puo` persino aiutare a vivere , ma quando tende a sostituire interamente la realtĂ sino a cancellarla , allora puo` diventare pericolosa e diventare una vera e propria "arma di distrazione di massa". Non sarebbe possibile allora una inversione di rotta ? Sarebbe cosi` folle immaginare un canale o una linea di produzione interamente dedicata ai temi del lavoro , della socialita`, della innovazione, nel mondo e in Italia ? Il costo di un solo canale satellitare o digitale sarebbe pari al costo di due prime serate .
Di tanto in tanto qualcuno invoca fuoco e fiamme contro le produzioni cinesi o indiane, ma non sarebbe infinitamente piu` utile immaginare un canale televisivo , o radiofonico , che possa raccontarci in tempo reale quanto accade in quei Paesi , quali sono le trasformazioni economiche e sociali in atto e quali sono, di conseguenza , le scelte politiche , sindacali, aziendali, piu` opportune per affrontare e prevenire le onde lunghe informazione? Del resto esperimenti simili furono gia tentati nel passato e anche adesso esistono spazi di grande interesse a RaiSat, a Rainews24, in alcune reti private, nella rubrica "Fuori di classe" realizzata da Rai Educational .
Lo stesso viaggio realizzato da Riccardo Iacona , per Rai3, negli ospedali, nei tribunali, nelle case, ci ha fatto capire quanti viaggi si potrebbero realizzare anche nello sterminato pianeta del lavoro e della innovazione. Non si tratta di fare una TV "noiosa e pedagogica", ma di rimettere al centro della vita, anche dal punto di vista della rappresentazione mediatica e simbolica , un sistema di valori che non si esaurisca solo nella competitivitĂ esasperata , nell'individualismo narcisistico, nella distruzione dei vincoli della socialita` e della solidarietĂ . Questi temi , per altro , sono al centro del nostro progetto politico e dovranno essere una delle prioritĂ nell'azione del governo Prodi . Una rinnovata alleanza tra chi crede nella buona tv e chi crede nella centralita` e nella dignita` del lavoro potrebbe essere di grande utilita` per l'intera comunita` nazionale.