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Articolo 21 - Editoriali
Informazione: vera arma del dolore
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di Bruna Iacopino

Questa sera, Primo Piano, dedicherà una puntata speciale al caso di Rainews24, in rapporto al plico intimidatorio ricevuto dalla redazione in questi giorni. Nellâ??ambito della puntata verrà trasmessa anche lâ??ultima coraggiosa inchiesta di Maurizio Torrealta e Sigfrido Ranucci intitolata â??Guerre stellari in Iraqâ?.
Come già era successo per lâ??inchiesta relativa allâ??uso del fosforo bianco a Falluja, anche questa volta solo la terza rete della televisione pubblica ha il coraggio di fornire unâ??informazione a schiena dritta e di mostrare la giusta solidarietà a dei colleghi che vogliono e hanno la capacità di andare oltre il sostrato delle apparenze, mostrando le atrocità di fronte alle quali tutto il mondo continua a tacere e chiude gli occhi o fa finta di chiuderli. Le immagini del video, visibile sul sito internet di Rainews24, hanno qualcosa di inquietante e rimandano a scenari di carattere quasi fantascientifico se non fossero adeguatamente supportate da testimonianze dirette, sia da parte irachena che da parte americana. Si parla dellâ??impiego di armi ad energia diretta, armi al laser o a microonde in grado di provocare morte immediata e atroce, corpi rimpiccioliti nelle loro dimensioni, cadaveri privi della testa o degli arti, organi spappolati senza alcun segno di esplosione e senza alcun tipo di rumore.
Le testimonianze dei medici iracheni sono agghiaccianti, non riescono a trovare una spiegazione, possono solo ipotizzare si tratti di armi di sofisticata tecnologia che lâ??esercito americano sta sperimentando sugli iracheni e che, già in precedenza aveva sperimentato in Afghanistan. Ã? difficile pensare che la democrazia possa essere importata in un paese con lâ??uso di armi non convenzionali e attraverso lâ??indiscriminata sperimentazione su civili e non. Gli ospedali iracheni sono sovraffollati di uomini, donne, bambini orrendamente mutilati e di fronte ad una simile barbarie nessuna voce si leva da parte della comunità internazionale, nessuna voce che si indigni per la continua violazione dei diritti umani che, quotidianamente vengono calpestati in quei luoghi in nome della lotta al terrorismo.
Un paese che si spaccia come emblema della democrazia e che ha scelto come sua mission lâ??esportazione della democrazia nel resto del mondo sta mostrando il volto più oscuro di un occidente tecnologicamente avanzato e colmo di contraddizioni.
Ma neanche il popolo americano può permettersi di dormire sonni tranquilli, tra le armi di nuova generazione, ve ne è una in particolare, che già sta suscitando diverse polemiche da parte delle organizzazioni non governative che si battono per la difesa dei diritti umani: si tratta del cosiddetto â??raggio del doloreâ?.
Lâ??Active Denial System (Ads), comunemente detto â??raggio del doloreâ?, non è altro che un fascio diretto di radiazioni elettromagnetiche alla frequenza di 95 Ghz, frequenza che, allâ??interno dello spettro delle radiazioni, rientra nelle â??microondeâ? (pur essendo molto differente dalla frequenza dei normali forni). Lâ??onda, sparata da dispositivi montati per esempio su veicoli militari anche aerei, su un singolo come su unâ??intera folla in rivolta, penetra per meno di mezzo millimetro nel bersaglio, poco al di sotto dellâ??epidermide, colpendo i recettori nervosi e provocando quindi una violentissima sensazione di bruciore sufficiente a far fuggire disperatamente la vittima senza risultare letale (il tempo di esposizione necessario per bruciare la carne è calcolato dalle fonti militari in circa 4 minuti, anche se, le cavie sottoposte allâ??esperimento hanno bloccato il raggio dopo i primi tre secondi per il dolore eccessivo).
Una simile arma, che causa un dolore terribile senza lasciare però alcuna traccia sulla pelle, potrebbe essere impiegata su intere folle in rivolta, per sedare manifestazioni violente, e per disperdere i cosiddetti scudi umani, ovvero gente inerme usata come scudo da rivoltosi e combattenti. Lâ??arma in questione, è stata pensata per intervenire allâ??interno di stati in cui vige una situazione di instabilità (vedi Iraq e Afghanistan) o, ancora, per controllare situazioni interne laddove venga minacciato lâ??ordine pubblico. Ciò significa evitare lâ??uso di armi da fuoco con le inevitabili conseguenze di morti civili incontrollate, allo stesso tempo, però, consente di garantire impunità a chi, (forze militari, forze dellâ??ordine) avrà accesso ad un simile tipo di arma, ed estremizzando, potrebbe liberalizzare la tortura.
Inoltre, essendo unâ??arma ancora in fase di sperimentazione, non se ne conoscono per esteso tutti gli effetti deleteri: è stato accertato che non provoca danni visibili, ne, tanto meno, la morte, ma, dagli esperimenti finora effettuati, sembra possa provocare gravi danni agli occhi; inoltre, la regolazione della frequenza del raggio usato è misurata su soggetti sani, di buona costituzione fisica, adulti, il che esclude la possibilità che un raggio simile possa essere usato senza conseguenze dannose, su donne, vecchi, bambini, malati. Ora, tenendo conto del fatto che i bersagli principali dovrebbero essere le folle, e considerando che una folla è composta da tutti i soggetti precedentemente elencati, non si vede come sia possibile non sollevare dubbi consistenti, di carattere etico innanzitutto.
La convenzione di Ginevra vieta ufficialmente lâ??uso di armi indiscriminate sulla folla, ma, come purtroppo gli ultimi anni ci hanno mostrato in maniera più che evidente, la Convenzione di Ginevra è stata ampiamente calpestata proprio da uno dei suoi firmatari, gli Stati Uniti dâ??America, promotori delle armi di ultima generazione.
La vicenda che ha riguardato la redazione di Rainews24, è indicativa del clima di assoluta omertà che regna e deve regnare, per lâ??informazione, non solo intorno a questâ??ultima guerra, ma, in generale sugli attuali scenari gflobali.

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