Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
Pubblicità occulta. Lâ??Upa alza lo scudo
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Francesco Lener da .Com

Felice Lioy dice basta al â??brand watchingâ?, lanciato da Striscia e sviluppato fragorosamente dal Corriere

Ottantuno milioni in dieci mesi, euro più euro meno. A tanto arriva l'ardito calcolo sugli incassi mancati a causa della "pubblicità indiretta od occulta" in Rai, secondo la stima azzardata da un'agenzia specializzata e pubblicata in bella vista sul Corriere della Sera di ieri. Una discreta cifretta, non c'è che dire, tale da scatenare nel mondo delle concessionarie un terremoto ben più serio di quello inizialmente provocato dall'affaire Cucuzza, meritevolmente sollevato da Striscia la Notizia (i cui ascolti, peraltro, continuano ad affondare). L'Upa di Giulio Malgara aveva inizialmente fatto buon viso a cattivo gioco, non sentendosi chiamata direttamente in causa, e aveva incoraggiato l'opera delatoria delle talpe di Ricci. Di fronte al gioco al massacro del "brand watching" in tutte le fiction e negli eventi sportivi, però, il direttore generale, Felice Lioy, tira il freno e dice basta.

Le marchette della "Vita in diretta" appaiono un po' la come punta dell'iceberg. Non è d'accordo?
Probabilmente è così, però non drammatizzerei perché il dato pubblicato è solamente virtuale: si sono presi tutte le apparizioni dei marchi che sono apparsi nelle varie trasmissioni e gli è stato dato un valore. Un'operazione non corretta: ci sono tantissimi casi in cui appaiono dei marchi, ma non câ??è nessuno scambio di denaro. Possono essere in uno stadio, in una strada, in un posto privato, in sfilate di moda e via di seguito. Che facciamo? Eliminiamo tutti i marchi dalla realtà? Quella sì, sarebbe mistificazione della realtà, fatta anche di nomi di aziende.

Eppure, la Rai sembra aver preso dannatamente sul serio la questione.
Cattaneo fa benissimo ad aprire unâ??indagine ed approfondire la cosa, ma non lasciamoci fuorviare dal calcolo virtuale di situazioni in cui il denaro che gira, se gira, non è neanche un centesimo di quello espresso. Qualche caso ci sarà, come câ??è sempre stato, si fa bene ad approfondirlo, ma non è il caso di drammatizzare calcolando quello che in effetti è estraneo a questo fenomeno. Ci sono fatti che messi tutti insieme dimostrano quanto sto dicendo. Per esempio, per girare una fiction câ??è magari una Honda o una Mercedes che viene messa a disposizione dalla casa, perché in questo modo si alleggeriscono i costi ed è un vantaggio per tutti. L'importante è non insistere troppo sulle inquadrature al marchio.

Uhm... Una vera difesa a oltranza, la sua.
Guardi. La posizione dellâ??Upa è di riportare le cose alla realtà e di colpire i fenomeni che sono veramente scorretti, non certo coinvolgere operatori, televisioni, concessionarie, come si rischia di fare. Nel nostro mondo câ??è una correttezza di gran lunga superiore al passato, gli stessi concessionari sono molto attenti a queste cose, alla Rai ci sono stati degli episodi che hanno poi portato a una bonifica del campo: non è che tutto andasse avanti in maniera selvaggia e incontrollata come qualcuno ha scritto. Non è assolutamente vero e noi ne abbiamo la certezza. Dâ??altro canto, le aziende hanno lâ??interesse a fare una vera e propria pubblicità per dire quello che vogliono. Non basta unâ??apparizione una volta ogni tanto per aumentare le proprie quote di mercato. Non è che l'Upa sia sulla difensiva, tuttâ??altro: non ci sentiamo per nulla accusati. Riteniamo solo, visto che ci viene chiesta unâ??opinione, che non sia così vasto il fenomeno.

Che ne dice di un osservatorio permanente anti-marchetta?
Dico che non servirebbe a nulla, perché sarebbe difficilissimo ricostruire la genesi di certe riprese insistenti o ripetute. Bisogna svolgere unâ??opera suddivisa tra i vari operatori, concessionari, emittenti televisive, gruppi editoriali, per vedere se ci sono questi fenomeni. Ma a questo punto occorrerebbe mettere su un osservatorio anche sulla stampa, sui "redazionali" dei giornali. Solo che tutto questo finirebbe per rappresentare uno sforzo eccessivo e inutile.

Che fare, allora?
Va intensificata quellâ??azione di bonifica che è già stata avviata in Rai e a Mediaset. Anche i giornali, però, sono molto più attenti di una volta: addirittura ci sono stati dei casi clamorosi in cui i responsabili sono stati puniti, ci sono stati scioperi dei redattori perché erano state inserite delle pagine su aziende che si sarebbero fatte pubblicità occulta. Come sempre succede, quando arriva lâ??ondata di allarme si farà più attenzione. Ma sono convinto che periodicamente certi fenomeni sono destinati a ripetersi.

Letto 565 volte
Notizie Correlate
Audio/Video Correlati
Dalla rete di Articolo 21